Uccidere più tedeschi possibile
Sui quotidiani del 20 giugno compare un'intervista del Premier serbo Pašić, rilasciata al Giornale d’Italia. Inizia con le rituali moine all’Italia, quindi il discorso si fa più interessante: «La pace è più prossima di quanto si possa sperare. […] La scesa in campo della Romania è questione di giorni e forse di ore. Ne abbiamo molti segni precursori». Beh, quasi. In realtà sarà una questione di tanti giorni e tantissime ore: Bucarest è così vicina alla guerra che impiegherà altri quattordici mesi per uscire dalla neutralità.
La Stampa riporta un’altra intervista interessante, raccolta a Londra dall’Agenzia Stefani. A parlare sarebbe un «autorevolissimo russo» non meglio identificato. Non è preoccupato della situazione in Galizia, questa è coerente con l’obbiettivo comune degli Alleati: «Uccidere il più alto numero di tedeschi possibile. […] Che queste perdite vengano inflitte sopra una riva o sopra l’altra di un qualsiasi fiume poco importa. Più il nemico avanzerà nel nostro territorio, più grandi diverranno le sue difficoltà». È un riassunto quasi perfetto della mentalità russa, una strategia già collaudata.
Sull’altro lato del conflitto, in pieno fronte occidentale, i francesi avviano la nuova offensiva in Alsazia e Lorena.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Fronte occidentale
- Nuova avanzata francese vicino Souchez.
- Respinto un contrattacco tedesco sulle alture della Meuse.
- I francesi, che da alcuni giorni progrediscono in Alsazia, iniziano un'offensiva in Lorena.
Fronte italiano
- Gli italiani consolidano le loro posizione nella regione del Monte Nero.
Operazioni navali
- L’incrociatore H.M.S “Roxburgh” viene danneggiato da un siluro.
Dal fronte
Il tempo piovoso e la nebbia hanno disturbato e rallentato le operazioni nella parte montuosa del teatro della guerra.
Tuttavia nella zona del Monte Nero fu possibile completare e rafforzare la nostra occupazione con la presa di possesso delle posizioni che comandano le provenienze da Plezzo.
Sull Isonzo sono stati respinti due contrattacchi nemici tentati con il favore della notte contro le posizioni recentemente conquistate intorno a Plava. La sera del 18 un areoplano nemico lasciò cadere una bomba su un treno sanitario in partenza dalla stazione di Cormons. Il macchinista fu ferito e si ebbero lievi danni al materiale.
Firmato: CADORNA