Edith Cavell condannata a morte
La parola chiave è “rapidità”. La pena è decisa, il verdetto è scontato, il processo è sommario. Edith Cavell, infermiera inglese, rimasta in Belgio allo scoppio della guerra, è accusata di aver aiutato circa 200 soldati Alleati a fuggire in Olanda; l’essersi presa cura anche dei tanti feriti tedeschi non conta.
Alla Cavell viene di fatto negato il diritto di difendersi. Lei ha confessato, durante la prigionia e l’isolamento, ma i tedeschi vogliono andare sul sicuro, vogliono farne un esempio. L’Ambasciata americana si offre di rappresentare e difendere l’imputata, ma no, verrà nominato un avvocato d’ufficio, ovviamente scelto dall’autorità tedesca.
Il 10 ottobre il tribunale militare di Bruxelles condanna a morte Edith Cavell. La sentenza non può stupire nessuno.
Sul fronte balcanico i serbi riescono a rallentare l’avanzata austro-tedesca sulla Drina e sul Sava, ma non a fermarla. Sul Danubio Smederevo sta per essere travolta, mentre a Belgrado vengono uccisi numerosi civili.
La situazione si fa critica, anche perché i bulgari, senza formale dichiarazione di guerra, hanno aperto le ostilità a Knjaževac, 40 chilometri a nord-est di Niš, la capitale serba.
Nonostante la propaganda e un rimpasto di Governo, a Sofia l’atmosfera non è serena: molti contestano la politica germanofila; la guerra contro i “fratelli russi” non entusiasma.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Scontento popolare in Bulgaria verso la politica germanofila.
- Il Governo greco rigetta la richiesta d’aiuto serba secondo il trattato greco-serbo del 1912.
- Bruxelles: un tribunale militare tedesco condanna a morte Edith Cavell, infermiera, colpevole di aver aiutato a fuggire in Olanda alcuni soldati Alleati.
Fronte occidentale
- L'offensiva Alleata è ripresa anche in Artois, ma senza risultati apprezzabili.
Fronte orientale
- Combattimenti sparsi lungo la maggior parte del fronte.
Fronte meridionale
- Truppe austro-tedesche attraversano il Danubio in forze a Smederevo; numerosi civili uccisi a Belgrado.
- I serbi arrestano la marcia degli austro-tedeschi sulla Drina e sul Sava, infliggendo loro gravi perdite.
- I bulgari iniziano le ostilità attaccando i serbi a Knjaževac.
Operazioni navali
- Sottomarino inglese affonda la nave trasporto tedesca “Lulea”.
DAL FRONTE
Il nemico va esplicando grande attività in lavori di difesa e stradali, assai disturbati, però, dal fuoco efficace delle nostre artiglierie e da ardite irruzioni di piccoli reparti.
Lungo la fronte dell' Isonzo, nella giornata del 9 e nella successiva notte sul 10, dopo intensa preparazione con fuoco di artiglieria e lancio di bombe a mano, le forze nemiche assai numerose tentarono attacchi contro le nostre posizioni sulla destra dello Slatenik nella conca di Plezzo, sul Mrzli nella zona del Monte Nero, a Dolie nel settore di Tolmino, a Plava e a Zagora sul medio Isonzo.
Ovunque l' avversario fu respinto con gravi perdite e lasciò anche alcuni prigionieri.
Firmato: CADORNA