Armistizio o time out?
“Fatemi capire bene, vi state arrendendo? Perché prima dovreste evacuare tutti i territori invasi e accettare tutte le condizioni esposte. Solo poi potremo parlare di armistizio”. Riassumendo, è questo il senso della risposta di Wilson a Max del Baden. L’8 ottobre l’Intesa chiede certezze e zero ambiguità, vedi Alsazia-Lorena. «Per rispondere in maniera più esplicita e senza sottintesi, il Presidente ritiene necessario assicurarsi del significato esatto della Nota del Cancelliere tedesco». Washington vuole anche capire se il nuovo Governo è rappresentativo del popolo tedesco, o della casta imperiale.
Snobbate Vienna e Costantinopoli. Turchia e Austria-Ungheria neanche ricevono una risposta, Wilson non le calcola proprio. È dimostrato: conta solo Berlino.
E Berlino ha bisogno dell’armistizio. Al fronte gli uomini iniziano a rifiutarsi di uscire dalle trincee. «La tensione mentale prolungata, il tempo inclemente, le notti all’addiaccio su un terreno fradicio, i rincalzi scadenti, tutto questo aveva fatto precipitare il morale. Molti di noi non erano in grado di combattere».
È anche grazie a queste condizioni se Alvin York, un tempo obiettore di coscienza del Tennessee, riesce a compiere la sua impresa. Le mitragliatrici tedesche hanno colto di sorpresa la sua piccola unità nelle Argonne, regione lussureggiante, peccato sia un inferno. York è costretto a prendere il comando: si stacca dal gruppetto dei sopravvissuti ed elimina una a una le postazioni nemiche. Uccide 28 tedeschi e ne cattura 132. La Medal of Honor è sua di diritto. Il Generalissimo Foch la definirà: «La più grande impresa compiuta da un soldato in tutta la campagna europea».
Più a nord i britannici rinvigoriscono l’offensiva tra Cambrai e Saint-Quentin, avanzano fino a cinque chilometri lungo un fronte di almeno trenta. E non si risparmiano nemmeno a nord della Scarpe.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Presidente Wilson risponde alla richiesta tedesca di armistizio.
- Il Primo Ministro olandese annuncia al Parlamento la sospensione delle licenze militari per l’ipotesi che truppe straniere varchino i confini e si debba internarle. Chiaro il riferimento ai tedeschi in ritirata dal Belgio.
- Un manifesto del Consiglio di Reggenza polacco prende spunto dalle parole di Wilson ed evoca un Governo popolare.
- Trepov (ex Premier russo) colpito durante una sparatoria.
- Il Gabinetto spagnolo (Maura) si dimette.
Fronte occidentale
- Americani e francesi prendono Cornay e Consenvoye e respingono i tedeschi a nord di Verdun.
- I francesi respingono i tedeschi dall’Aisne, l’Arnes e la Suippe.
- Grande avanzata Alleata di 5 km. lungo un fronte di 32 km. tra Saint-Quentin e Cambrai; presi oltre 10.000 prigionieri e 150 cannoni.
- A nord della Scarpe i britannici prendono la linea Fresnes-Rouvroy.
Fronte meridionale
- I greci occupano Drama.
Fronte asiatico ed egiziano
- Si annuncia che oltre 26 divisioni turche sono state spazzate via in Siria e nelle campagne in Mesopotamia.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 8 OTTOBRE 1918
Tiri di distruzione delle batterie danneggiarono visibilmente sistemazioni difensive nemiche nelle Giudicarie, in Val Lagarina e nella regione del Grappa e provocarono esplosioni nel bosco di Gallio.
L’artiglieria avversaria fu saltuariamente più attiva lungo il Piave.
Sull’Altipiano di Asiago una nostra pattuglia incontratasi a sud di Canove con più forte reparto nemico, lo mise in fuga con un risoluto attacco; altri scontri di pattuglie a noi favorevoli avvennero in Val Frenzela.
La scorsa notte nostri dirigibili, benché ostacolati da foto vento, bombardarono efficacemente campi d’aviazione e centri di vita avversari nel Trentino e nella pianura veneta.
ALBANIA - Nella giornata del 6, incalzando elementi di copertura avversari, le nostre truppe hanno raggiunto lo Skumbi nei pressi del ponte di Nova e nella regione di Murikiani (sud-ovest di Elbassan).
Firmato: DIAZ