30 Agosto, 1918

Il “Terrore rosso”

Pare sia andata come in un film: il commiato da un comizio operaio a Mosca, una voce femminile nella folla - «Compagno Lenin!» - il compagno Lenin fa per girarsi e bang, bang, bang; tre colpi, due a bersaglio, uno al collo e uno alla spalla.
«Qualche ora fa è stato compiuto un attentato criminoso contro il compagno Lenin. […] Il proletariato risponderà all’attentato con un sistema di terrore spietato contro tutti i nemici della rivoluzione».
Il 30 agosto 1918 i medici salvano Lenin e la Russia apre le porte al “Terrore rosso”.
Fanja Kaplan, attivista del Partito socialista rivoluzionario, viene arrestata immediatamente. Sulla sua testa pesava già una condanna per un altro attentato, ma, dopo undici anni di Siberia, la rivoluzione del 1917 è stata il suo biglietto “esci di prigione”. Confessa di aver sparato a Lenin, ma non fa i nomi degli eventuali complici. Senza nulla da dire non passerà molto in carcere: quattro giorni dopo viene fucilata; l’ordine arriva da Sverdlov, come fu per Zar e famiglia.


Sul fronte occidentale i britannici portano avanti l’offensiva in direzione Cambrai e soprattutto Péronne: attraversata la Somme iniziano le manovre di accerchiamento della città.
Ma non c’è solo la Piccardia nei progetti londinesi, né i quelli tedeschi: una rinnovata vivacità nelle Fiandre suggerisce alla Germania di ripiegare un po’ e consente agli Alleati di riprendere Bailleul e accarezzare la foresta di Nieppe.

Negli Imperi centrali torna a farsi viva la propaganda pacifista, in particolare nella stremata Vienna, dove alcuni quotidiani esortano i neutrali a tastare il terreno con l’Intesa. Più orgogliosa la stampa tedesca, socialista Vorwärts compreso: «Nessuno può attendersi la resa della Germania. Una Potenza vittoriosa a oriente e operante in territorio nemico a occidente non è vinta. Il popolo tedesco non è vinto. Ma la disastrosa fede nella forza della violenza sì, il militarismo è vinto e con lui le sue speranze di dominio. Non possiamo però aspettarci la fine della guerra finché anche dall’altra parte non siano distrutte le stesse speranze. Chi si è fissato nel voler dettare la pace a una Germania vinta deve sapere quanto ancora lungo e sanguinoso sia il cammino».

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Mosca: attentato alla vita di Lenin.
  • Il Governo inglese dà il benvenuto a Gompers (Presidente della federazione del lavoro americana).
  • Sciopero della polizia londinese.
  • Gran Bretagna: si dimette il Luogotenente Generale Sir C.F.N. Macready, aiutante Generale delle Home Forces.

Fronte occidentale

  • Violenti scontri a Bullecourt (sud di Hendecourt).
  • I britannici avanzano verso Cambrai, attaccando fra Haucourt e Hendecourt (nord e sud della strada Arras-Cambrai).
  • I britannici avanzano verso Péronne, attraversando la Somme a Feulleires e prendendo Cléry (nord-ovest di Péronne).
  • I tedeschi si ritirano sul fronte della Lys; i britannici rioccupano Bailleul.

 Fronte orientale

  • Secondo i telegrammi giunti a Londra, il Colonnello antibolscevico Semënov avanza nella Transbajkalia, dove ha occupato la stazione di Borzja a 50 km. dal confine della Manciuria. I bolscevichi si fortificherebbero sul fiume Onon.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Pubblicazione del primo dispaccio del Generale Marshall sulla Mesopotamia.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 30 AGOSTO 1918

In qualche settore montano e lungo il Piave vivaci azioni di molestia delle artiglierie.
Nell’alta Val Zebrù, sulla destra dell’Adige, in Vallarsa, al Col del Rosso e nella regione del Grappa, pattuglie d’assalto nemiche tentarono irruzioni e colpi di mano. Vennero ovunque arrestate e messe in fuga dai nostri posti avanzati, lasciando morti sul terreno e qualche prigioniero in mano dei nostri nuclei, usciti ad inseguire.
Un reparto britannico, penetrato nelle linee avversarie a sud di Asiago, inflisse perdite sensibili al presidio, distrusse una mitragliatrice e riportò alcuni prigionieri.
Apparecchi nostri ed alleati bombardarono baraccamenti nella conca di Vezzena (altipiano di Lavarone) e mitragliarono a bassa quota colonne di autocarri. In combattimenti aerei furono abbattuti due velivoli nemici.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori