Non si bada a spese
Il Montello: visto dall’alto sembra un fagiolo, rotolato giù dalle Prealpi venete, di rispettabilissimi 370 metri d’altezza, 11 chilometri di lunghezza e più o meno 5 di larghezza. Il Piave lo schiva di un pelo a oriente, ma ne è dominato, come tutto quel tratto di Pianura Padana.
Il 17 giugno molti dei problemi italiani si concentrano sul Montello, dove gli austro-ungarici hanno esteso le posizioni occupate. Ma anche l’esercito asburgico ha i suoi grattacapi: il Piave s’è ingrossato e, con gli italiani a bombardare senza tregua i ponti sul fiume, attraversarlo è un incubo per uomini e rifornimenti; le teste di ponte non sono proprio isolate, ma quasi; i progressi sono sempre meno del previsto.
L’Austria-Ungheria non può mollare, non ora, ha già intuito di non avere la forza per imbastire un’altra grossa offensiva, quindi o la va, o la spacca. Carica a testa bassa, senza badare alle perdite. Lo sforzo è ancora una volta contenuto bene dagli Alleati, sia sul basso Piave, tra Sant’Andrea e Fossalta, sia tra l’altopiano di Asiago e il Grappa.
A Vienna continua a tirare una brutta aria: manca il pane, scoppiano disordini e scioperi.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Disordini e scioperi parziali a Vienna a causa delle razioni ridotte di pane.
Fronte occidentale
- Raid aereo tedesco sul Kent; nessun danno.
Fronte italiano
- Nella regione del Grappa gli Alleati riguadagnano terreno.
- Italiani e francesi catturano Pizzo Razea e le alture a sud-est di Sasso (Asiago).
- Nel basso Piave, fra Sant’Andrea e Fossalta, gli italiani respingono il tentativo di attraversare il fiume da parte degli austro-ungarici.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 17 GIUGNO 1918
Sull’Altipiano di Asiago e sul Grappa il nemico, che nella giornata del 15 ha subito perdite ingenti, si è limitato ieri ad ostacolare con forte reazione di fuoco la spinta controffensiva delle truppe nostre ed alleate, che tuttavia in più tratti hanno potuto conseguire parziali successi e rettifiche di linea.
Lungo il Piave, invece, la battaglia è continuata con estrema violenza. L’avversario, senza guardare a perdite, ha proseguito la sua poderosa pressione per estendere l’occupazione sul Montello e aprirsi le vie alla pianura. Le nostre truppe hanno impegnato fortemente il nemico sulla linea Ciano-Cresta del Montello-Sant’Andrea; tengono fieramente le loro posizioni sul fine da Sant’Andrea a Fossalta e contrastano efficacemente l’avanzata all’avversario nella zona di fronte alle anse di San Donà. I prigionieri fatti dall’inizio della battaglia ascendono ad oltre 120 ufficiali e 4500 uomini di truppa, dei quali 716 dalle truppe britanniche e 261 da quelle francesi.
Il concorso dell’aviazione, malgrado le condizioni sfavorevoli al volo, continua validissimo. Quarantaquattro velivoli nemici sono stati abbattuti nei due ultimi giorni.
Firmato: DIAZ
BOLLETTINO DELLA SERA
Sulla fronte montana e sul Montello il nemico non ha nella giornata rinnovato attacchi di fanteria. Altre puntate di nostre truppe sono felicemente riuscite. Si occuparono alcune posizioni catturando mitragliatrici e qualche centinaio di prigionieri.
Importanti azioni si sono sviluppate a sud del Montello e lungo il Piave nella zona fra Zenson e Fossalta, ma l’avversario fu ovunque arrestato dei nostri contrattacchi e lasciò nelle nostre mani parecchie centinaia di prigionieri.
Tentativi di passaggio del fiume fra Maserada e Candelù vennero sanguinosamente respinti.
Sul Basso Piave altre azioni controffensive, in corso di svolgimento, ci hanno assicurato vantaggi.
FIRMATO: DIAZ