Accanimento tedesco sulla Romania
Al di là della sete di vendetta, al netto dell’impatto psicologico sulle opinioni pubbliche, ci sono due validissime ragioni pratiche a spiegare il particolare accanimento tedesco sulla Romania: il grano e il petrolio; possedere quelle regioni risolverebbe, almeno in parte, i problemi alimentari ed energetici di Berlino e soci. Il 18 ottobre, a circa due anni dall’ascesa al trono, Re Ferdinando di Romania rincuora il suo popolo: «La fiducia è completa. Il vero baluardo opposto all’invasione nemica è il valore dei rumeni e la fermezza del loro animo. Così libereremo i fratelli dell’altro versante dei Carpazi».
L’ottimismo però non basta, così come le azioni Alleate su fronti lontani. Servono i russi, così come un largo successo nel teatro balcanico. L’offensiva di Sarrail dovrebbe fare di più, progredire più in fretta. Invece si muove alla moviola: i serbi si impongono sui bulgari nell’ansa del Crna, conquistano Brod, costringono il nemico alla ritirata, ma l’avanzata su Monastir si misura sempre in centimetri; verso Dojran, il Vardar e lo Struma gli Alleati non riescono a schiodarsi dalle proprie posizioni, i bulgari contendono ogni palmo di terreno.
Sul fronte occidentale il copione non è molto dissimile: gli Alleati mantengono viva l’offensiva sulla Somme, guadagnano terreno a Gueudecourt, a Sailly-Saillisel, si affacciano su Péronne, ma i tedeschi difendono le posizioni come se non ci fosse un domani.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Fronte occidentale
- I britannici fanno progressi a nord di Gueudecourt.
- Sud della Somme: i francesi spostano l’intero fronte fra lo Château de La Maisonnette e Biaches, affacciandosi a Péronne.
- I francesi spingono i tedeschi fuori di Sailly-Saillisel.
- Fine della battaglia di Le Transloy Ridge (Somme).
Fronte meridionale
- I rumeni attaccano con successo gli austro-tedeschi nella regione di Aluta (sud della Transilvania).
- Forti attacchi nemici respinti dai britannici nella regione di Dojran.
- I serbi prendono il villaggio di Brod e mandano in rotta i bulgari.
Operazioni navali
- Il “Munchen”, piccolo cruiser tedesco, silurato da un sottomarino inglese.
- La “Alaunia”, nave della Cunard line, viene affondata.
Parole d'epoca
Colpito alla gamba e alla schiena
di Antonio Santo Quintino Preite, 47° reggimento fanteria, brigata Ferrara, Caporale, poi sergente
Passati otto giorni che mi avevano fatto l’operazione, e visto il Maggiore che la ferita migliorava giornalmente, allora mi fecero una base per entrare ad un altro ospedale, essendo che a quell’ospedale non ti potevano trattenere più di otto giorni, il 18 ottobre 1916 mi trasportarono alla stazione di Padova, dove era un treno-ospedale che trasportava oltre 800 feriti. Mi assegnarono il posto e alle ore 2 pomeridiane lasciammo Padova per ignota destinazione.
Dopo parecchie ore di viaggio, arrivò il treno a Bologna, dove un mondo di automobili della Croce Rossa Italiana erano pronti per trasportare i feriti che non potevano viaggiare più, essendo feriti gravemente; e tutti gli altri meno feriti erano in condizione di poter viaggiare ci portarono ad un’altra parte. Appena che furono discesi, il treno incominciò a seguire il suo cammino. Arrivati a Genova ne scesero 170 altri feriti. E tanti altri ci trasportarono ancora più avanti.
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
Sul Monte Pasubio, spezzate le ultime resistenze nemiche nella zona fra Cosmagnon ed il Roite, le nostre truppe assalirono ieri le linee a nord della vetta.
Una forte ridotta costruita dall' avversario in posizione dominante detta il Dente del Pasubio, fu dai nostri espugnata con vigoroso assalto.
Prendemmo 72 prigionieri, armi e munizioni. Due colonne nemiche muoventi al contrattacco furono lasciate avvicinare a qualche centinaio di metri, indi, con improvviso concentramento di fuochi, pressoché distrutte. Nella notte l' avversario ritentava gli assalti, costantemente respinto con nuove gravi perdite.
Sulla rimanente fronte azioni delle artiglierie. Quelle nemiche tirarono qualche colpo su Asiago e Gorizia.
Firmato: CADORNA