8 Ottobre, 1918

Armistizio o time out?

“Fatemi capire bene, vi state arrendendo? Perché prima dovreste evacuare tutti i territori invasi e accettare tutte le condizioni esposte. Solo poi potremo parlare di armistizio”. Riassumendo, è questo il senso della risposta di Wilson a Max del Baden. L’8 ottobre l’Intesa chiede certezze e zero ambiguità, vedi Alsazia-Lorena. «Per rispondere in maniera più esplicita e senza sottintesi, il Presidente ritiene necessario assicurarsi del significato esatto della Nota del Cancelliere tedesco». Washington vuole anche capire se il nuovo Governo è rappresentativo del popolo tedesco, o della casta imperiale.
Snobbate Vienna e Costantinopoli. Turchia e Austria-Ungheria neanche ricevono una risposta, Wilson non le calcola proprio. È dimostrato: conta solo Berlino.

E Berlino ha bisogno dell’armistizio. Al fronte gli uomini iniziano a rifiutarsi di uscire dalle trincee. «La tensione mentale prolungata, il tempo inclemente, le notti all’addiaccio su un terreno fradicio, i rincalzi scadenti, tutto questo aveva fatto precipitare il morale. Molti di noi non erano in grado di combattere».

È anche grazie a queste condizioni se Alvin York, un tempo obiettore di coscienza del Tennessee, riesce a compiere la sua impresa. Le mitragliatrici tedesche hanno colto di sorpresa la sua piccola unità nelle Argonne, regione lussureggiante, peccato sia un inferno. York è costretto a prendere il comando: si stacca dal gruppetto dei sopravvissuti ed elimina una a una le postazioni nemiche. Uccide 28 tedeschi e ne cattura 132. La Medal of Honor è sua di diritto. Il Generalissimo Foch la definirà: «La più grande impresa compiuta da un soldato in tutta la campagna europea».
Più a nord i britannici rinvigoriscono l’offensiva tra Cambrai e Saint-Quentin, avanzano fino a cinque chilometri lungo un fronte di almeno trenta. E non si risparmiano nemmeno a nord della Scarpe.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Il Presidente Wilson risponde alla richiesta tedesca di armistizio.
  • Il Primo Ministro olandese annuncia al Parlamento la sospensione delle licenze militari per l’ipotesi che truppe straniere varchino i confini e si debba internarle. Chiaro il riferimento ai tedeschi in ritirata dal Belgio.
  • Un manifesto del Consiglio di Reggenza polacco prende spunto dalle parole di Wilson ed evoca un Governo popolare.
  • Trepov (ex Premier russo) colpito durante una sparatoria.
  • Il Gabinetto spagnolo (Maura) si dimette.

Fronte occidentale

  • Americani e francesi prendono Cornay e Consenvoye e respingono i tedeschi a nord di Verdun.
  • I francesi respingono i tedeschi dall’Aisne, l’Arnes e la Suippe.
  • Grande avanzata Alleata di 5 km. lungo un fronte di 32 km. tra Saint-Quentin e Cambrai; presi oltre 10.000 prigionieri e 150 cannoni.
  • A nord della Scarpe i britannici prendono la linea Fresnes-Rouvroy.

 Fronte meridionale

  • I greci occupano Drama.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Si annuncia che oltre 26 divisioni turche sono state spazzate via in Siria e nelle campagne in Mesopotamia.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO

BOLLETTINO DEL 8 OTTOBRE 1918

Tiri di distruzione delle batterie danneggiarono visibilmente sistemazioni difensive nemiche nelle Giudicarie, in Val Lagarina e nella regione del Grappa e provocarono esplosioni nel bosco di Gallio.
L’artiglieria avversaria fu saltuariamente più attiva lungo il Piave.
Sull’Altipiano di Asiago una nostra pattuglia incontratasi a sud di Canove con più forte reparto nemico, lo mise in fuga con un risoluto attacco; altri scontri di pattuglie a noi favorevoli avvennero in Val Frenzela.
La scorsa notte nostri dirigibili, benché ostacolati da foto vento, bombardarono efficacemente campi d’aviazione e centri di vita avversari nel Trentino e nella pianura veneta.

ALBANIA - Nella giornata del 6, incalzando elementi di copertura avversari, le nostre truppe hanno raggiunto lo Skumbi nei pressi del ponte di Nova e nella regione di Murikiani (sud-ovest di Elbassan).

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori