Le bombe di San Valentino
Alle otto e mezza del 14 febbraio aeroplani austro-ungarici sorvolano il bresciano. Vengono avvistati, ma alle nove, quando piombano su Milano, non è ancora stato dato l’allarme. È un lunedì mattina, le strade sono affollate e l’improvvisa attività della contraerea desta curiosità, in molti escono a guardare e non è una grande idea. Il cielo è limpido, le uniche nuvole sono quelle dei proiettili andati a vuoto, sbuffi chiari su sfondo azzurro.
Milano è colpita per la prima volta dall’inizio della guerra, i bombardamenti toccano anche Treviglio, Bergamo, Monza e Schio. Non è andata neanche troppo male, una ventina abbondante i morti, molti di più i feriti, ma i danni sono limitati e l’intervento dell’aviazione italiana ha impedito a quella austro-ungarica di raggiungere i quartieri centrali.
Sul fronte occidentale l’iniziativa tedesca fa breccia e conquista mezzo chilometro di trincee tra la ferrovia Ypres-Comines e il fiume.
A Le Havre, dov’è rifugiato il Governo di Bruxelles, gli Ambasciatori dell’Intesa rinnovano le promesse al Re e al Ministro degli esteri belga: nessuno porrà fine alla guerra prima che sia ripristinata l’indipendenza del Belgio e garantito un congruo indennizzo.
Gli Alleati guardano avanti e buttano giù qualche idea per il prossimo futuro. Il piano c’è: la grande offensiva partirà tra qualche mese e investirà la regione della Somme.
Discreti i successi russi di giornata a Dvinsk e a Erzurum, dove capitola un altro forte a difesa della città, ma più importante è forse la completata mobilitazione parziale della Romania.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Gli Ambasciatori di Francia, Inghilterra e Russia presso il Re del Belgio a Le Havre dichiarano al Ministro degli esteri belga che l’Intesa non porrà fine alla guerra prima che il Belgio riottenga l’indipendenza e sia indennizzato dei danni. L'Italia e il Giappone approvano questa dichiarazione.
- Si completa la parziale mobilitazione della Romania.
- Gran Bretagna: chiamate alle armi le rimanenti classi di uomini celibi.
- Arrivano in Italia 34 ambulanze inglesi per prestare servizio sul fronte
- A Milano il Comitato per i bisogni di guerra apre una nuova sottoscrizione, che nella prima lista supera il milione di lire.
- Inghilterra: condannati i Rigden, padre e figli, per commercio con il nemico.
Fronte occidentale
- I tedeschi prendono mezzo chilometro di trincee sul fronte britannico, fra la ferrovia Ypres-Comines e il canale.
- Accordi franco-britannici per il futuro attacco sulla Somme.
Fronte italiano
- Primo bombardamento di Milano. Due aerei asburgici sganciano bombe a Porta Romana e a Porta Volta; colpite anche Treviglio, Bergamo, Monza e Schio.
Fronte orientale
- Continuano le vittorie russe attorno Dvinsk.
Fronte meridionale
- A Corfù, malgrado le proteste greche, sbarcano venti carabinieri italiani.
Fronte asiatico ed egiziano
- I russi prendono un nuovo forte a Erzurum.
Parole d'epoca
testimone oculare e cronista de "il Cittadino"
I Vandali!
La popolazione si è riversata nelle vie curiosa di constatare di quanta crudeltà sia capace la nazione a noi nemica. Una gran ressa di curiosi si pigiò sui luoghi dove caddero le bombe, dopo che il cielo fu libero dai nemici. Quasi tutti gli stabilimenti cessarono il lavoro.
Ma la nuova barbarie nemica ha voluto chiamare tutto il popolo a soffrire della vita di ansie dell’esercito combattente, e il popolo italiano, specialmente il popolo lombardo, che non dimentica le calcagne ferrate e le verghe dei poliziotti austriaci, ritrova sé stesso al contatto delle nuove armi degli stessi offensori.
DAL FRONTE
Nella giornata di ieri azioni varie di artiglieria, particolarmente intensa nella zona dell' Alto Isonzo, dove sono anche segnalati movimenti di truppe nemiche e una maggiore attività da parte di esse in lavori difensivi e stradali.
Firmato: CADORNA





