Il programma di Max
Giornata al Reichstag per il Cancelliere Max del Baden, c’è da presentare il programma del nuovo Governo. «La risposta del Presidente Wilson ha alimentato in tutti i Paesi la lotta delle idee: pace di diritto o pace di violenza? Molti vorrebbero sfogare sulla Germania le passioni di odio e vendetta, dall’altro lato i sinceri seguaci della Lega dei popoli. […] Fin quando questa situazione non sarà chiarita, dovremo considerare l’eventualità peggiore, rivolgendo tutti i nostri pensieri e i nostri sforzi alla difesa della patria. […] Non ci piegheremo senza lottare a una pace di violenza. […] La Lega delle Nazioni non potrà nascere se tutti i popoli non dimostreranno spirito di abnegazione; la sua realizzazione esige rinunce da tutti. […] Noi saremo all’altezza del compito solo effettuando il programma di Governo e rinunciando all’antico sistema. […] Se accetteremo questa idea vi troveremo il farmaco per le ferite di oggi e le energie per il domani».
Il Principe Max passa a esporre quanto già portato a casa, o in dirittura d’arrivo: la riforma elettorale prussiana; la parlamentarizzazione del Governo e la responsabilità politica del Cancelliere; il maggior coinvolgimento del Reichstag, un controllo civile sulle limitazioni imposte dallo stato d’assedio; un Governatore alsaziano per l’Alsazia-Lorena. «Tutti questi provvedimenti furono approvati. […]
Il Governo popolare sarà realizzato e regolamentato dalle nuove leggi dell’Impero».
Il 22 ottobre la politica è protagonista anche in Austria-Ungheria. I due Premier dimissionari, ma ancora in sella, sono chiamati a commentare la risposta di Wilson. Entrambi non la considerano una porta in faccia, ma concordano su un punto: il Presidente americano ha parlato molto poco dell’armistizio e molto di un problema interno alla duplice monarchia.
Wekerle, a Budapest, prova a tenere duro. Rifiuta di riconoscere i cecoslovacchi come uno Stato indipendente e belligerante e puntualizza la sua visione del problema jugoslavo: l’unione di serbi, croati e bosniaci va anche bene, purché restino sotto la corona di Santo Stefano; autonomia sì, indipendenza no.
A Vienna i tedeschi d’Austria, di tutti i partiti, votano la creazione di uno Stato autonomo, che ne difenda i diritti di nazionalità e si opponga a qualsiasi cessione di territori abitati dall’etnia tedesca; il principale riferimento è al Sud Tirolo.
Sul fronte occidentale l’Intesa continua a registrare progressi marcati in Belgio e nella Francia settentrionale: Tournai è circondata per metà, da nord-ovest a sud-est; più a sud i britannici portano il combattimento nelle periferie di Valenciennes.
A Londra stanno per arrivare le ultime notizie dalla Siria, ma non sono buone. Il Generale Allenby scrive dei terribili problemi sanitari. Negli ultimi mesi i morti per malattia sono stati quattro volte più numerosi di quelli in combattimento.
Restiamo in tema, perché da qualche giorno i giornali italiani hanno iniziato a pubblicare fisso almeno un trafiletto sull’influenza spagnola. Grazie, come a Parigi, anche a Roma e Milano la conta dei decessi è una cifra a due zeri.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Principe Max del Baden presenta al Reichstag un programma di riforme e commenta la situazione.
- A Vienna si tiene un'assemblea nazionale tedesca, con l'adesione di tutti i partiti: votato un ordine del giorno proclamante la costituzione di uno Stato tedesco-austriaco autonomo, che si oppone a qualsiasi annessione ad altri Stati di territori abitati da tedeschi.
- Alla Camera ungherese il Premier Wekerle si oppone all’ipotesi di firmare una pace separata come Ungheria. Sulla nota di Wilson dichiara che questa non tratta dell’armistizio, ma si occupa di un problema interno dell’Austria-Ungheria. Wekerle rifiuta di riconoscere i cecoslovacchi come Stato belligerante e afferma che l’unione tra serbi, croati e bosniaci deve restare sotto la corona di Santo Stefano.
- Formato il nuovo Gabinetto polacco sotto Józef Świeżyński.
- A Zagabria si acclamano i capi del movimento nazionale e si chiede il ritiro delle truppe slave da tutti i fronti. Il Consiglio nazionale croato vota un plauso a Wilson per la risposta all'Austria-Ungheria.
- Gli Alleati mettono le mani sull’ordine di Hindenburg di “approvare gli step per la pace”
- Pubblicato un dispaccio di Lord Cavan, datato 14 settembre, sulle operazioni al fronte italiano dal 10 marzo al 13 settembre.
Fronte occidentale
- I britannici combattono nella periferia di Valenciennes.
- Francesi e cecoslovacchi spingono indietro i tedeschi sul fiume Serre.
- Americani impegnati in duri scontri su entrambe le rive della Meuse, a nord di Verdun e nella Woëvre.
Fronte meridionale
- I serbi conquistano Kraljevo e le forze Alleate continuano l'inseguimento degli austro-tedeschi sul fronte Paraćin-Kraljevo.
- Navi italiane bombardano San Giovanni di Medua (Albania).
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 22 OTTOBRE 1918
Nella regione Monte Tomba, Monfenera e in vari tratti lungo il Piave duelli d’artiglieria di notevole intensità.
Sulla rimanente fronte le nostre batterie tennero sotto il tiro di molestia le linee e le retrovie avversarie.
In più punti del settore Posina-Astico e sull’Altipiano d’Asiago nostre pattuglie presero contatto col nemico, impegnando in combattimento i posti avanzati e suscitando vivacissima reazione di fuoco.
Scontri tra nuclei esploranti avvennero nei pressi di Fener.
Firmato: DIAZ