15 Luglio, 1918

Friedensturm: tutto o niente

Berlino va all-in. Ludendorff non ha molte opzioni: può attaccare, oppure prolungare la guerra a tempo indeterminato. Ma la Germania è stremata, manca di tutto, non può resistere più a lungo degli Alleati. Quindi o la va, o la spacca.
Il 15 luglio, prima dell’alba, Ludendorff scatena l’operazione Friedensturm, “tempesta per la pace”. Già il nome dice molto: sarà l’ultima grande offensiva sul fronte occidentale, la quinta dall’inizio dell’anno. Investe un centinaio di chilometri: da Château-Thierry a La Main de Massiges, la “mano” di Massiges, perché il massiccio collinare ricorda molto le cinque dita di una mano; al centro dello scacchiere c’è Reims.
Gli Alleati hanno però fatto i compiti a casa e si aspettano l’offensiva proprio lì. La difesa è elastica e in profondità: le prime linee sono state evacuate per limitare le perdite all’impatto e l’artiglieria è pronta a colpire le batterie tedesche. Anzi, questa volta le informazioni sono così precise da permettere ai cannoni Alleati di sferrare il primo pugno; aprono loro il fuoco. Il rombo si sente anche a Parigi.

 Lo scambio di “convenevoli” è drammatico, l’aviazione Alleata bombarda i ponti improvvisati e le passerelle sulla Marna, poi mitraglia qualunque cosa si muova. La fanteria tedesca raggiunge le prime linee, ma i guai arrivano dopo, sulle seconde e sulle terze, dove si concentrano le forze dell’Intesa, appena sfiorate dai bombardamenti.
Il piano Alleato funziona. Per la Germania è un giorno da dimenticare: «Non ho mai visto tanti morti in battaglia, né una scena così spaventosa. […] Lo sconforto si impossessò della maggior parte dei nostri uomini». Le perdite sono altissime su entrambi gli schieramenti.
Berlino liscia quasi tutti gli obiettivi principali. Sul fianco orientale l’offensiva è bloccata sul nascere, non si schioda dai nastri di partenza. Sull’ala occidentale l’avanzata varia tra i tre e i cinque chilometri: i tedeschi attraversano la Marna fra Fossoy, Jaulgonne e Dormans; prendono qualche altura, stabiliscono un paio di teste di ponte, ma non sfondano. La seconda battaglia della Marna, il capitolo finale dell’offensiva primaverile, ha aperto le danze per l’ultimo ballo.

In quell’inferno ci sono anche truppe italiane, ma una soddisfazione indiretta ci arriva da Vienna: il Feldmaresciallo Conrad von Hötzendorf, il guru asburgico della guerra a Roma, il nostro più acerrimo nemico, è sollevato dal Comando e collocato a riposo. Dimissioni accettate. A occhio e croce una decisione presa in netto ritardo, almeno a giudicare dai risultati ottenuti fin dal 1914, fin dalla campagna in Serbia.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Il Governo inglese protesta contro il “Sand and Gravel Agreement” fra Germania e Olanda.
  • Esercito asburgico: si ritira il Feldmaresciallo Conrad von Hötzendorf.

Fronte occidentale

  • Comincia la seconda battaglia della Marna. Grande offensiva tedesca su un fronte di circa 80 km. a est e ovest di Reims, da Château-Thierry a La Main de Massiges. A est i tedeschi vengono bloccati, a ovest penetrano dai 3 ai 5 km. su un fronte di venti; attraversata la Marna fra Fossoy e Dormans (ovest di Château-Thierry).
  • Gli americani respingono i tedeschi a Vaux.

Fronte orientale

  • Il Governo provvisorio di Vladivostok presenta agli Alleati una nota in cui reclama un’azione militare combinata.

Operazioni navali

  • Il trasporto inglese “Barunga” affondato da un sottomarino tedesco.
  • Il trasporto francese “Djemnah” silurato e affondato nel Mediterraneo: 442 perdite.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 15 LUGLIO 1918

Sull’Altipiano di Asiago reparti francesi eseguirono due colpi di mano nelle linee avversarie di Bertigo e Zocchi e nostri nuclei irruppero in quelle a nord del monte di Valbella, catturando alcuni prigionieri. Il nemico reagì con forte azione di artiglieria che venne efficacemente controbattuta; fanterie in movimento nelle retrovie furono mitragliate dagli aviatori nostri ed alleati.
Fra le pendici sud del Sasso Rosso e la Val di Brenta reparti esploranti avversari spiegarono molta attività vittoriosamente contrastata dai nostri avamposti. Un nuovo tentativo di attacco al Cornone venne respinto.
Nella giornata e nella notte il fuoco di artiglieria è stato più vivace a nord del Grappa e nella regione del Montello.
Sei velivoli nemici sono stati abbattuti.

Firmato: DIAZ

L'ATTACCO AL SETTORE INGLESE IN ITALIA DEL 15 GIUGNO 1918 
  
Un comunicato ufficiale circa le operazioni dell'esercito britannico in Italia, in data 15 corrente, dice:''Un violento bombardamento è stato aperto su tutto il fronte, dal mare fino all’Adige, alle ore 3 di stamane. Il bombardamento è stato seguito da attacchi di fanteria durante tutta la giornata. Il fronte britannico è stato attaccato da quattro divisioni austriache. Sulla destra l’attacco è completamente fallito con gravissime perdite per il nemico. Sulla sinistra il nemico è penetrato nella nostra prima linea sopra un fronte di circa 2500 yards, e per una profondità massima di circa 1000 yards, ove è stato fermamente contenuto per tutta la giornata. Il nemico ha sofferto gravissime perdite.
Durante parecchi giorni non è stato possibile agli aviatori di volare a causa delle condizioni atmosferiche, ed oggi queste sono state pure cattive per i voli, eccetto nelle prime ore del giorno. In questo periodo sono state distrutte sette macchine nemiche e due palloni sono stati abbattuti in fiamme. Nel pomeriggio le nostre squadriglie di aviatori sono state per tutto il tempo occupate ad attaccare il nemico con mitragliatrici, bombardando i suoi ponti e trasporti sul Piave inferiore ed arrecando, mentre volavano a bassa quota, grandi danni.''

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori