24 Giugno, 1915

Querelle Roma-Vaticano

Il Governo italiano replica alle presunte parole del Papa e ribadisce la propria correttezza in un comunicato del 24 giugno. Ma a sgonfiare il caso ci prova direttamente l’Osservatore Romano, organo ufficiale del Vaticano: si parla di «inesattezze, alcune delle quali tanto evidenti da saltare agli occhi a prima vista». Non è una vera e propria smentita e a qualcuno non basta.

Al fronte l’offensiva italiana registra qualche progresso: Globna, a due passi da Plava, viene occupata; guadagni minori su Monte Nero e Carso, verso Monfalcone.
Sul fronte occidentale gli Alleati ne hanno abbastanza: l’ostinata offensiva nell’Artois viene sospesa. Troppo alto il prezzo per giustificare i pochi chilometri quadrati presi al nemico; è tempo di rifiatare e riorganizzarsi. Tra britannici, francesi e tedeschi si contano circa 200.000 perdite, tra morti, feriti e prigionieri.
Sul fronte orientale gli austro-tedeschi rallentano, i russi hanno però perso quasi tutti i territori conquistati dall’inizio del conflitto. Pietrogrado si concentra sulla Galizia, ma a Berlino si ricomincia a parlare di Varsavia.

Davide Sartori

 

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • A Parigi commemorazione franco-italiana della battaglia di Solferino e San Martino: l'Ambasciatore italiano Tittoni rivela che nel 1913 l'Austria-Ungheria minacciò di occupare il Montenegro.   
  • Memorandum inglese sul commercio neutrale consegnato all’Ambasciatore U.S.A.
  • Robert Lansing (già in carica ad interim) succede ufficialmente a Bryan come Segretario di Stato degli Stati Uniti.
  • Asquith annuncia l'imminente progetto di legge sulla registrazione e l'organizzazione delle risorse nazionali.

Fronte occidentale

  • I tedeschi vengono respinti durante un attacco sulle alture della Meuse.
  • L'offensiva francese in Artois è sospesa. Finisce la seconda battaglia dell’Artois.

Fronte italiano

  • Gli italiani ampliano l’occupazione nella zona di Monte Nero a nord e occupano Globna a nord di Plava e il ciglio del Carso a Monfalcone.

 

Dal fronte

Nella regione del Tirolo-Trentino e nel Cadore, mentre procede metodica l'azione delle artiglierie, manteniamo l'attività lungo tutto il fronte mediante ricognizioni di piccoli reparti. Abbiamo cosi avuto fortunati scontri a Carzano, in Val Cismon e verso l'altipiano di Vezzena.
Anche in Carnia è continuato intenso il tiro delle artiglierie, specialmente contro Malborghetto; una cupola del forte Hensel è stata oggi sfondata.
Nella notte del 23 si rinnovarono i consueti vani attacchi nemici contro le nostre posizioni di Pal Grande e Pal Piccolo.
Nella zona del Monte Nero abbiamo ampliato la nostra occupazione verso nord sino alle pendici orientali del Javorcek, prendendovi 57 prigionieri.
Da tale zona si è iniziato il tiro contro la conca di Plezzo.
Lungo l'Isonzo procediamo gradualmente ad affermarci sulle posizioni di riva sinistra del fiume. Abbiamo così occupata Globna, a nord di Plava, e sul Basso Isonzo ci siamo impadroniti del margine dell' altopiano di Sagrado e di Monfalcone.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori