7 Marzo, 1917

Tumulti a Pietrogrado

Tornassimo indietro anche di duemila anni, ai tempi dei romani, sentiremmo probabilmente gli stessi discorsi. Tra soldati è così, al fronte certe cose non cambiano. L’ottimismo si cerca, è fondamentale per tirare avanti. E così le dicerie sollevano il morale a chi non può vedere tutto il quadro. «I tedeschi si ritirano perché hanno paura»; «Sono stremati»; «Vedrete, arriveranno fino a Cambrai e forse ancora più indietro».
È la stessa, facile, avanzata britannica a dar credito alle voci, soprattutto dopo le mattanze dell’anno scorso. L’appetito vien mangiando. «Vien voglia di correre al telegrafo, di dare a casa e a tutti la buona notizia». Frammenti di vita al fronte. Ma ogni avanzata è di una complessità terribile: «Esige un’organizzazione grandiosa e dettagliata, somiglia al trasloco di una intera popolazione, implica sforzi erculei di uomini e mezzi. A tutto questo aggiungete i capricci del terreno e del tempo. Io ho fatto la somma e non sono corso al telegrafo». Già, una rondine non fa primavera. Ce n’è di lavoro da sbrigare prima di cacciare i tedeschi dalla Francia.


Di problemi da risolvere ce ne sarebbero a pacchi anche in Russia. I delegati dell’Intesa, tornati da un giro di conferenze pochi giorni fa, insistono nel dipingere un quadro idilliaco: parlano dell’ammirevole patriottismo di tutte le classi, di una perfetta unità. Ma il 7 marzo il reale malumore investe Pietrogrado con uno sciopero generale. Crisi economica, crisi energetica, crisi alimentare, crisi della politica. Il dissenso sfocia in manifestazioni violente, represse con la violenza. I conflitti sanguinosi tra popolo, polizia ed esercito causano morti e feriti. La peculiarità di questi scontri sono gli schieramenti: indefiniti, indefinibili, spesso trasversali. Sì, perché a seconda dei casi polizia ed esercito si uniscono ai manifestanti.
I giornali occidentali interpretano malissimo le poche notizie capaci di abbandonare i confini zaristi. A Londra, a Roma e a Parigi si affibbia un segno positivo a questo fraternizzare della popolazione con le forze dell’ordine. «Sintomo di simpatia per la causa comune e la direzione generale dell’Impero». Mai lettura fu più sbagliata, in verità è l’esatto opposto: sono poliziotti e soldati a solidarizzare con i manifestanti. Di tutti i vari tumulti non ve ne sarà traccia per giorni sui giornali dell’Intesa. Poi la questione sarà liquidata con poche righe: «Vi sono stati disordini, ma in nessun punto essi hanno rivestito un carattere grave. […] C’è un po’ di inquietudine, una certa agitazione, qualche manifestazione pacifica, ma senza nessuno spirito rivoluzionario». Il mondo dell’informazione Alleata si sta avviando verso una topica imbarazzante. Si continuerà a ignorare la miseranda condizione russa fino all’ultimo secondo, fino al fatto compiuto.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Il malcontento provocato in Russia dalla crisi e dalla politica del partito di Corte, sostenuto dalla Zarina e dal Ministro Protopopov, fa scoppiare a Pietrogrado uno sciopero generale. Avvengono conflitti sanguinosi fra manifestanti, polizia e truppe.
  • Il reclutamento per il W.A.A.C. (Women’s Auxiliary Army Corps) è temporaneamente completato: 114.803 schedate per il servizio nazionale.
  • Proclama dell’Ulema di la Mecca ai fedeli contro il regime dei giovani turchi.
  • Parigi: manifestazione nazionale alla Sorbonnne per il trionfo della giustizia.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Le tre colonne turche nella Persia occidentale continuano la ritirata, convergendo sulla strada da Baghdad a Kangavar; la colonna principale si ritira da Asadabab inseguita dai russi.

Parole d'epoca

Mina e contromina sul Dente del Sief

di Luigi Raffaelli militare del 125° reggimento fanteria, brigata Spezia

Beppina carissima,
scrivo in data del 6… poiché è ora tarda e questa partirà domani, si in furia vengo a te a rassicurarti del mio buon stato di salute e che domattina vedremo un novello sorger di sole.. Siamo pronti, tu leggerai gran cose, ma non ti allarmare che Iddio ci aiuterà. Abbiamo fede e coraggio. Prego e prega tanto per tutti noi  e pel tuo Luigi.

Beppina,
leggerai,  leggerai,… sono sempre gli eroi dell’impavida Brigata Reggio che sono sempre in mezzo al caos bellico sanno ritrarre l’elogio, sanno mantenersi i veri figli d’Italia  - Non ti allarmare, sono salvo, me ne sto quassù in mezzo ai miei soldatini che inflessibili conoscono la via del dovere. Prega e tanto per tutti. Tante cose con bacioni ed abbracci infiniti dal tuo Luigi.

Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

DAL FRONTE

Nella notte sul 6 il nemico tentò un nuovo attacco contro la posizione da noi recentemente conquistata sul Massiccio di Costabella (Valle S. Pellegrino). Fu respinto con sensibili perdite. Nella mattinata del 6 sull' Altopiano di Asiago nostri nuclei irruppero nelle linee nemiche di Monte Mosciagh e le sconvolsero, impadronendosi di armi e di munizioni. Nel settore di Monte Sief (Alto Cordevole) l' avversario costruiva da tempo una galleria di mina verso le nostre posizioni. Fu preparata una contromina e fatta brillare all' alba del 6. La galleria scavata dal nemico restò in parte distrutta; una sua posizione avanzata saltò in aria, seppellendo i difensori. Nonostante il violento fuoco d' interdizione delle artiglierie avversarie, occupammo il cratere della mina. Lungo la rimanente fronte azioni delle artiglierie, la nostra distrusse un importante osservatorio nemico nella zona di Boscomalo (Carso)

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori