Insurrezione repressa
«Punizione esemplare per i colpevoli dell’attentato». Questa è l’ovvia richiesta tedesca ai russi dopo l’omicidio dell’Ambasciatore Mirbach. «Mantenere la calma» è l’altrettanto ovvio appello all’opinione pubblica. Di entrambi i paesi. A Mosca i rappresentanti del Governo bolscevico esprimono indignazione e rammarico per l’atto terroristico. Nessuno vuole una nuova guerra. Nessuno a parte l’opposizione, ma la sommossa scatenata dai socialisti rivoluzionari viene repressa già il 7 luglio; molti leader del partito finiscono in manette.
Berlino resta concentrata sul fronte occidentale. Tutto tace, salvo piccoli episodi; tutti aspettano la prossima mossa tedesca. Dev’essere grossa e, stando ai giornali, la preparazione sarebbe quasi finita.
A muoversi sono gli Alleati in Albania. L’operazione mira a impadronirsi di postazioni migliori nelle valli dei fiumi e nel distretto montano di Mallakastër. Lungo la Voiussa si sviluppa l’attacco italiano. Il bollettino ufficiale, per le prime due giornate, parla di risultati soddisfacenti.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- A Mosca i socialisti rivoluzionari tentano di abbattere il Governo bolscevico, ma il moto è sanguinosamente represso.
- Accordo fra la Gran Bretagna, gli Stati Uniti, la Francia e il Consiglio del Murman riguardo l’aiuto degli Alleati.
Fronte occidentale
- Continua l’avanzata australiana su ogni lato del fiume Somme.
- Raid aereo tedesco su una stazione di ambulanze a De Panne (villaggio dietro le linee dell’Yser): 43 ragazze uccise.
Fronte orientale
- I cecoslovacchi sconfiggono i bolscevichi vicino Čita (est di Irkutsk).
Fronte meridionale
- Albania: gli italiani attaccano sulla Voiussa.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 7 LUGLIO 1918
Fra Sile e Piave le nostre truppe, raggiunto con perfetta manovra e irresistibile slancio l’argine destro del Piave Nuovo e ricacciato il nemico al di là del fiume si afforzano sul vasto territorio riconquistato, che ad ogni passo presenta tracce dell’epica lotta e conserva prove di perdite nemiche superiori ad ogni previzione.
Il 23° Corpo d’Armata, portando a vittorioso compimento la difficile impresa, ha aggiunto nuovi allori alla sua gloria.
La 4ª divisione di fanteria si è particolarmente distinta.
Il contegno di tutte le truppe è stato magnifico; le fanterie, fra le quali avevano preso posto il Reggimento di MArina e reparti della R. Guardia di Finanza, combatterono con grandissimo ardore; le artiglierie del Corpo d’Armata e del raggruppamento di Marina, con efficacissimo tiro, diedero il più ampio contributo al successo. I nostri velivoli, quelli alleati, e gli idrovolanti della R. Marina, spiegarono l’usata bravura. Speciale onore, pari all’estremo ardimento dimostrato, spetta al 33° battaglione zappatori del Genio.
Sull’Altipiano di Asiago, un reparto francese eseguì una brillante irruzione nella linee nemiche di Zocchi sopraffacendone, con vivace combattimento, il presidio e caturando due ufficiali, 64 uomini di truppa e due mitragliatrici.
Fra Val Frenzela e Brenta l’avversario tentò tre volte l’attacco elle nostre posizioni del Cornone, ma venne sanguinosamente respinto.
Firmato: DIAZ