Italiani su Cima Falzarego
La Gran Bretagna respira atmosfere contrastanti: da una parte c’è l’incredibile successo del prestito di guerra inglese, le cifre sono da capogiro, ben oltre le aspettative; dall’altra c’è la spinosa situazione gallese. I minatori, insoddisfatti del salario, minacciano uno sciopero per il 15 luglio. Londra decide di mostrare i muscoli e di imporre anche qui il Munitions Act: in caso di serrata meglio non conoscere l’entità delle pene. Il problema è che quelli sono minatori, gente dura per obblighi di sopravvivenza. Le minacce del Governo da un orecchio entrano e dall’altro escono.
Il 13 luglio l’Impero asburgico prova a rassicurare il Papa. Benedetto XV aveva manifestato preoccupazione per i luoghi sacri nelle zone di guerra e sulla costa adriatica; Vienna assicura che né il Santuario di Loreto, né altre chiese, o luoghi sacri verranno sfiorati. No, non corrono nessun pericolo, «a meno che non vengano adibiti a usi militari». La “postilla” è sempre dietro l’angolo.
Sulle Dolomiti qualcosa sorprende gli austro-ungarici: un reparto di fanteria italiana ha conquistato Cima Falzarego. I nostri soldati sono ascesi lungo un canalone complesso per uno stambecco, figuriamoci per l’uomo; un’impresa difficile da descrivere.
Per Berlino e Vienna le buone notizie arrivano dal fronte orientale: la grande offensiva in Polonia è partita. I tedeschi attaccano sul Narew, vogliono accerchiare i russi appostati nell’ansa della Vistola. La seconda battaglia di Przasnysz e quella di Grabowiec sono al centro del palcoscenico. Più a sud, in Bucovina e lungo il Dnestr, avanzano gli austro-ungarici.
Gli Alleati provano l’ennesimo sfondamento a Gallipoli, ma i due giorni di operazioni non sono stati un capolavoro di ingegno bellico. Le parole del Maggior Generale Egerton, della 52^ divisione, sono abbastanza eloquenti: «Mi sembra che combattere questa battaglia sia stato prematuro e, nel momento attuale, più dannoso che utile. […] Sostengo che la battaglia del 12-13 luglio è dovuta a una totale incapacità di valutazione realistica della situazione. Se l’idea della battaglia è stata un errore, la strategia d’azione è stata molto peggiore […] un vero e proprio abominio».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Governo austro-ungarico risponde al Nunzio apostolico rassicurandolo sul destino dei luoghi sacri.
- Successo oltre le aspettative del presito di guerra inglese: 15.000.000 sterline.
- I minatori della Federation of South Wales and Monmouth minacciano uno sciopero per il 15 luglio. Il Governo britannico mostra i muscoli affidandosi al Muniction Act.
- Muore il Sultano di Lahej a causa delle ferite ricevute durante l’attacco turco.
Fronte occidentale
- Nuova offensive tedesca nelle Argonne. Conquistata la linea francese a Vienne-le-Château e le alture di La Fille Morte.
Fronte orientale
- Comincia una grande offensiva austro-tedesca su tutto fronte orientale, dal Baltico alla Bucovina.
- Gli austro-ungarici avanzano attraversando il Dnestr in Bucovina; i tedeschi riprendono l’offensiva in Polonia e attaccano sul Narew.
- Offensiva tedesca sul Niemen (Nemunas) e il Narew nel tentativo di circondare i russi posizionati nell’ansa della Vistola.
- Comincia la seconda battaglia di Przasnysz.
- Cominciano le battaglie di Maslomencze e Grabowiec.
Fronte italiano
- Un reparto di fanteria italiana, inerpicatosi per un canalone reputato inaccessibile, occupa di sorpresa la cima del Falzarego.
Fronte asiatico ed egiziano
- Avanzata francese verso il piccolo fiume Kereves Dere (Gallipoli).
Dal fronte
La situazione generale è invariata su tutto il fronte. Ieri all’alba una squadriglia di nostri aeroplani bombardò con efficacia, dall’altezza di circa 600 metri, un grande accampanento nemico nei dintorni di Gorizia.
Firmato: Cadorna