Il Reichstag dice la sua
Per la pace c’è una nuova proposta: a Berlino il Centro, i progressisti, i socialisti e altri avventizi hanno trovato un accordo; alla riapertura del Parlamento la maggioranza del Reichstag presenterà all’ordine del giorno i suoi scopi di guerra. «La Germania non è spinta da sete di conquista, ha impugnato le armi per difendere la sua libertà, la sua indipendenza e l’integrità dei suoi possedimenti territoriali. Il Reichstag aspira alla pace, ad accordi e a una durevole conciliazione fra i popoli. Acquisizioni territoriali, imposizioni e violenze politiche, economiche o finanziarie, sono inconciliabili con una tale pace. […] Ma finché i Governi nemici non aderiranno a questi principi, finché minacceranno la Germania e i suoi alleati, il popolo tedesco combatterà incrollabile».
Il cambio alla Cancelleria ha smussato le posizioni più radicali, le formule troppo nette sono state evitate, ma in sostanza il Parlamento tedesco, se non è vicino, non sembra neanche lontanissimo dalla cosiddetta “pace bianca”, quella russa per intenderci. Certo, ora bisogna capire le intenzioni del nuovo Governo, di spiccata inclinazione militarista.
Sembra un assist al bacio per i russi, ma Pietrogrado è come al solito alle prese con ben altri problemi. Con gli ucraini si è dovuto trovare un compromesso, un compromesso molto più vicino a Kiev di quanto fosse lecito sperare. L’autonomia sembra di fatto riconosciuta. “Ucraina” è però sinonimo di “granaio d’Europa” e soprattutto di “Mar Nero”, il rischio di vederla in futuro gravitare verso il vecchio continente spaventa più di un russo. Certo, prima di qualunque autonomia sarebbe meglio creare le fondamenta di un federalismo solido, ma Pietrogrado non può gestire tutta questa pressione.
Le conseguenze dell’accordo sono immediate: quattro Ministri “borghesi” si dimettono. Tra le motivazioni anche l’atteggiamento troppo morbido nei confronti dei bolscevichi e la mancata emancipazione dell’Esecutivo dal controllo dei Soviet. Ora ci si aspetta un’ulteriore virata verso le posizioni socialiste; verranno da lì i rimpiazzi ai quattro dimissionari del Partito dei cadetti, quello dell’ex Ministro degli esteri Miljukov.
Intanto in Galizia qualcosa si è inceppato: il contrattacco austro-tedesco mette in difficoltà le truppe di Kornilov e ottiene un successo a sud di Kaluš.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Berlino: La maggioranza del Reichstag propone una nuova formula per la pace. Il Reichstag aspira alla pace, ad accordi e a una durevole conciliazione tra i popoli. Si dice contrario ad acquisizioni territoriali e a violenze politiche, economiche e finanziarie, ma afferma che il popolo tedesco resisterà e combatterà finché non sia assicurato il diritto suo e dei suoi alleati a vivere e svilupparsi.
- Il Governo provvisorio russo pubblica un compromesso con la Lega ucraina di Kiev, col quale riconosce un’ampia autonomia all’Ucraina.
- Crisi in Russia: quattro ministri del Cadet Party si dimettono per protesta contro il riconoscimento dell’autonomia ucraina.
- In Cina è nuovamente proclamata la Repubblica.
Fronte occidentale
- Raid aereo inglese sul Belgio.
- I tedeschi assaltano le posizioni catturate a Mont Haut (Moronvilliers), ma vengono sconfitti.
Fronte orientale
- L’opposizione austro-tedesca si consolida in Galizia; leggero successo austro-tedesco a sud di Kaluš.
Fronte italiano
- Assalto italiano sul Carso: 275 prigionieri.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 778 - 15 LUGLIO 1917 - ORE 18:00
Tra Garda e Leno e Vallarsa numerose pattuglie nemiche vennero respinte con fuoco.
Ad oriente di Gorizia nuclei che tentavano avvicinarsi alle nostre posizioni sull' altura di Quota 126 di Grazigna, furono ricacciati a colpi di bombe a mano.
La lotta di artiglieria mentenutasi generalmente moderata su tutta la fronte si accese a volte violenta fra il Dosso Faiti e Castagnevizza e intorno a Versic.
L' attività aerea fu notevole in Carnia e sulle prime linee della fronte Giulia. Un apparecchio nemico colpito in combattimento aereo, precipitò in fiamme ad oriente di Castagnevizza.
Generale CADORNA