La battaglia del solstizio
Ti massaggi gli occhi, strizzi le palpebre per sconfiggere l’oscurità, hai le orecchie spalancate perché l’udito tradisce meno della vista. Sono le tre di notte e all’improvviso vedi scatenarsi una tempesta di lampi in lontananza, ma non piove. Poi arriva il rumore, l’ululato, il rombo dell’artiglieria. Percorre tutto il fronte, dall’Astico al Brenta, dal Brenta al Piave e giù fino al mare. L’Austria-Ungheria ha rotto gli indugi, è senza dubbio un grosso attacco.
Le granate, di tutti i tipi, colpiscono il terreno duro: è un bene, perché ti protegge; è un male, perché ogni scheggia è un altro proiettile. I boschi ancora in piedi ardono, tra gli alberi spogli le fiamme guizzano, danzano come in una coreografia ipnotica, meravigliosa e terrificante.
Per colazione arriva la fanteria. Ma l’irruenza austro-ungarica è frenata presto: sull’Altopiano di Asiago e sul Massiccio del Grappa gli italiani reggono l’urto, cedono qualcosa solo sui monti Valbella, Asolone e Solarolo, ma reagiscono. Va peggio sul Piave: l’esercito asburgico passa il fiume in più punti, conquista Nervesa e stabilisce teste di ponte tra Fagare’ e Musile.
I contrattacchi italiani partono fin dal pomeriggio del 15 giugno, la battaglia non schioda dalle prime linee, la penetrazione è limitata.
L’eco dell’offensiva si è già fatto sentire a Roma: quando Orlando annuncia «la magnifica resistenza» la Camera dei deputati applaude. «Viva l’esercito!»
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Gran Bretagna: formazione del Comitato dei Ministri per gli Affari interni sotto la guida di Sir G. Cave.
Fronte occidentale
- I francesi riguadagnano Cœuvres (nord di Villers-Cotterêts).
- Raid aereo tedesco a Parigi.
Fronte italiano
- Comincia la seconda battaglia del Piave.
- Gli austro-ungarici attraversano il fiume Piave a Nervesa e nel settore Fagare’-Musile.
- Grande offensiva austriaca dalla valle dell’Astico al mare; la linea britannica nel settore di Asiago viene ripristinata.
- Sul fronte del Monte Grappa gli austro-ungarici guadagnano terreno sul monte Valbella, l’Asolone e il Solarolo per poi venire respinti.
Fronte d’oltremare
- I tedeschi si ritirano nell’Africa orientale ad Alto Molocue (330 km a ovest di Ilha de Moçambique).
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 15 GIUGNO 1918
Dall’alba di stamane, il fuoco dell’artiglieria nemica, fortemente controbattuto dalla nostra, si è intensificato dalla Val Lagarina al mare.
Sull’Altipiano di Asiago, ad oriente del Brenta e sul medio Piave la lotta di fuoco ha assunto e mantiene carattere di estrema violenza.
Nella zona del Tonale le nostre vigili batterie tennero ieri sotto il tiro le fanteria avversaria impedendo loro ogni tentativo di rinnovare l’attacco.
Nella giornata, ardite azioni di nostre pattuglie portarono il numero complessivo dei prigionieri lasciati nelle nostre mani dal nemico nella regione del tonale, ad 11 ufficiali e 185 uomini di truppa.
A Cavazuccherina catturammo 16 prigionieri, armi e materiali.
Firmato: DIAZ