23 Ottobre, 1916

"Nessuna unità indietreggi"

Quella tra Alleati e Grecia è una relazione disfunzionale. Ora, riconosciuto il Governo ufficiale ateniese, i rapporti sembrano distendersi, il dialogo viene riallacciato. Tutto chiarito? No, ovviamente. Alcune indiscrezioni in arrivo da Atene sono bizzarre: Re Costantino sarebbe pronto ad accogliere le richieste dell’Intesa sul disarmo greco, purché l’esercito dei venizelisti sia fatto combattere solo contro i bulgari. Sì, ma è come dire “fatevi una doccia senza bagnarvi troppo”; i bulgari agiscono grossomodo ovunque insieme ai tedeschi.
Match sempre interessante quello tra gli Alleati e la corte ateniese, un po’ a senso unico, ma mai banale.

Un altro sovrano, Ferdinando di Romania, affronta problemi un filo più urgenti: «Nessuna unità indietreggi, ogni reparto conservi a ogni costo le sue posizioni. Che le montagne diventino muri insormontabili, l’onore e la salvezza della patria lo richiedono». L’accorato appello non può però fermare il nemico.

Le armate di Bucarest si ritirano con perdite sul Passo Predeal e questa non è neanche la notizia peggiore: il 23 ottobre i bulgaro-tedeschi di Mackensen occupano Costanza, la principale via di comunicazione marittima con Pietrogrado; i russo-rumeni sono costretti ad abbandonare la linea ferroviaria per Cernavodă e a ritirarsi verso la regione di Tulcea, nella Dobrugia settentrionale.

Berlino, dopo essersi accaparrata l’ottimo bottino di risorse prese ai rumeni, continua a deportare manodopera dal Belgio: solo da Gand ne partono circa 7.000 e altri devono tenersi pronti in tutto il Paese.
In Italia il risparmio è sempre una priorità e quello del carbone lo è ancor di più: in vista dell’inverno saranno soppresse almeno 2.000 corse ferroviarie.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Re Costantino I di Grecia offre un completo disarmo delle forze greche a condizione che l’esercito venizelista combatta solo contro i bulgari.
  • Da Gand 7.000 cittadini belgi sono deportati in Germania; altri 10.000 di altre città hanno ordine di tenersi pronti a partire.

Fronte occidentale

  • Il maltempo rallenta le operazioni.
  • Avanzata britannica verso Le Transloy: occupati 900 metri di trincee tedesche.
  • Raid aereo a Margate: due feriti.

Fronte orientale

  • Finisce la battaglia ad Halych.
  • I tedeschi rivendicano la cacciata totale dei russi dalla riva occidentale del Narajowka (l’odierno Naraivka).

Fronte meridionale

  • Sul Passo Predeal (sud della Transilvania) i rumeni si ritirano, molti vengono fatti prigionieri.

  • Le truppe bulgaro-tedesche occupano Costanza, in Dobrugia.
  • In Dobrugia i russo-rumeni, incalzati dai tedesco-bulgari, sono costretti ad abbandonare la linea ferroviaria Cernavodă-Costanza e a ritirarsi verso la regione di Tulcea.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Sir C. Dobell prende il Comando della forza orientale (Sinai).

Fronte d’oltremare

  • Duri scontri a sud-ovest di Iringa (Africa orientale).

Operazioni navali

  • Sminatrice inglese “Genista” affonda in combattimento.

Parole d'epoca

Uccidere

di Guido Alunno, Militare, Regia Guardia di Finanza

Verso mezzogiorno fu distribuito il rancio, una mezza gavetta di riso (il riso era di casa nel vitto del soldato) ed io sedetti e con alle spalle sacchetti di terra e la gavetta sulle ginocchia, cominciai a mangiare. Avevo mangiato le prime cucchiaiate di riso quando arrivò una fucilata con proiettile esplosivo, ma questa volta esplose prima di uscire dal sacchetto, proprio pochi centimetri al di sopra della mia spalla destra: forse tra la terra aveva incontrato un sassolino che ne aveva determinato l’esplosione. Io ero salvo, ma nella mia gavetta era caduta diversa terra che aveva coperto il riso. Che fare? Non potevo mica andare al ristorante e neppure rimanere senza mangiare. Non vi era che una soluzione: buttar via la terra col cucchiaio, ripulire il riso e mangiare quel che rimaneva e così feci, ma mi proposi di dare un’adeguata risposta. Dopo aver terminato di mangiare studiai bene la situazione; le fucilate nemiche partivano da una delle feritoie degli scudi di ferro. Guardando in quelle feritoie si vedeva tutto scuro perché la trincea era coperta ma se si avvicinava alla feritoia il viso di una persona che doveva esplorare il terreno antistante, il vuoto della feritoia si schiariva per effetto dei raggi di luce riflessi. 

 Ciò constatato, dissi a due miei compagni: - Io sparerò in quella feritoia – e gliela indicai – Voi guardate bene quando io sparo: se infilo la feritoia non vedrete nulla, ma se la sbaglio, vedrete qualche cosa dove batte il proiettile. Detto ciò mi sdraiai per terra, posi il fucile nella giusta posizione di tiro, e poi mi feci coprire con un telo da tenda, in modo che dalla posizione nemica la mia feritoia fosse come scomparsa. Dopo una lunga attesa, comparve la faccia nemica e dal mio fucile partì un colpo che penetrò nella feritoia e inesorabilmente nel cranio del nemico. Non un grido si udì, nulla! La risposta era arrivata a destinazione!

Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

DAL FRONTE

Nella giornata di ieri qualche azione delle artiglierie nemiche nella zona di Plava (Medio Isonzo) e nel settore di Doberdò (Carso).Le nostre dispersero gruppi di lavoratori e colonne di rifornimento in vari tratti della fronte. Da entrambi le parti attività di velivoli in ricognizione. In combattimento aereo nella valle del Frigido (Vippacco) fu abbattuto un Albatros nemico. Sul Carso nostri drappelli spintisi verso le linee nemiche presero prigionieri e fecero bottino di armi e munizioni.
Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori