1 Luglio, 1915

Bomba a Washington

Il fronte orientale s’incammina verso un mese cruciale. Il primo luglio il Gran Consiglio di guerra russo si riunisce a Varsavia, a presiederlo c’è lo Zar. La decisione da prendere non è per niente facile: si discute il destino della città. La logica militare imporrebbe un’evacuazione in tempi brevi, far sfogare i tedeschi e contrattaccare a bufera placata. Sì, ma quella è Varsavia. No, nessuna ritirata, la città verrà difesa. Per prima cosa viene evacuata la testa di ponte a Tarłów; l’armata zarista si attesta sulla Vistola.
Gli austro-tedeschi avanzano lungo tutto il fronte: nella regione del Bug occupano Zamość ,in quella di Lublino assediano Kraśnik e a sud di Rohatyn attraversano l’Hnyla Lypa. Berlino inizia ad avere fretta. Alcune stime parlano di 1.700.000 perdite in undici mesi di guerra: ci sarebbero almeno 306.000 morti e circa 500.000 disabili permanenti. Sono troppi anche per la macchina bellica tedesca.

La stampa si focalizza però sulle coste della Cornovaglia, dove un sommergibile della Kaiserliche Marine ha silurato il piroscafo britannico Armenian, della Layland Line; tra i dispersi ci sarebbero una ventina di americani.

 Ma a Washington non sarà questa la notizia del giorno: a tarda sera un’esplosione sconquassa il Senato; nessun ferito.
In prima battuta si pensa a un incidente, una fuga di gas, ma alcuni funzionari non ne sembrano convinti. Quello è il Senato degli Stati Uniti, si deve indagare su ogni pista. L’orario è strano per far pensare a un attentato, non c’era nessuno in giro a quell’ora, ma l’ipotesi resta in piedi.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

 Politica e società

  • A Varsavia il Gran Consiglio di guerra russo, presieduto dallo Zar, decide di difendere la città. 
  • A Washington esplode una bomba nel palazzo del Senato.
  • La commissione inglese sugli scambi con la Svezia arriva a Stoccolma.
  • Il totale delle perdite tedesche a oggi sono calcolate in 1.700.000 di cui 306.000 uccisi e 500.000 disabili in maniera permanente. 

Fronte occidentale

  • Attacco alleato nella Somme.

Fronte orientale

  • I tedeschi del Generale Mackensen occupano Zamość (regione dell’alto Bug).
  • Gli austro-tedeschi di Lisingen attraversano l'Hnyla Lypa a sud di Rohatyn (Galizia).
  • I russi evacuano la testa di ponte vicino Tarłów e si ritirano sulla Vistola fra continui accaniti combattimenti.
  • Comincia la seconda battaglia di Kraśnik.

 Fronte asiatico ed egiziano

  • I franco-britannici conquistano terreno a Krithia, nella penisola di Gallipoli

Operazioni navali

  • L’“Armenian”, delle linea Leyland, viene silurato sulla costa della Cornovaglia.
  • L’inglese H.M.S “Lighting” danneggiato da una mina o da un siluro.

Fronte d’oltremare

  • Otavi (Africa sudoccidentale) occupata dalle truppe sudafricane del Generale Botha. Si può considerare conclusa la campagna nell'Africa tedesca sudoccidentale: la colonia è occupata dalle forze degli Alleati.

 

Dal fronte

Nella zona del Tonale le nostre artiglierie aprirono il fuoco sulle posizioni di Monticello e di Saccarana, disperdendovi reparti nemici intenti a lavori di apprestamenti e difesa.
In Val Padola pattuglie di ufficiali arditamente spinte sul Seikofl vi accertarono la costruzione, per parte del nemico, di trinceramenti con reticolati, che la nostra artiglieria batté poi con efficacia.
In Carnia il nemico ha tentato vigorosi attacchi notturni contro le nostre posizioni del Passo di Monte Croce e del Pal Piccolo, aiutandosi con razzi e riflettori e lanciando bombe contenenti gas asfissianti. Fu in entrambi i punti respinto.
Disperdemmo, mediante tiri di artiglieria, nuclei di lavoratori apparsi sulle pendici settentrionali del Freikofel e del Pal Grande e lungo la mulattiera di Val Bombasch.
Fu ripreso con buoni risultati il tiro sul forte Hensel.
Alla testata di Valle Resia l' importante posizione di Banjski Skedenj, dominante la conca di Plezzo, venne da noi solidamente occupata.

Nella zona dell'Isonzo l'avanzata delle nostre truppe, pur ininterrotta, procede lentissima per la necessità di strappare all' avversario a palmo a palmo il terreno e di afforzarlo ad ogni sosta contro i suoi ritorni offensivi.
Le perduranti pioggie accrescono le difficoltà dell'avanzata e trasformano le trincee in torrenti di fango. Anche nella passata notte l' avversario tentò, con ripetuti, ma vani attacchi, di toglierci taluni dei punti recentemente da noi conquistati.
Continuano le molestie degli aviatori nemici che fanno qualche vittima anche fra le popolazioni.
I nostri aviatori bombardarono con efficacia una colonna di truppe e carriaggi presso Oppacchiasella e la stazione ferroviaria di S. Daniele.

 

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori