12 Aprile, 1918

“Fino all’ultimo uomo”

Citando una famosa serie TV: «Vienet’ a piglia’ ‘o perdono». Il 12 aprile il Kaiser Guglielmo II risponde all’Imperatore Carlo. Lo ringrazia per il telegramma “superfluo” e lo rassicura: «Non dubitai un solo istante della tua solidarietà». La Germania considera chiuso il discorso sulla querelle diplomatica tra Parigi e Vienna, primo perché non è il momento di polemizzare, secondo perché l’Austria-Ungheria ha chinato il capo e si è sottomessa ancora, inevitabile.
Allineati anche tutti i giornali, dove si escludono attriti e si enfatizza la solidità dell’alleanza: «Anche se la lettera fosse autentica, sarebbe datata prima dello sfacelo russo, quando l’esito della guerra doveva valutarsi altrimenti, così come i passi del giovane Monarca. Oggi le condizioni sono mutate. […] Clemenceau parla di prove, ma queste prove a quando risalgono? In quest’epoca un anno è come un secolo».
Nei sobborghi della grande politica internazionale scoppia un altro caso diplomatico. La Romania ha appena annunciato l’annessione della Bessarabia, ma l’Ucraina non ci sta e protesta: quella è roba nostra, ogni mutamento degli antichi confini russo-rumeni è lesivo degli interessi ucraini.


E poi c’è il fronte occidentale. I tedeschi mantengono alta la pressione sulle linee britanniche, in particolare verso Bailleul e Wulverghem; le difese di Nieuwkerke e Messines sono penetrate, gli Alleati arretrano ancora. E inizia la tanto temuta battaglia di Hazebrouck.
Agli eserciti viene letto l’ordine del giorno del Generale Haig: «Mi mancano le parole per esprimere l’ammirazione che provo per la splendida condotta di tutti gli ufficiali e di tutti i soldati britannici. Molti di noi sono stanchi. Ma la vittoria apparterrà a chi resisterà più a lungo. L’esercito francese si muove in nostro aiuto. Con le spalle al muro e convinti della giusta causa, il nostro solo dovere è combattere sino all’estremo, fino all’ultimo uomo. Non abbiamo altra alternativa: dobbiamo difendere ogni posizione. Non ci possiamo ritirare. Dalla condotta di tutti noi dipende la sicurezza delle nostre case e i destini dell’umanità».
Londra ha capito: la Germania punta sulla sconfitta inglese per vincere la guerra. Il Times riassume così il momento: «Sarebbe poco saggio menomare la gravità dell’ultimo colpo nemico e la minacciosa situazione. Le nostre truppe si trovano, ancora una volta, ingaggiate in un disperato conflitto».

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Il Governo ucraino protesta contro l’annessione della Bessarabia alla Romania.
  • L’Imperatore Guglielmo II risponde a Carlo I d'Asburgo che non ha mai dubitato della sua fedeltà e che le smentite sono perciò superflue.
  • Germania: il “Food Dictator” afferma che non ci si può aspettare una soluzione soddisfacente della situazione economica.
  • La Convention irlandese approva l'accordo sul progetto dell'autonomia per l’Irlanda e delibera di trasmetterne la relazione al Primo Ministro inglese.
  • Manpower Bill: il servizio militare per l’Irlanda viene approvato con una maggioranza di 165.
  • Pubblicato il report di Sir H. Plumer sul fronte italiano.
  • Olanda: le truppe sedano le rivolte per il cibo.

Fronte occidentale

  • Sir Douglas Haig emana uno speciale ordine del giorno (firmato l’11).
  • Comincia la battaglia di Hazebrouck (Lys).
  • Forte pressione tedesca, specialmente a Bailleul e Wulverghem; Nieuwkerke e Messines penetrate.

  • Finora sono state ingaggiate 110 divisioni tedesche.
  • Nella foresta di Apremont i franco-americani respingono continuamente attacchi tedeschi.
  • Raid aereo su Parigi, un velivolo viene abbattuto a Compiègne.
  • Raid degli Zeppelin tedeschi sulla Gran Bretagna: 7 morti, 20 feriti.

Fronte meridionale

  • In Macedonia vengono respinti due colpi di mano tentati dai bulgari durante la notte, uno sul fronte italiano, l’altro tra i laghi.

DAL FRONTE ITALIANO

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 12 APRILE 1918

Vivaci azioni delle opposte artiglierie in Val Lagarina, sull’Altipiano di Asiago e nella zona del Montello. Efficaci tiri di disturbo di nostre batterie contro lavoratori nemici a Ponte di Piave, San Donà e Revedoli.
Nella zona montana nostri elementi esploranti molestarono l’avversario e riportarono prigionieri.
Un grosso nucleo nemico, che tentava sorprendere un nostro posto avanzato sulle pendici sud del Sasso Rosso, venne prontamente respinto.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori