3 Luglio, 1915

Pearce, Holt, anzi Muenter

Sono passate da poco le nove di mattina, J.P. Morgan jr. sta facendo colazione nella sua residenza estiva di Glen Cove, Long Island. Con lui c’è Cecil Spring-Rice. Chi sono? Il primo è padrone di uno sconfinato impero finanziario, è il banchiere più influente d’America; l’altro è l’Ambasciatore britannico negli Stati Uniti. Morgan ha da poco siglato un accordo finanziario con Londra: un ingente prestito, da poter utilizzare immaginate come. All’improvviso partono due revolverate. Morgan è a terra, ferito, ma l’aggressore non può far altro. Un robusto vaso di bronzo è in rotta di collisione con il suo cranio; a scagliarlo è stato il maggiordomo, per una volta eroe e non carnefice. L’improvvisato assassino viene neutralizzato e arrestato. Confessa anche l’attentato dinamitardo al Senato e dichiara di chiamarsi Frank Holt; è un altro nome falso, come R. Pearce. In realtà si chiama Erich Muenter, è un tedesco emigrato negli Stati Uniti e uno stimato professore universitario, cattedra anche ad Harvard. Qualche guaio con la giustizia l’ha già avuto: ha girato mezza America, in fuga dopo l’uxoricidio. Muenter finisce in galera alla velocità della luce e la questione promette di durare parecchi anni.


Su La Stampa del 3 luglio viene pubblicata un’interessante intervista con l’ex Ministro degli esteri bulgaro, Nikola Ghenadiev. Il pensiero di Sofia, in merito a un eventuale intervento, sembra chiarissimo: «La presa di Costantinopoli potrebbe abbreviare la guerra di parecchi mesi. Gli Alleati risparmierebbero 100.000 uomini. […] Il nostro intervento rappresenterebbe un’economia di quaranta miliardi. […] Si vuol negare l’importanza del favore richiestoci? E perciò noi vogliamo essere pagati. Non è logico? Noi chiediamo che ci sia resa la Macedonia».

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Attentato a  J. Pierpont Morgan Jr. a Glen Cove, Long Island, mentre è in colloquio con l'Ambasciatore inglese.

Fronte italiano

  • Respinto un contrattacco austro-ungarico sul Carso, diretto a ricacciare gli italiani oltre l’Isonzo.

Fronte orientale

  • I russi lasciano l'Hnyla Lypa per lo Zolota Lypa (Galizia).
  • Gli austro-tedeschi continuano ad avanzare nel nord della Galizia.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Dardanelli: I turchi contano circa 5.150 morti e 15.000 prigionieri negli ultimi cinque giorni.

Fronte d’oltremare

  • Il Generale sudafricano Smuts annuncia l’offerta all’Impero britannico di un contingente di volontari.
  • Sconfitta tedesca nell’Africa meridionale.

Dal fronte

Lungo tutta la fronte la situazione è inalterata.
L'azione delle artiglierie proseguita con intensità contro le opere di Malborghetto e del Predil, ha prodotto su di esse danni visibilmente assai rilevanti e provocato anche grandi esplosioni.
Contro le nostre posizioni sull' altipiano Carsico il nemico pronunciò nel pomeriggio di ieri un violento contrattacco. Fu respinto e lasciò nelle nostre mani circa duecento prigionieri.

 

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori