17 Ottobre, 1916

Espugnato il Dente del Pasubio

«Un ventaglio di colli scotennati e sanguinolenti, battuti dalle folgori di un permanente uragano scientifico, sconvolti da una costante cupola di parabole esplosive». Le campagne a nord della Somme sono sempre più soggiogate dalla potenza industriale del conflitto. I francesi mettono piede nel margine esterno di Sailly-Saillisel, combattono corpo a corpo, casa per casa.

In alta montagna iniziano a cadere le prime abbondanti nevicate, i passi si fanno più pesanti, ma le operazioni non si fermano. Il 17 ottobre gli italiani espugnano il Dente del Pasubio, 2.200 metri sul livello del mare; respinti i contrattacchi austro-ungarici.
Su altre montagne si consuma la ritirata rumena, ora estesa anche ai Carpazi orientali: l’esercito di Bucarest ripiega oltre il passo di Ghimeş, gli austro-tedeschi percorrono una decina di chilometri in territorio rumeno e raggiungono Agăș. Il piano di Hindenburg prosegue la sua corsa, nonostante i violenti combattimenti ripresi dai russi in Volinia.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Fronte occidentale

  • I francesi guadagnano un nuovo gruppo di case a Sailly-Saillisel.

Fronte orientale

  • Nord di Korytnytsya (circa 40 km. a ovest-sud ovest di Lutsk): ostinati combattimenti, i tedeschi reclamano trincee e 1.900 prigionieri.

Fronte italiano

  • Le truppe italiane espugnano il Dente del Pasubio (2.200 metri) e nei giorni seguenti respingono tutti i furiosi contrattacchi nemici.

Fronte meridionale

  • I rumeni mantengono le posizioni a Rucăr (Carpazi meridionali), ma si ritirano al passo Ghimeş (Transilvania orientale; gli austro-tedeschi penetrano per oltre 10 km. in Romania e raggiungono Agăș.
  • Combattimenti della regione Dopropolye (nord di Kajmakčalan).
  • Sbarcano a Salonicco nuovi contingenti italiani.

Fronte asiatico ed egiziano

  • I britannici assaltano e prendono l’oasi di Dakhla (280 km. a sud-ovest di Asyut, Egitto).

Parole d'epoca

Monti di pace e monti di guerra

di Luigi Raffaelli, tenente 45° fanteria, brigata Reggio

Sorella carissima,
ho ricevuto la tua lettera, e sento con mio grande dispiacere che non ricevi mie nuove. Eppure quasi giornalmente, ricevendo le tue, io mi affretto a rispondere, il tuo indirizzo lo so e ti ho scritto… scritto.. Non lo credi? Credi proprio che ti abbia dimenticato? No, non lo pensare che tanto mi fa pena il sapervi in pensiero lo provo io e per quello vengo e vengo… con lunghe nuove. Se non hai ricevuto miei scritti, li riceverai. Tanto e tanto ti diceva nelle mie, e cartoline e lettere, ed ora non sono a dirti che, altrettanto ci avrei, poiché è più ancora ciò che dovrei dire…Mi dici nella tua lettera che vai a passeggiare a 1200 metri… mi affermi che ti par di veder noi? Ma tu sogni! Tu non comprendi! Non sai che dove si trova quella gloriosa Brigata Reggio è un’altezza che si avvicina a 3.000 metri? Non sai e non vedi cosa lassù , come noi si prova e il freddo di 12° gradi.. e la neve di circa 2 metri!!! Come fai presto a sognarti  i nostri monti confrontandoli cò tuoi… ma.. ma… qual confronto? E’ un’utopia il vederlo…. Non è possibile. Dove tu ti trovi, a confronto di questi ghiacciai, è una collina…ancora gli uccelletti vi sono … Ma qua?! Tutto è muto e deserto di fauna e flora …una cosa sola vi è – La Guerra

E quel manto bianco .. di Verginale sposa sognato, quel manto dico, viene spesso e spesso sventrato, annerito da granate, calpestato, abbracciato, invermigliato dal sangue di questi Eroi . Ma tutto lasciamo . Lo sai che c’è di nuovo? Sono imboscato ancor io, mi trovo in carica speciale.. sono Aiutante maggiore in 2° . Sono il capostipite del 3° Battaglione… dopo il caro Maggiore che su tutto vengo io.. e col senno e con la mano..
Ed ora? Ora che ti scrivo, sono al telefono, dirigo un piccolo spostamento.. tutto bene, me ne sto in una galleria e qui ne manco i 420 di Guglielmo arrivano.
E’ da ieri sera che qui sono finiti i 12 giorni di turno di riposo… eccoci di bel nuovo e fino al giorno 28.. siamo noi i padroni. E’ di poi? Una speranza grande, immensa, infinita mi alletta.. ed.. eccomi.. in licenza. Questa volta vengo, stai sicura.. anche a Forno (Fornovolasco) vengo, e di corsa, non mi paventano i suoi pericolosi e faticosi 1000 metri.
Ora ti saluto e ti dico: “….. hai capito? Addio e tante care cose.
infiniti baci…bacioni tuo L. Raffaelli

Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

 

DAL FRONTE

Sul Pasubio nella notte sul 16 e nel mattino successivo l' avversario tentò attacchi prontamente respinti.
In tutto il teatro delle operazioni il maltempo ostacolò ieri le azioni delle artiglierie.
Sono segnalate abbondanti nevicate nelle regioni di alta montagna.
Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori