13 Febbraio, 1916

Prima Brigata russa verso est per l'ovest

Tutto questo parlare di unità d’intenti, di condivisone, di «un’unica guerra e un unico fronte comune» rischia di dare alla testa. I primi ad abboccare e cadere nel grottesco, nel paradossale, sono i russi. Pietrogrado ha avuto un’idea: vuole realizzare la visione del soldato zarista al fianco del commilitone francese; un gesto simbolico, di grande impatto, ma di dubbia utilità.
Il 13 febbraio la prima brigata speciale russa sale su un treno, imbocca la Transiberiana e parte, direzione est. Già, perché la via “corta” per il fronte occidentale è sbarrata dai tedeschi e l’aviazione civile è un concetto ancora molto lontano dal nascere.
Da Mosca a Marsiglia è lunga. In linea d’aria saranno più o meno 25.000 chilometri. Una discreta passeggiata di salute se vivi nel 1916.
Ora, il principio del “tutti insieme” sarebbe anche buono, ecco, l’idea di metterlo in pratica lo è un po’ meno. Classico "bene, ma non benissimo".
Il delirio è però di quelli studiati bene, puntuali in ogni minimo dettaglio.

I due reggimenti sono formati solo da stereotipi, uomini con caratteristiche fisiche degne del “russo modello”: alti, prestanti, istruiti, possibilmente biondi e con occhi chiari.

A Washington l’ultimo comunicato tedesco, quella repentina “retromarcia”, deve aver spiazzato molti. Gli americani, un po’ confusi, un po’ rassegnati, provano a ragionare con l’Intesa: chiedono di disarmare i mercantili. La risposta Alleata oscilla tra il “ma anche no” e il “cos’è, uno scherzo? Non se ne parla neppure”.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • 2.000 periodici tedeschi hanno cessato la pubblicazione per via della mancanza di carta.
  • L’Intesa notifica alla Grecia l’imminente trasferimento dell’armata montenegrina a Corfù.
  • Il Ministro degli Interni greco comunica al Colonnello italiano, capo della gendarmeria in missione in Grecia, che considera finita la sua missione.

Fronte occidentale

  • Respinto attacco tedesco a ovest di Soissons.
  • Duri scontri attorno a Frise: I francesi perdono terreno.
  • Hooge viene bombardata pesantemente dai tedeschi.

Fronte orientale

  • I russi prendono Garbonovka (regione di Dvinsk).
  • Duri scontri in Galizia.
  • La I brigata russa (2 reggimenti), lascia Mosca per la Transiberiana: è destinata al fronte occidentale.

 Fronte meridionale

  • I bulgari prendono Elbasan (Albania).

Fronte asiatico ed egiziano

  • I russi prendono un forte a Erzurum, occupano Khanys (Armenia) e Daulatabad (Persia).

Fronte d’oltremare

  • Africa orientale tedesca: le truppe britanniche, provenienti dalla Rhodesia, lanciano un attacco per impossessarsi della ferrovia che collega Kigoma (sul Lago Tanganyika) all’oceano indiano; le truppe del Congo-belga attaccano i tedeschi da ovest per dividerne le forze.

Parole d'epoca

Giuseppe Abate

Il 13esimo Fanteria

Dalla seconda metà di Febbraio alla prima metà di Marzo, il Reggimento stette a riposo, dislocandosi tra S. Valentino e S. Lorenzo.
In quei giorni il Comando perdette, perché trasferiti altrove, due sue belle figure: il Capitano De Vecchi Sig. Carlo, Aiutante Maggiore in I.a  ed il Cappellano D. Alessandro Di Lullo. Questi, ottimo parroco abruzzese, che oltre a curare con tutto amore la vita spirituale dei Soldati, si era dimostrato tanto valoroso da meritarsi una Medaglia d'argento, fu trasferito, per avvicendamento, in un Ospedale da Campo; l'altro perchè promosso Maggiore, fu inviato a comandare un Battaglione della Brigata Catanzaro.
Parole più acconciate e sincere non sapremmo trovare per ricordare la vita eroica e la bontà del De Vecchi, di quelle che ci ha inviato con atto nobile e gentile il veneratissimo Colonnello Molina. «Intelligente, colto, attivissimo, dotato di un tatto squisito, sempre calmo, egli vedeva tutto, provvedeva a tutto, senza mettere in vista mai la sua persona, perchè era modestissimo.

Nel continuo esercizio delle sue belle qualità, anche di quelle straordinarie, come il coraggio a tutta prova, era ammirevole in lui la naturalezza del suo contegno: egli non credeva affatto di essere una persona fuori dell'ordinario, né di meritare perciò ricompense speciali; si opponeva anzi anche alle proposte di premio, che, in coscienza, i superiori erano obbligati a fare per lui»

DAL FRONTE

CADORNA

Consuete azioni delle nostre artiglierie con utili effetti specialmente contro colonne di salmerie sulle pendici orientali del Biaena (Valle Lagarina), contro nuclei nemici nei pressi di Luserna (Valle Astico), e sulla stazione di Caldonazzo (Valsugana).

In valle di Sexten fu colpito e incendiato da nostri tiri l' albergo delle Dolomiti, nel vallone del Fischlein.

Nella conca di Plezzo (Alto Isonzo) all' alba del 12 il nemico con attacco di sorpresa eseguito in forze riuscì a penetrare in un nostro trinceramento nella zona del Rombon.

Nel settore di Gorizia batterie nemiche che da Sant' Andrea,Rubbia e Savogna tiravano contro le nostre posizioni sulPodgora furono ridotte al silenzio dalle nostre artiglierie.

Firmato: CADORNA

 

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori