8 Luglio, 1918

Un mortaio e “addio alle armi”.

Pulitzer nel 1953, Nobel per la letteratura nel 1954. Doppietta niente male. Tra gli americani sul fronte italiano c’è un personaggio piuttosto bravino con le parole: Ernest Hemingway. È uno scavezzacollo, tra guerre e avventure sarà in perenne sfida con la morte. Si è arruolato volontario, ma un problema alla vista gli preclude i corpi combattenti, viene assegnato al servizio sanitario. L’8 luglio, a Fossalta, sul basso Piave, un colpo di mortaio rischia di strapparlo all’umanità. Hemingway si salva e in ospedale si “consolerà” con un’infermiera. Epilogo molto “Hemingway”.
A Roma il Governo ha recepito gli input esterni, si è reso conto di essere in ritardo e nomina una Commissione di studio per il dopoguerra. Sì, ma ne fanno parte oltre 600 persone; difficile raggiungere una sintesi organica. “Bene, ma non benissimo”.
Gli italiani vanno forte in Albania, dove occupano Fier e, appoggiati dai francesi, marcano stretto Berat. Lungo la Voiussa l’avanzata è protetta dai ricognitori britannici.


Sui giornali Alleati la Russia è onnipresente, anche perché i legionari cecoslovacchi continuano a fare il bello e il cattivo tempo: Irkutsk è sotto controllo, il loro.
Il caos e la pochezza di informazioni alimentano tonnellate di fake news, in Francia poi si esagera: i bolscevichi si sarebbero alleati con le “Guardie bianche” finlandesi per ostacolare i contingenti Alleati a Murmansk; Mosca starebbe per dichiarare guerra all’Intesa, oppure la Germania starebbe per conquistare la Siberia, a seconda dei punti di vista, o della convenienza narrativa. Come se Berlino avesse uomini da sprecare in oriente. La soluzione proposta è sempre la solita: il Giappone. “Gli americani fanno male a non fidarsi di Tokyo, entro l’autunno potrebbe risolvere tutti i problemi russi e battere i tedeschi”. Siamo a luglio, quindi un paio di mesi dovrebbero bastare per attraversare mezzo mondo, letteralmente, senza uno straccio di piano, né preparazione, né gli uomini necessari. Per fortuna non tutti i commentatori francesi sono così “terrapiattisti”.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Dichiarazione d’intenti verso gli Alleati da parte del Governo siberiano.
  • Il Governo italiano nomina una Commissione, composta da oltre 600 membri (circa un terzo deputati e senatori), per lo studio dei provvedimenti necessari per il passaggio dallo stato di guerra a quello di pace.
  • Il Ministro degli Esteri di Grecia consegna ai giudici, incaricati dell'istruttoria del processo contro gli ex Ministri Skouloudis, Lambros, ecc., i telegrammi del 23 e 24 settembre 1915 inviati dall'Ambasciatore bulgaro ad Atene al suo Governo, che provano come Re Costantino, prima dell'offensiva contro la Serbia, tramasse con la Bulgaria.
  • Una Commissione di cinque parlamentari britannici raccomanda un trattamento più severo per gli stranieri di nazionalità nemica presenti in Gran Bretagna.

Fronte occidentale

  • I francesi attaccano con successo a nord-ovest di Longpont (vicino Villers-Cotterêts); 346 prigionieri.

Fronte orientale

  • I cecoslovacchi occupano Irkutsk.

Fronte meridionale

  • Monitori inglesi appoggiano l’avanzata italiana nella bassa Voiussa.
  • Gli italiani occupano Fier (30 km. a nord di Valona); i francesi e gli italiani minacciano Berat (45 km. a nord-est di Valona).

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 8 LUGLIO 1918

In Val Lagarina e in Vallarsa più frequenti tiri di molestia delle opposte artiglierie. A nord del Monte di Valbella (Altipiano di Asiago) nostre pattuglie, dopo vivace lotta fugarono elementi esploranti avversari.
Sul Grappa, il giorno 6, con azioni di dettaglio guadagnammo terreno a nord del massiccio, catturando 51 prigionieri, due mitragliatrici ed un lanciafiamme; ieri ampliammo la nostra occupazione avanzata nella regione di Col Caprile.
I velivoli nostri ed alleati ed i dirigibili dell’Esercito e della Marina hanno spiegato nella giornata di ieri e nella notte scorsa intensa ed efficace attività. Otto velivoli nemici vennero abbattuti in combattimento aereo.
Albania: Il mattino del 6 nostre truppe, collegate ad oriente con truppe francesi, hanno iniziato tra la costa era valle della Tomoriza una operazione tuttora in pieno e soddisfacente corso di svolgimento. I prigionieri finora affluiti ai posti di concentramento superano i mille tra i quali 50 ufficiali.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori