Inquietudine nella sinistra tedesca
La seduta al Landtag prussiano del 25 giugno non è l’incarnazione della concordia: gli inquieti socialisti tedeschi sono in fermento; la sinistra del Partito condanna l’apatia nel risolvere l’emergenza alimentare delle classi più povere. Fin qui non sembra granché, ma aspettate, il colpo più duro viene sferrato poi.
Al Governo viene contestato il vero fine della guerra: non la difesa dei diritti tedeschi, ma la semplice espansione imperialista, ottenuta sulla pelle del popolo, ansioso invece di ritrovare la pace.
Questa fa male; questa è una di quelle affermazioni potenzialmente in grado di trasformare le crepe in burroni, di sgretolare l’unità nazionale. La prima vittima è la stessa sinistra tedesca, divisa ormai in almeno tre correnti: filogovernativa, intransigente e la classica via di mezzo.
Intanto l’Impero ottomano continua a sfogare le proprie frustrazioni sul popolo armeno. Il genocidio non si ferma: a Bitlis sono state massacrate 15.000 persone solo nell’ultima settimana.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Al Landtag prussiano, in una seduta molto agitata, i socialisti si mostrano discordi sui fini della guerra.
Fronte occidentale
- Continuano i combattimenti a nord di Arras e sulle alture della Meuse.
- L'offensiva francese in Artois è sospesa.
- Aviatori francesi bombardano una stazione ferroviaria a Douai.
Fronte orientale
- I russi combattono una battaglia di retroguardia a Bóbrka.
Fronte italiano
- Gli austro-ungarici vengono respinti nelle Alpi Carniche.
- Lievi progressi italiani nei settori di Plava, del Podgora e sull'altopiano carsico.
Fronte d’oltremare
- Bukoba (porto tedesco sul Lago Victoria) distrutto da un convoglio inglese.
Dal fronte
Le nostre ricognizioni spinte oltre il fronte, nella regione del Tirolo-Trentino, in Cadore e in Carnia, segnalano un aumento di forze e una crescente attività del nemico in lavori di afforzamento e di postazione di nuove batterie, lavori che noi disturbammo con efficace artiglieria e con ardite irruzioni di piccoli reparti.
In Carnia, nella notte del 26, si rinnovò il solito vano attacco contro il tratto dal Pal Grande al Pal Piccolo.
La nostra azione lungo l'Isonzo si va sviluppando metodica e misurata, in relazione alle molteplici difficoltà naturali del terreno e alla fittezza degli ostacoli artificiali che l' avversario vi ha da tempo abilmente predisposti e accumulati. Tuttavia, appoggiate dal fuoco delle batterie campali e pesanti, le nostre fanterie avanzano con valore e tenacia.
Una batteria austriaca da 305, che già da qualche giorno molestava coi suoi tiri le truppe e specialmente arrecava gravi danni ai villaggi e agli abitanti, è stata oggi individuata e fatta segno a tiri bene aggiustati delle nostre artiglierie. Subito dopo, da una villa prossima alla batteria nemica venne innalzata una grande bandiera bianca con la croce rossa, allo scopo evidente di trarci in inganno ed evitare la prosecuzione del nostro tiro.
Firmato: CADORNA