En plein di “no”
Il Governo italiano non ha ancora ricevuto nessuna nota da Vienna. «Sappiamo solo quanto è stato pubblicato dalle agenzie telegrafiche. Ma se il testo diramato dal Correspondenz Bureau è esatto, la proposta austriaca vuole soltanto creare un simulacro di trattative, senza alcuna consistenza reale, né probabilità di riuscita pratica. Le recenti dichiarazioni dei politici austro-tedeschi escludono qualsiasi cessione di territorio e consacrano come definitivi i trattati di Brest-Litovsk e Bucarest. Queste affermazioni rendono impossibili i negoziati».
Il 18 settembre non solo l’Italia, ma anche il Belgio declina l’invito asburgico. Vienna completa la collezione di rifiuti. I giornali dell’Intesa appoggiano la linea dura: «Non vi può essere pace finché la Germania ripeterà a pappagallo la storiella della guerra difensiva, senza ammettere i crimini compiuti».
Sul fronte occidentale gli australiani scatenano una nuova spinta a nord-ovest di Saint-Quentin, tra Gouzeaucourt e Holnon. L’avanzata non è molto profonda, ma vengono espugnate posizioni importanti e catturati circa 6.000 prigionieri. Una manciata di chilometri più a sud i francesi liberano Fontaine-lès-Clercs.
Sul fronte macedone lo schieramento bulgaro è ormai andato, la ritirata è precipitosa, incalzata degli Alleati; le comunicazioni con Prilep interrotte. Sul Lago Dojran entrano in scena britannici e greci: devono trattenere e sconfiggere le riserve bulgare. Alla fine ce la fanno. Catturano anche l’omonima città, ma per gli Alleati è un massacro: i caduti sono oltre 7.000.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- L’offerta di pace degli austro-ungarici è un completo fallimento, dopo Gran Bretagna, Francia e U.S.A. anche il Belgio rifiuta.
- Un comunicato ufficiale del Governo italiano dichiara che la nota austro-ungarica non ha consistenza reale.
Fronte occidentale
- Fine della battaglia di Épehy.
- Gli Alleati catturano la foresta di Savy e Fontaine-lès-Clercs.
- I tedeschi continuano a effettuare forti contrattacchi a nord e sud di Mœuvres.
- Grande offensiva australiana su un fronte di 25 km. a nord-ovest di Saint-Quentin, dalla foresta di Holnon a Gouzeaucourt. Presi oltre 6.000 prigionieri e un gran numero di cannoni; le difese esterne della linea Hindenburg tempestate in numerosi punti.
Fronte orientale
- Fronte di Murmansk: le truppe careliane sconfiggono quelle tedesche giunte dalla Finlandia a Ukthinskaya e le respingono fino al confine.
- Blagoveščensk (Siberia) occupata dalle truppe giapponesi.
Fronte meridionale
- Attacco degli anglo-greci nelle vicinanze del lago Dojran e presa della città.
- I bulgari sono in piena ritirata, inseguiti da francesi, serbi e jugoslavi; la cavalleria serba raggiunge Poloshko; tagliate le comunicazioni con Prilep (base avanzata bulgara).
Fronte asiatico ed egiziano
- Le truppe arabe circondano Dar’a e fanno esplodere il suo snodo ferroviario.
- Il Governo dell’Hejaz pubblica un comunicato sulle operazioni compiute con pieno successo nei mesi di luglio, agosto e parte di settembre, in particolare intorno a Medina.
- Fronte palestinese: il Generale inglese Allenby lancia un attacco dimostrativo presso il Giordano, avanzando di circa 8 km.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 18 SETTEMBRE 1918
Nella notte sul 17 durane la giornata di ieri il nemico si accanì con punte di fanteria, precedute ed accompagnate da intenso fuoco di artiglieria, contro i nostri elementi alla testata di Val di Seren (nord del Grappa). Respinto e ripetutamente contrattaccato subì gravi perdite, senza conseguire alcun risultato, all’infuori del lieve ripiegamento di un nostro posto avanzato, troppo esposto al tirelle sue batterie.
Pattuglie in ricognizione sul versante occidentale di Val Brenta catturarono una piccola guardia nemica in Val Gadena ed una mitragliatrice ed un lanciafiamme sul Cornone.
Saltuari e violenti duelli d’artiglieria su vari tratti della fronte montana e lungo il Piave. Incendi ed esplosioni di depositi di munizioni furono osservati nelle linee avversarie di Val Lagarina e di Vallarsa.
In varie azioni aeree di bombardamento vennero efficacemente battuti campi d’aviazione ed impianti militari nemici in Val Sugana e tra Piave e Tagliamento. Due velivoli avversari vennero abbattuti in combattimento.
Firmato: DIAZ