Guerra di numeri
La prima conseguenza della sconfitta asburgica sul fronte italiano è il proliferare di voci apocalittiche nella duplice monarchia. Per arginarle il Premier ungherese Wekerle è costretto a comunicare alla Camera il dato reale sulle perdite sofferte: oltre 110.000 tra morti, feriti e dispersi. A questo punto si deve per forza trovare un lato positivo, uno qualunque: «Nonostante questi pietosi risultati, recammo agli italiani notevoli perdite e gli impedimmo di inviare rilevanti contingenti di truppe sul fronte occidentale».
Per avvalorare una tesi così deboluccia, Wekerle usa il più classico degli stratagemmi: esagera le nostre perdite. Nulla di nuovo. Roma, per tutta risposta, raddoppia quelle austro-ungariche.
Il 30 giugno l’Italia porta a casa i risultati sperati sul fronte montano: l’assalto sull’altopiano di Asiago strappa al nemico il Monte Valbella e il Col del Rosso, respingendo i contrattacchi. Quasi tutti i limitati progressi dell’offensiva austro-ungarica sono cancellati. Scarsa l’attività sul fronte occidentale, impegnato in scaramucce locali e azioni di dettaglio.
Sul campo politico Roma e Parigi riconoscono l’indipendenza della Cecoslovacchia, o almeno il suo diritto.
Ma forse è ancor più interessante il riposizionamento della Russia settentrionale: nella regione di Murmansk il Consiglio si è guardato intorno, ha visto lo sbarco dei contingenti Alleati e si schiera dalla parte dell’Intesa, contro i bolscevichi.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Arriva in Italia, diretto al fronte, il primo contingente di truppe americane.
- Alla Camera ungherese il Presidente del Consiglio, Wekerle, confessa che le perdite austro-ungariche, nella battaglia del Piave, ammontano a oltre 110.000 uomini, tra morti, feriti e prigionieri.
- Il Consiglio del Murman (Russia settentrionale) decide di supportare l’Intesa contro i bolscevichi.
- Firmata la tregua fra i cecoslovacchi e l’Italia. Italia e Francia riconoscono il Consiglio cecoslovacco e la sua giurisdizione.
Fronte occidentale
- I francesi hanno successo fra la Marna e l’Ourcq.
- Respinto l’attacco tedesco a danno dei britannici vicino Merris (fiume Lys).
- I britannici hanno successo a nord-ovest di Albert.
- Battaglia di Moreuil Wood.
- Due raid aerei tedeschi su Parigi.
Fronte italiano
- Gli italiani riconquistano il Monte Valbella e Col del Rosso (Asiago).
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 30 GIUGNO 1918
Sull’altipiano di Asiago, dove con l’eroica resistenza che infranse il giorno 15 l’urto di preponderanti masse nemiche ed in quotidiana gara di bravura le truppe italiane e quelle francesi ed inglesi della valorosa VI Armata si sono affratellate nell’azione e nella gloria, il combattimento si è ieri riaccesa.
All’alba, sostenute da intenso tiro di artiglieria ed appoggiate da azioni dimostrative di fuoco e di riparti risolutamente condotte dagli alleati, nostre truppe hanno attaccato il Monte di Valbella, riuscendo dopo aspra lotta a strapparlo all’avversario. Nella giornata nella notte grosse masse nemiche, inutilmente lanciate al contrattacco ed al macello, vennero respinte dalle nostre fanterie e decimate dai concentramenti di artiglieria e dagli audaci mitragliamenti degli aeroplani. La posizione conquistata venne da noi vittoriosa mantenuta. Furono presi prigionieri 21 ufficiali e 788 uomini di truppa nemici appartenenti a quattro divisioni diverse; vennero catturati cannoni, bombarde e numerose mitragliatrici.
Più ad oriente fra la Val Frenzela ed il Brenta un nostro riparto occupò d’assalto un forte punto d’appoggio e d’osservazione sulle pendici meridionali del Sasso Rosso, catturandovi 2 ufficiali e 31 soldati.
Sul rimanente della fronte le nostre artiglierie eseguirono efficaci tiri di molestia.
A Capo Sile azioni di pattuglie ci fruttarono alcuni prigionieri.
Il Val Lagarina e in Val Sugana, impianti ferroviari nemici vennero bombardati dei nostri velivoli.
Firmato: DIAZ