La via di mezzo
Tempo fa, tra Milano e Torino, era venuto alla luce un grosso scandalo: alcune aziende avevano esportato verso gli Imperi centrali, tramite la Svizzera, materiale tessile prima e dopo l’entrata in guerra del maggio del 1915. Il 24 aprile la Camera dei deputati deve decidere come procedere. Sul tavolo c’è la proposta di inchiesta parlamentare e non sembrano pochi i suoi sostenitori, «bisogna accertare le responsabilità morali e politiche».
Già, perché le aziende hanno agito per conto loro, ma qualcuno avrà pur concesso permessi e deroghe a divieti e restrizioni; insomma, da qualche parte le istituzioni devono aver commesso un errore.
L’argomento è delicatissimo, non sono pochi neanche i deputati contrari all’inchiesta: «È opportuno agitare il Paese sollevando questioni morali tanto gravi?»
C’è il timore di «deprimere lo spirito della Nazione», ma lo scandalo è già di pubblico dominio, quindi non fare nulla manderebbe un messaggio deleterio: insabbiamento.
La Camera ascolta la difesa dell’ex Ministro Daneo, poi gli interventi di Meda e Orlando e infine respinge la mozione di inchiesta parlamentare, adottando una via di mezzo gradita anche al Governo: una Commissione di studio, incaricata di esaminare tutti i documenti prima di decidere; si parte da una base di 4000 pagine sulle esportazioni.
Non lo definirei un proiettile, ma il Governo ha schivato un rischio indigesto.
Sul fronte occidentale tornano a salire le pulsazioni, il battito accelera, tra le linee cresce la fibrillazione. I tedeschi attaccano nelle Fiandre e a sud della Somme, dove conquistano Hangard e in particolare Villers-Bretonneux, teatro della prima battaglia tra carri armati della Storia: non sono molti, non sono coordinati, né belli a vedersi, ma vale lo stesso.
A Mosca il Comitato esecutivo dei Soviet appoggia il progetto di Trockij per la coscrizione e l’obbligo di istruzione militare dai 16 ai 40 anni; di questi tempi c’è un esercito da ricostituire e i volontari non bastano.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Roma: alla Camera dei Deputati è respinta (232 voti contro 73) una mozione sullo scandalo delle esportazioni in Svizzera non accettata dal Governo.
- Secondo un telegramma del corrispondente dell’United Press a Mosca, il Comitato esecutivo dei Soviet ha adottato il progetto di Trockij per l'istruzione militare obbligatoria di tutti gli uomini dai 16 ai 40 anni e per la coscrizione di tutti gli operai e contadini. Alla ricostituzione dell'esercito sarebbero stati invitati i migliori Generali e tecnici e sarebbero stati aboliti i Comitati elettivi dei soldati.
- Secondo notizie da Vienna e in conseguenza della lettera dell'Imperatore Carlo al cognato, i partiti costituzionali del centro votano un ordine del giorno col quale si chiede un regime strettamente costituzionale e direttive di politica interna in armonia con le esigenze della politica estera.
- Ungheria: il Conte Serényi prova a formare il nuovo Governo, ma fallisce il giorno successivo.
- Rettifica dell’accordo anglo-turco per lo scambio di prigionieri.
- I giornali francesi pubblicano per intero il memorandum di Lichnowsky.
Fronte occidentale
- Violenti attacchi nella giunzione anglo-francese dal settore di Amiens, a sud della Somme; Villers-Bretonneux è conquistata dai tedeschi.
- Respinti gli attacchi tedeschi a est di Robecq e nord-est di Bailleul.
- Battaglia molto dura ad Hangard; i tedeschi catturano finalmente il villaggio.
- Pesante fuoco d’artiglieria nella Woëvre.
- Gli aerei della marina britannica volano su Zeebrugge e Ostenda.
Fronte meridionale
- Macedonia: forti scontri a ovest di Dojran e all’ansa del Crna.
Fronte asiatico ed egiziano
- Durante la settimana passata, una sezione di 85 km. della ferrovia dell’Hejaz a sud di Ma’an viene effettivamente occupata dalle truppe arabe.
- Manciuria: i cosacchi sotto il Colonnello Semenov sconfiggono 500 prigionieri ungheresi armati e li respingono verso Čita.
DAL FRONTE ITALIANO
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 24 APRILE 1918
Nella conca di Asiago pattuglie britanniche in ricognizione, affrontate da reparti avversari dinanzi alle linee di Canove, li attaccarono e li costrinsero a ripiegare, lasciando sul terreno numerosi morti. Più tardi nuclei nemici avanzati verso il Monte Caberlaba, vennero ricacciati in disordine da fuoco di fucileria. Un drappello che si avvicinava alle nostre linee a sud di Stoccareddo, fu assalito e disperso a colpi di bombe a mano.
Anche su altri tratti della fronte, dal Tonale al Piave si ebbe dall’una e dall’altra parte attività di pattuglie: le nostre si impadronirono di mitragiatrici e di fucili nella conca di Alano.
Due apparecchi nemici vennero abbattuti da aviatori britannici nel cielo di Levico, e due nel cielo di Lisser; un quinto, colpito da nostri aviatori, precipitò nei presi di Vidor.
Firmato: DIAZ