12 Giugno, 1918

Gneisenau muore giovane

Ogni metro illustra il raccapricciante combattimento. «L’aspetto dei campi è simile ai quadri raffiguranti gli orrori della peste». Il contrattacco francese restituisce a Parigi le linea tra Belloy e Saint Maur. Ma se da una parte i tedeschi ripiegano, dall’altra riescono ad avanzare ancora un po’, superano il Matz ed entrano a Mélicocq. Sono esausti. Hanno fatto turnover, ma troppe divisioni sono passate sotto il fuoco, non c’è un uomo fresco neanche a pagarlo oro. Il 12 giugno, dopo appena quattro giorni, Ludendorff tronca l’operazione Gneisenau; le perdite si aggirano sui 30.000 uomini a testa, forse qualcosa in più per gli Alleati.

A Berlino il vicecancelliere Friedrich von Payer risponde allo scetticismo magiaro sull’apertura orientale della Mitteleuropa e la completa saldatura dell’alleanza con Vienna: «Per assicurarci l’autarchia della Mitteleuropa è necessario estendere gli accordi a Polonia, Bulgaria, Romania e ai nuovi Stati settentrionali. Pur mantenendo ognuno l’indipendenza politica, dovremo unificare la legislazione socio-economica in ambito commerciale e industriale. […] Ormai è dimostrata la convenienza di un procedere comune in politica estera, appoggiandosi anche su un accordo militare, volto a equiparare gli eserciti»

Un’unica politica economica, un’unica politica estera, un esercito comune; temi di incredibile attualità. Una cosa però non la dice Payer ed è il lampante ruolo egemone cucito sulla Germania. Non potrebbe essere altrimenti viste le condizioni dei partner. A Budapest hanno la bava alla bocca.

Nel vano tentativo di scrollarsi il fiato tedesco dal collo e di ritrovare un minimo di stabilità, Russia e Ucraina firmano a Kiev l’armistizio provvisorio: immediata la cessazione delle ostilità; chiara la volontà di negoziare al più presto il trattato di pace definitivo.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Concluso l’armistizio provvisorio a Kiev fra Ucraina e Russia.
  • Pubblicata la lettera del Ministro Balfour al Segretario del Consiglio cecoslovacco in cui Londra lo riconosce come organo supremo del movimento cecoslovacco.
  • Il movimento Cecoslovacco viene riconosciuto anche da Francia e Italia.
  • Caloroso discorso di Balfour sul Giappone.
  • Primo meeting della Conferenza imperiale sulla guerra. Presenti i rappresentanti di Canada, Terranova, Sud Africa, Australia, Nuova Zelanda e India.
  • A Milano si apre la quarta sottoscrizione cittadina per le opere di assistenza civile con una lista di 4.081.700 lire. Le tre sottoscrizioni precedenti hanno raccolto in complesso 22 milioni di lire.
  • Il Comitato della “Lega dei russi fedeli alla Patria” invia al Governo francese un memoriale per invocare l'intervento dell'Intesa in Russia. È firmato dall'ex Ministro degli Esteri russo Izvol'skij e da parecchi altri ex diplomatici.
  • Riapertura della Camera italiana.

 Fronte occidentale

  • 700.000 americani in Francia.
  • I francesi avanzano vicino Belloy e Saint Maur; i tedeschi attraversano il Matz ed entrano a Mélicocq (sud di Lassigny).
  • I tedeschi avanzano sull’altopiano di Cutry (Villers-Cotterêts).
  • Gli americani catturano la foresta di Belleau (a nord di Nancy).

Fronte orientale

  • Da Parigi si telegrafa che, di fronte all'attività tedesco-finlandese per impadronirsi della costa sul Mare di Barents, il Soviet di Arcangelo si sarebbe unito al Comitato della flottiglia artica per formare un ufficio militare comune e difendere le coste settentrionali del paese. Ufficiali Alleati sarebbero stati chiamati a far parte di questo ufficio.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Tbilisi, capitale della Georgia, occupata dai tedeschi; Kurdamir (Azerbaijan) e Ujar occupate dai turchi.

Fronte d’oltremare

  • Gli Alleati entrano a Malema (Africa orientale portoghese).
  • I tedeschi si ritirano verso il fiume Ligonha.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 12 GIUGNO 1918

Su tutta la fronte l’attività delle artiglierie si è limitata a sparsi tiri di molestia.
Nostre pattuglie hanno inflitto perdite a posti avanzati ed a nuclei esploranti nemici a sud dello Stelvio, in Val Presena, e sull’Asolone catturando prigionieri, armi e materiale.
Riparti avversari sono stati respinti in Val di Concei e in Val Lagarina.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori