La Germania dichiara guerra alla Russia
La Gran Bretagna naviga in acque turbolente. Ci sarebbero degli accordi internazionali da rispettare, ma gli inglesi non vogliono lasciarsi coinvolgere. A capitanare i neutralisti c’è tutta la comunità finanziaria; il Governatore della Banca d’Inghilterra è in testa al gruppo.
Il Governo è diviso. Churchill vorrebbe mobilitare subito la flotta; Grey, Ministro degli esteri, ipotizza di rispettare almeno in parte gli accordi presi: se la Marina tedesca occupasse la Manica, la flotta britannica supporterebbe la Francia. Asquith, capo del Governo, è preso tra due fuochi.
L’indecisione inglese non piace a Parigi. Cambon si rivolge a Grey e picchia duro: «La Gran Bretagna interverrà o ha cancellato la parola “onore” dal suo dizionario?»
È ovvio per tutti, Londra può cambiare gli equilibri.
Lo sanno anche i tedeschi. Per qualche ora valutano l’ipotesi di non attaccare la Francia; sarebbe un buon modo per tenere i britannici spettatori.
L’ultimatum a Parigi scade nel primo pomeriggio; il Kaiser interrompe i preparativi sul fronte occidentale. Il Capo di Stato maggiore Moltke è contrario. Tutta la strategia tedesca è basata sulle intuizioni del vecchio “piano Schlieffen”. Nessuno vuol combattere una guerra su due fronti, quindi prima si annienta la Francia, poi ci si rivolge verso San Pietroburgo.
Ma no, non si può evitare un conflitto con i Francesi. Da Parigi hanno comunicato di non considerare la neutralità un’opzione.
La sera del 1 agosto la Germania dichiara guerra alla Russia. A Prostken, nell’odierna Polonia, vengono sparati i primi colpi.
Guglielmo II non ha scelta, comanda il via libera anche sul fronte occidentale.
A Monaco di Baviera la folla festeggia l’entrata in guerra; si è riunita nella splendida Odeonsplatz. Tra i manifestanti c’è un giovane austriaco, naturalizzato tedesco: Adolf Hitler.
L’utopia di mantenere localizzato il conflitto naufraga ancor prima che si inizi a sparare: Canada e Giappone hanno già allertato le proprie forze armate.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- La Russia non risponde all’ultimatum tedesco che scade a mezzogiorno.
- Re Giorgio V chiede allo Zar di impegnarsi per la pace.
- Manifestazioni a Vienna e pressioni sul Governo austro-ungarico per mantenere la guerra localizzata e negoziare con la Russia.
- La Germania dichiara la mobilitazione generale. L’ultimatum alla Francia scade alle 13:00. L’Ambasciatore tedesco si prepara a lasciare Parigi. Sarà l’Ambasciatore americano a occuparsi degli affari tedeschi.
- Il Belgio annuncia l’intenzione di mantenere fede alla sua neutralità e compra l’intera fornitura di grano sul mercato di Anversa.
- In Francia inizia la mobilitazione generale in risposta all’ultimatum della Germania alla Russia. Il Governo francese dichiara che rispetterà la neutralità del Belgio.
- La Confederazione del Lavoro francese pubblica un manifesto ai proletari, nel quale rinuncia implicitamente allo sciopero generale a cui più volte ha dichiarato di voler ricorrere in caso di guerra.
- Hervé, capo del partito antimilitarista e dei sans patrie francesi chiede di essere arruolato nel primo reggimento che partirà per la frontiera.
- Il Gabinetto canadese offre le sue truppe al Regno Unito.
- Il Governo inglese ordina la mobilitazione della flotta navale e protesta contro il blocco di navi inglesi ad Amburgo.
- Il Ministro degli esteri Antonino di San Giuliano dichiara ai giornali che l’Italia terrà un contegno benevolo tanto verso gli alleati quanto verso gli altri belligeranti.
- La Svizzera proclama il servizio di picchetto di tutto l'esercito federale e mobilita le unità della Landsturm, necessarie per il servizio di sorveglianza lungo le vie di comunicazione, come misure di precauzione indispensabili a salvaguardare la sua neutralità.
- Alle ore 19.30 la Germania dichiara guerra alla Russia.
Fronte orientale
- Le forze russe aprono il fuoco su una pattuglia tedesca vicino Prostken (Prostki).
Fronte d’oltremare
- I riservisti tedeschi in Cina cominciano a concentrarsi a Tsingtao.
- Gli ufficiali tedeschi in Sud Africa cominciano a tornare in patria.
- Le navi giapponesi si preparano alla guerra.
Parole d'epoca
Francesco Giuseppe e Vittorio Emanuele III
Corrispondenza tra l'Imperatore d'Austria-Ungheria e il Re d'Italia
Telegramma di Francesco Giuseppe a Vittorio Emanuele III "La Russia, che si arroga il diritto di immischiarsi nel nostro conflitto con la Serbia, ha mobilitato il suo esercito e la sua flotta e minaccia la pace d'Europa.
D'accordo con la Germania ho deciso di difendere i diritti della Triplice Alleanza, ed ho ordinato la mobilitazione delle mie forze di terra e di mare.
Noi dobbiamo trent'anni di pace e di benessere al trattato che ci unisce e la cui identica interpretazione da parte dei nostri Governi è da me accolta con soddisfazione.
Sono felice in questo momento solenne di poter contare sull'appoggio dei miei alleati e dei loro potenti eserciti, ed esprimo i voti più calorosi per il successo delle nostre armi e per il glorioso avvenire dei nostri eserciti".
Telegramma di Vittorio Emanuele III in risposta a Francesco Giuseppe "Ho ricevuto il telegramma di Vostra Maestà.
Non ho bisogno di assicurare la M. V. che l'Italia, la quale ha fatto tutto ciò che poteva per mantenere la pace e farà tutto ciò che è in suo potere per ristabilire al più presto possibile la pace, osserverà verso i suoi alleati un'attitudine cordialmente amichevole, rispondente al Trattato della Triplice Alleanza, ai suoi sinceri sentimenti ed ai grandi interessi che deve tutelare".
Documenti diplomatici
Dichiarazione di guerra della Germania alla Russia
Consegnata dall'ambasciatore tedesco a S. Pietroburgo
The Imperial German Government have used every effort since the beginning of the crisis to bring about a peaceful settlement. In compliance with a wish expressed to him by His Majesty the Emperor of Russia, the German Emperor had undertaken, in concert with Great Britain, the part of mediator between the Cabinets of Vienna and St. Petersburg; but Russia, without waiting for any result, proceeded to a general mobilisation of her forces both on land and sea.In consequence of this threatening step, which was not justified by any military proceedings on the part of Germany, the German Empire was faced by a grave and imminent danger. If the German Government had failed to guard against this peril, they would have compromised the safety and the very existence of Germany.
The German Government were, therefore, obliged to make representations to the Government of His Majesty the Emperor of All the Russias and to insist upon a cessation of the aforesaid military acts. Russia having refused to comply with this demand, and having shown by this refusal that her action was directed against Germany, I have the honour, on the instructions of my Government, to inform your Excellency as follows:His Majesty the Emperor, my august Sovereign, in the name of the German Empire, accepts the challenge, and considers himself at war with Russia.