Soldi, soldi, soldi
Le tasche dei belligeranti sono bucate, i soldi escono a cascata e la spesa militare è destinata a crescere ancora. Il forte indebitamento è un problema comune. Meglio di tutti sta la Gran Bretagna: Londra deve un mare di soldi agli Stati Uniti, ma vanta quasi altrettanti crediti nei confronti degli alleati. L’Italia decide per un nuovo prestito nazionale e fa pubblicare alcuni dati, il più interessante è quello delle donne occupate nella sola industria bellica: sono oltre 72.000.
I Governi di mezzo mondo vivono sul filo, le condizioni socio-economiche iniziano a far vacillare le concordie nazionali, i partiti sbuffano conati d’opposizione in Francia, in Ungheria e in Romania, dove il 2 gennaio si ricostituisce il “colpevole” Gabinetto Brătianu.
Al fronte i russo-rumeni sono alle corde e lo dimostrano i bollettini ufficiali: si accenna a un solo contrattacco, per il resto sono tutte iniziative nemiche e ripiegamenti più o meno in ogni settore. L’avanzata austro-bulgaro-tedesca accelera le manovre sulle due ali, a Brăila e Focșani.
L’occhio cade però sul fronte orientale, dove si registra un indizio di risveglio dal Baltico alla Bessarabia. Per ora non è niente di che, l’azione austro-tedesca a Złoczów, in Galizia, viene respinta.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Decreto del Re d’Italia per un nuovo prestito nazionale.
- Brătianu, Premier della Romania, ricostituisce il Gabinetto.
- I Governi inglese e francese nominano ciascuno un agente diplomatico presso il Governo provvisorio greco di Venizelos a Salonicco.
Fronte orientale
- Respinto l’attacco austro-tedesco vicino Złoczów (Galizia).
Fronte meridionale
- Continuano i duri scontri sulle montagne moldave.
- Gli austro-tedeschi avanzano sulle due ali di Brăila e di Focșani; i russi effettuano con successo un contrattacco a sud-est della città.
- Continua l’avanzata degli Imperi centrali vicino Măcin.
Parole d'epoca
Fiori di trincea
di Don Giovanni Folci
Dico una santa Messa al posto di me- dicazione dove raccolgo quanti più! soldati posso. Alle dieci celebro la seconda nella trin- cea del 1°! battaglione. I miei cari soldati mi hanno preparato un bellissimo altarino tutto adornato di sempreverdi dove fiammeggiano riunite quasi in un mazzo di fiori le lame di alcune baionette innestate ai loro fucili. Lo spazio purtroppo è! breve. Qualche pallottola fi- schia passando lontano. Assiste il generale comandante la brigata, l'ottimo e carissimo generale Pistoni cav. Giuseppe, gli ufficiali del battaglione e quanti graduati e soldati [il luogo] può! capire213. Prima della benedizione mi rivolgo [ai presenti], per due parole d'au- gurio. Ecco in breve: "Signor generale, ufficiali, graduati e soldati. Per noi, al reggimento e all'esercito tutto, gli auguri di un pratico ritorno ai veri ideali cristiani su cui poggiarono nei secoli andati le glorie e i progressi scientifici, materiali e morali dei popoli grandi e che sa- ranno anche in avvenire la vera base della potenza d'Italia nostra. Auguri fervidi di un pre- sto vittorioso ritorno alle case nostre”
DAL FRONTE
Su tutta la fronte, in risposta ai tiri di molestia dell' avversario, le nostre artiglierie mantennero sotto nutriti concentramenti di fuoco le linee e le comunicazioni nemiche, facendo anche esplodere nei pressi di Castagnevizza (Altopiano Carsico) un deposito di munizioni.
Alla mezzanotte del 31 e nella giornata di ieri frequenti colpi delle batterie nemiche sulla città di Gorizia causarono soltanto danni materiali.
Velivoli nemici tentarono incursioni sull' altopiano dei Sette Comuni, in Valle Sugana (Brenta) e sul Carso.
Uno di essi, bersagliato dai nostri tiri, dovette precipitosamente atterrare entro le proprie linee.
Firmato: CADORNA




