Czernin ai box
Fin qui la stampa britannica si è mantenuta abbastanza sobria nella querelle diplomatica tra Vienna e Parigi, ha quasi circumnavigato la baraonda, studiandola sorniona. Poi la stoccata, anzi, quella su Carlo d’Asburgo è un’entrata a gamba tesa, un tackle duro all’inglese: «Curiosa la mentalità dell’Imperatore austriaco. Nel suo tentativo di pace offriva solo ciò che non poteva dare, metteva sul piatto concessioni alla Francia e al Belgio, ma non all’Italia, alla Romania, o alla Polonia, dove sarebbero state a spese sue anziché della Germania». Game, set and match.
A Vienna un Carlo, immagino imbarazzato, vuole solo tagliar corto e scrive ancora al Kaiser Guglielmo: «Non intendo discutere ancora le bassezze di Clemenceau. La risposta sarà data dai nostri cannoni sul fronte occidentale».
Il Governo austro-ungarico dichiara chiuso l’incidente. O almeno ci prova, perché una cosa così non puoi decidere semplicemente di spegnerla, come fosse la luce in camera. I giornali tedeschi, pur mantenendosi “buoni” e rispettosi, vorrebbero vederci un po’ più chiaro: «Una lettera “alterata” non è una lettera del tutto falsa, quindi qualcosa ci sarà stato scritto». I più birbanti ne chiedono la pubblicazione.
A far pensar male c’è anche un terremoto politico dal tempismo sospetto. Il 15 aprile il Conte Czernin rassegna le dimissioni dal Ministero degli esteri asburgico. Dimissioni accettate.
Certo, ci sarebbero tutta una serie di frizioni con slavi e cecoslovacchi a spiegarle, ma il momento sembra troppo delicato per una crisi interna. E allora sono subito due le teorie più gettonate, anche in Germania: o col suo imprudente discorso ha scoperto le spalle del suo Imperatore, oppure non conosceva la lettera, dove peraltro Carlo affermava di essere d’accordo con lui.
Dalle metaforiche bordate politiche a quelle reali sul fronte occidentale: «Grandinano granate; i tedeschi fanno di tutto per mantenere il vigore dell’aggressione». La giornata frutta agli eserciti del Kaiser il possesso di Vieux-Berquin, Bailleul e Wulverghem, più la conquista dei colli Mont de Lille e Ravolsberg. L’avanzata costringe i britannici all’ennesimo sacrificio: il Comando ordina la ritirata dal crinale di Passchendaele, svariati chilometri a nord-est, ma coinvolto di riflesso dall’avanzata tedesca. Per Londra è dura da mandar giù, quelle posizioni erano state conquistate con litri di lacrime e sangue.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- L’Imperatore Carlo I d'Asburgo telegrafa all’Imperatore Guglielmo II dicendo di non voler più discutere col signor Clemenceau e che la sua risposta sarà data dai cannoni austriaci sul fronte occidentale. Una nota ufficiale riconferma che la lettera al Principe Sisto deve ritenersi falsificata.
- Austria-Ungheria: annunciate le dimissioni del Conte Czernin, Ministro degli esteri.
Fronte occidentale
- Dopo un intenso bombardamento le truppe tedesche si impadroniscono delle colline Mont de Lille e Ravolsberg a sud-est e a est di Bailleul. Bailleul è occupata dai tedeschi. Sulle altre parti del settore da Béthune a Ypres le forze britanniche trattengono le truppe tedesche sulle loro posizioni.
- Continuano i combattimenti sulla linea Bailleul-Wulverghem; i tedeschi catturano entrambi i posti.
- Fine della battaglia di Bailleul.
- Azioni violente d’artiglieria nella valle del Luce (Somme).
Fronte meridionale
- Truppe britanniche prendono due villaggi a sud-ovest di Demirhissar (Sidirokastro).
- Macedonia: le truppe greche attraversano il fiume Struma e occupano i villaggi nel distretto di Serres.
Operazioni navali
- La marina inglese affonda 10 vascelli tedeschi nello stretto di Kattegat.
DAL FRONTE ITALIANO
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 15 APRILE 1918
Le opposte artiglierie hanno svolto azioni saltuarie e poco intense.
In Conca Laghi (Posina) una nostra pattuglie assalì un appostamento per mitragliatrice nemico e, distruttone il presidio, catturò l’arma.
In Val Ornic nostri esploratori presero alcuni prigionieri.
Sull’Altipiano di Asiago pattuglie nemiche furono fugate con bombe a mano e a nord di Cortellazzo grossi nuclei vennero dispersi a cannonate.
Firmato: DIAZ