18 Giugno, 1918

L’amico Piave

È in piena, il Piave ora è in piena. Il fiume, storicamente irrequieto e ribelle, è dalla nostra parte; quasi un segno del destino. L’acqua è troppa e scorre violenta: molte passerelle e molti ponti improvvisati dagli austro-ungarici vengono travolti, divelti e trascinati chissà dove; gli argini, rotti dalla guerra, sono popolati di cadaveri, qualcuno annegato, qualcuno vecchio di giorni; i feriti sull’altra sponda non possono essere evacuati.
Il 18 giugno attraversare il Piave non è cosa. L’esercito asburgico ci prova soprattutto tra Sant’Andrea e Candelù, ma la risposta italiana è un secco “non se ne parla neanche”. Una quindicina di chilometri più a valle il Regio esercito si riprende Caposile, mentre sul fronte montano l’intensità della battaglia va scemando.

Giornata buona anche per i francesi. I tedeschi abbozzano un attacco nei dintorni di Reims per passarla ai lati, a nord-est e a sud-ovest: non va.
Parigi, nei momenti di pausa, ha sempre il tarlo orientale. Avendo richiamato il Generale Guillaumat per difendere la capitale, l’Intesa ha scelto Franchet d’Espèrey come Comandante in capo dell’Esercito d’Oriente, quello macedone.

D’Espèrey gode di ottima stima e vuole proseguire nel tentativo di restituire “dignità bellica” a un corpo di spedizione più o meno inoperoso fino a pochi mesi fa, fino alle operazioni di aprile, comunque nulla di clamoroso.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Londra: in un discorso alla Camera dei Comuni il Ministro delle Finanze, Bonar Law, annuncia che si può attendere con fiducia l’approssimarsi dell’ora suprema. Voto per un credito di 500 milioni di sterline.
  • Pubblicato l’accordo commerciale fra l’Intesa e la Svezia.
  • Pubblicato il trattato segreto fra bolscevichi e tedeschi riguardo la Polonia.
  • Il Governo olandese è chiamato a investigare sulle cause della perdita del “Koningen Regentes”.
  • Arrivo del Principe Arthur di Connaught in Giappone.

Fronte occidentale

  • I francesi respingono l’attacco tedesco sul fronte di Reims, da Sillery (8 km a sud-est di Reims, a sud del Fort de la Pompelle) a Trigny (9 km. a nord-ovest di Reims).

Fronte italiano 

  • Il Piave in piena. Il tentativo austro-ungarico di passare il fiume fra Sant’Andrea e Candelù viene respinto; gli italiani ricatturano Caposile.

 Fronte meridionale

  • Il Generale Franchet d’Espèrey nominato Comandante in capo delle truppe Alleate nei Balcani.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Raid aereo britannico ad Amman.
  • Altre truppe tedesche sbarcano a Poti (Mar Nero, 60 km. a nord di Batumi).

Fronte d’oltremare

  • Africa orientale Portoghese: durante la ritirata i tedeschi raggiungono Mujebu (80 miglia a nord di Quelimane).

Operazioni navali

  • La nave da guerra russa “Svobodnaya Rossiya” viene distrutta nel Mar Nero per evitare la resa ai tedeschi.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 18 GIUGNO 1918

La violenza della battaglia, attenuata alquanto sulla fronte montana, accrescendo sul Piave. Nella giornata di ieri la Terza Armata ha sostenuto il poderoso sforzo nemico con l’usato valore. Di fronte a Maserada e a Candelù rinnovati tentativi di stabilire nuovi sbocchi sulla destra del fiume sono stati sanguinosamente respinti. Da Fossalta a Capo Sile la lotta ha imperversato fierissima e senza posa. Formidabili attacchi nemici si sono alternati con nostri contrattacchi; inizi di vigorosa avanzata sono stati frantumati dalla nostra resistenza ed arrestati da nostre azioni controffensive. La lotta ha sostato soltanto a tarda notte. Le valorose truppe dell’Armata sono state strenuamente provate, ma l’avversario non ha potuto aumentare la breve profondità della fascia entro la quale da quattro giorni il combattimento imperversa. 1550 prigionieri sono restati nelle nostre mani.
Gli aviatori hanno continuato prodigarsi instancabilmente, intervenendo efficacemente la battaglia sotto la pioggia dirotta.

 Sul margine settentrionale del Montello rinsaldammo l’occupazione sul fiume sino a Casa Serena. Nel pomeriggio il nemico dal saliente nord-orientale del monte sferrò due pacchi in direzione di sud-ovest di sud-est. Il primo venne nettamente arrestato ad oriente della linea Segnale 279, nord-est di Giavera; il secondo fu contenuto immediatamente a sud della ferrovia San Mauro-Sant’Andrea.
Nella regione del Grappa, respingemmo attacchi parziali nemici ed eseguimmo riusciti colpi di mano. Venne preso un centinaio di prigionieri.
In fondo Val Brenta e ad oriente della Val Frenzela, puntate nemiche furono prontamente arrestati. Al margine orientale dell’Altipiano di Asiago nostre strapparono l’avversario il Pizzo Razea e le alture a sud-est di Sasso, prendendo circa 300 prigionieri.
Riparti nostri e del contingente francese attaccarono fortemente, guadagnando terreno, il costone di Costa Lunga e vi catturarono quanti nemici. Numerosi altri prigionieri vennero fatti più ad occidente da truppe britanniche.
Il contegno delle truppe nostre ed alleate nella battaglia è ammirevole. Dallo Stelvio al mare o ognuno ha compreso che il nemico non deve assolutamente passare; ciascuno dei nostri bravi che difendono il Grappa ha sentito che ogni palmo dello storico monte è sacro la patria.
Per le grandi giornate del 15 e del 16 giugno, e per l’attacco al tonale del giorno 13, fallito tentativo di inizio dell’offensiva nemica, meritano speciale menzione ed esponente del valore di tutti gli altri reparti: la 45ª divisione di fanteria, la brigata di fanteria Ravenna (37 e 38), Ferrara (47 e 48), Emilia (119 e 120), Sesia (201 e 202), Bari (239 e 240), Cosenza (243 e 244), Veneto (255 e 256), Potenza (271 e 272), la sesta brigata bersaglieri (8 e 13); il 78 reggimento di fanteria e particolarmente il primo battaglione, i reggimenti britannici Northumberland, Fusiliers, Royal Warwik, Oxford and Bucks Light Infantry, il 13° reggimento di fanteria italiana (brigata Pinerolo), il 117° (brigata Padova), il 266° (brigata Lecce) il secondo battaglione del 108° reggimento fanteria francese, il 9° riparto d’assalto, i battaglioni alpini Monte Clapier, Tolmezzo e Monterosa, e la 178ª compagnia mitragliatrici.
Fra tutta l’artiglieria nostra alleata, quest’aspetto particolarmente il vanto di avere spezzato la prima fuga dell’assalto nemico, speciale onore preso alla 7ª ed 8ª batteria del nostro 56º reggimento da campagna che, restate imperterrite sul Colle Moschin circondato, si opposero al nemico sopra un’unica linea nella quale a lato dei cannoni, artiglieri e fanti gareggiarono in bravura.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
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Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori