Kerenskij lascia il Soviet
Nelle agitate acque russe Kerenskij è preda di un pronunciato rollio, sballottato un po’ di qua, un po’ di là. Il fallito colpo di Stato militare l’ha costretto a una virata a sinistra, frenando tutte le autoritarie proposte del Generale Kornilov per ristabilire la disciplina nell’esercito. Ma non è bastato ad accontentare la turbolenta galassia socialista.
Dopo la piega massimalista presa dal Soviet di Pietrogrado, Kerenskij deve mandare un messaggio. Il Primo Ministro e dittatore crede ancora alla necessità di formare un Governo di larghe intese, di unità nazionale, vuole coinvolgere i partiti liberali per non spaccare un Paese in realtà già fratturato. E magari rassicurare gli Alleati, sempre più a disagio con i delegati di operai e soldati.
Il 26 settembre Kerenskij, un socialista, si dimette da membro del Soviet. Sembra voler dire: “Non sono come loro, la Russia non è come loro”. Il gesto è molto simbolico anche per tempismo: siamo alla vigilia del grande congresso democratico di Pietrogrado.
Nelle Fiandre i britannici sono pronti al nuovo “morso”, al nuovo breve scatto in avanti. Attaccano un fronte di circa nove chilometri e mezzo, ripuliscono la foresta di Polygon, tempestano Zonnebeke e si avvicinano a Passchendaele. L’avanzata non supera quasi mai il chilometro, il modo migliore di non concedere un contropiede in campo aperto ai contrattacchi tedeschi. Funziona, le posizioni sono mantenute più o meno ovunque, un migliaio i prigionieri catturati, un fiasco le risposte tedesche. Ma le perdite sono elevate.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Kerenskij si dimette da membro del Soviet.
- Il Presidente del Reichstag accusa il Presidente Wilson di voler inutilmente istigare il popolo tedesco contro il Kaiser.
- Si forma il Concilio Centrale georgiano.
- "La Gazette des Ardennes" pubblicata 4 volte a settimana.
- Venizelos lascia il Ministero della guerra.
- Il Re d'Italia giunge a Belfort per restituire la visita fatta dal Presidente della Repubblica francese Poincaré all'esercito italiano.
- Sciopero australiano: 50,000 disoccupati a Sydney.
Fronte occidentale
- I britannici avanzano su un fronte di 9,5 km. a est di Ypres; ripulita la foresta Polygon, tempestata Zonnebeke, avanzata verso Passchendaele. Falliscono quattro contrattacchi dopo duri scontri.
Fronte italiano
- Combattimenti nella regione della Marmolada.
Fronte asiatico ed egiziano
- Distrutto il ponte della ferrovia dell’Hejaz vicino Ma’an; un treno deraglia, 80 prigionieri.
Fronte d’oltremare
- Africa orientale: i tedeschi si ritirano dalle forti postazioni nella valle di Lukuledi (35 km. a sud-est di Lindi).
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 851 – 26 SETTEMBRE 1917 - ORE 18:00
Ieri, lungo tutta la fronte notte ardite pattuglie recarono danni e molestie all’avversario.
Furono catturati prigionieri in Conca Laghi (Posina) e armi e munizioni presso Flondar (Carso).
I nostri velivoli nella mattinata bombardarono gli impianti ferroviari di Podberda (Val di Bazza) e nel pomeriggio quelli di Prosecco (linea litoranea). Vennero lanciate nel complesso 5 tonnellate di bombe con risultati visibilmente efficaci.
Generale CADORNA