Torino rientra nei ranghi
Un’aggiustatina qui, una sistemata lì e nel settore di Verdun i francesi sono riusciti a riportarsi quasi ovunque sulle posizioni del febbraio 1916, prima della carneficina. Sul fronte dell’Isonzo gli italiani respingono i primi, seri, contrattacchi austro-ungarici. Austro-tedeschi attivi in Romania. Non succede molto altro sui teatri bellici.
Ad Atene il Governo Venizelos incassa la fiducia della Camera, stesso risultato per quello russo dopo la Conferenza di Stato di Mosca. C’è un particolare: mentre nella vecchia capitale si parlava di come si stesse sistemando la disciplina nell’esercito, nella regione di Vainitza una intera divisione si arrendeva al nemico, lasciando campo libero.
Il 28 agosto Torino tira un sospiro di sollievo, l’agitazione è finita, lo sciopero generale pure. Il bilancio è di una sessantina di morti tra dimostranti e forze dell’ordine, oltre 200 i feriti, un migliaio abbondante gli arresti, svariati saccheggi e danni.
La censura sui moti operai di Torino è e continuerà a essere completa, imbarazzante. E allora mi torna in mente un beffardo articolo della settimana prima, patinato d’ironia e denigrante proprio la censura asburgica. La si colpevolizzava di vietare qualsiasi accenno a disordini interni. Ma guarda un po’, tutto molto bello.
Dovremmo imparare da Londra, lì la censura è consentita solo in tre casi: informazioni militari, propaganda contro l’arruolamento e istigazione allo sciopero. Il resto vale tutto, compreso il pacifismo e i giudizi sulla guerra. Secondo i britannici spiegare i punti di vista, discuterli e in caso criticarli, dà al pubblico l’impressione di avere un certo controllo e offre una valvola di sfogo. Ovvio che ci sia anche la propaganda, ma ripetere in loop “va tutto bene” non è segno di patriottismo, ma di insicurezza, di debolezza e scarsa lungimiranza. Il punto è questo: i lettori sanno dell’esistenza della censura, ma non devono percepirla, altrimenti l’immaginazione corre e si è portati a credere che vengano tenute nascoste molte più cose; la fiducia s’incrina ed è subito patatrac. Non solo, perché «il martirio è la più efficace delle réclame». Reprimere a oltranza un punto di vista scomodo è il miglior modo per farlo diffondere. «Quando un corpo è malato, sono i sintomi palesi la prima condizione di salvezza. Consentono una diagnosi e una cura».
Averlo capito, evitare gli abusi, rende grande la stampa britannica. Non sempre, ma spesso.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- La Camera greca vota unanime la fiducia nel Governo di Venizelos e la ferma volontà della nazione di combattere a fianco degli Alleati.
- Si chiude la Conferenza nazionale russa a Mosca. Sono approvate a larga maggioranza la politica e le intenzioni del Governo provvisorio.
- Fine delle agitazioni a Torino.
Fronte occidentale
- Verdun: le posizioni francesi su questo fronte vengono quasi completamente ripristinate a come erano prima del grande attacco del febbraio 1916.
Fronte orientale
- Defezione di una divisione russa davanti agli austro-tedeschi, che avanzano tutto il giorno e penetrano le posizioni nella regione di Vainitza.
- Aeroplani tedeschi sganciano 90 bombe sulle navi russe nel golfo di Riga e in Finlandia.
Fronte italiano
- Contrastato il contrattacco austro-ungarico sull’altopiano della Bainsizza. Gli italiani reclamano 1.000 prigionieri.
Fronte meridionale
- Gli austro-tedeschi attaccano la regione di Focșani (fronte rumeno).
- Duri scontri nella valle di Ocna, i rumeni resistono strenuamente.
Fronte asiatico ed egiziano
- Aeroplani inglesi hanno successo a Ma’an (Ferrovia dell’Hejaz).
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 822 – 28 AGOSTO 1917 - ORE 18:00
Su tutta la fronte di battaglia azioni prevalentemente di artiglierie.
Sull’Altipiano di Bainsizza, precedendo nella loro avanzata, le nostre truppe hanno preso più ampio contatto col nemico. Forti puntate parziali ci assicurano il possesso i alcune posizioni che i violenti contrattacchi avversari non riuscirono a ritoglierci.
Avverse condizioni atmosferiche hanno fortemente ostacolato l’attività dei nostri aerei.
Generale CADORNA