25 Ottobre, 1917

Cede il fronte, cade il Governo.

«Lungo le sponde del mio torrente/voglio che scendano i lucci argentati/non più i cadaveri dei soldati/portati in braccio dalla corrente». Dopo due anni e passa di guerra italiana l’Isonzo è sempre più sullo sfondo. Il nostro fronte sta collassando, anche perché bisogna evitare a tutti i costi un aggiramento completo e di finire circondati. La confusa ritirata verso il confine salva qualcuno e condanna altri. La stretta di Saga viene evacuata; lo Stol, il Kolovrat e il Globočak stanno passando in mani austro-tedesche; chi resiste, come sul Rombon, è ora isolato da tutto e tutti. Gli ordini e le comunicazioni arrivano ancora a singhiozzo. Sul Carso, settore “secondario” dell’offensiva, la Terza armata del Duca d’Aosta regge.
I giornali del 25 ottobre pubblicano in prima pagina la notizia dell’attacco, corredandola con il bollettino ufficiale di Cadorna«L’urto nemico ci trova saldi e ben preparati». Ma in quel momento Cadorna, a Udine, non aveva ancora tutte le informazioni, ora però il Generale Capello lo avvisa della sciagura e in serata il Generalissimo contatta Roma: «Alcuni reparti abbandonarono posizioni importantissime senza difenderle. […] Vedo delinearsi un disastro contro il quale combatterò fino all’ultimo»

 Cadorna allerta i rinforzi, ma questi sono probabilmente dislocati troppo lontano per riuscire a mettere una pezza. L’alternativa è la ritirata sul Tagliamento.
Tra morti, feriti e soprattutto prigionieri, l’esercito italiano ha già perso circa 40.000 uomini in neanche 48 ore. Tutte le perdite e i sacrifici sostenuti in due anni di guerra vengono calpestati; l’avanzata degli austro-tedeschi non si arresta.

La Camera dei deputati ignora quanto stia accadendo al fronte. L’intervento di Sonnino ha luci e ombre: il Ministro degli esteri “smonta” l’ingenua nota pacifista papale, va molto bene sul Belgio, ma scivola un attimo su Stoccolma e sulle solite contraddizioni negli scopi di guerra italiani. Il Parlamento applaude, socialisti esclusi. Si passa al voto di fiducia, ma questa volta il Governo va sotto di brutto, come previsto: 314 contrari e solo 96 favorevoli; il destino del Gabinetto Boselli è segnato, si apre la crisi.

Sul fronte dell’Aisne i francesi si sono portati ancora avanti, fino al canale tra l’Aisne e l’Oise. Hanno incamerato 12.000 prigionieri, hanno occupato La Malmaison, Filain e altri villaggi.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Sonnino, Ministro degli esteri d'Italia, rispondendo alla Camera e illustra la situazione politica internazionale. Malgrado l’accoglienza entusiastica fatta a questo discorso, l'ordine del giorno di fiducia nel Governo è respinto con 314 voti contro 96 e l'esercizio provvisorio, chiesto per quattro mesi, è accordato solo fino al 31 dicembre.
  • Convenzione sul servizio militare franco-britannica.
  • Convenzione Sinn Fein a Dublino.

Fronte occidentale

  • Continua l’avanzata francese sul fronte dell’Aisne; Filain catturata; 160 i cannoni presi dal 23 ottobre.
  • I tedeschi guadagnano terreno a nord della foresta di Chaume (Verdun).

Fronte orientale

  • Frustrato il tentativo tedesco di consolidarsi nella penisola di Werder (Virtsu).
  • Le navi tedesche bombardano le isole Kihnu, (Golfo di Riga) vicino Pärnu.

Fronte italiano

  • Gli italiani si ritirano da Plezzo a sud-ovest di Tolmino e si preparano a evacuare l’altopiano della Bainsizza.
  • I tedeschi reclamano 30.000 prigionieri e 300 cannoni.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N.921 –25 OTTOBRE 1917 - ORE 18:00

Ieri mattina, dopo alcune ore di sosta l’avversario riaprì su tutta la fronte violento fuoco d’artiglieria, che assunse carattere di tiro di distruzione fra le pendici sud del Rombon E la regione settentrionale dell’altipiano di Bainsizza sul quale tratto poscia, forti masse di fanteria vennero lanciate all’attacco delle nostre posizioni.
La stretta di Saga resistè all’urto nemico, ma più a sud, favorito dalla fitta nebbia che rendeva nulli gli effetti del nostro tiro di sbarramento, l’avversario riusciva a superare le nostre linee avanzate sulla sinistra dell’Isonzo, e valendosi degli sbocchi offensivi della sua testa di Ponte di Santa Maria e di Santa Lucia, portava il combattimento sulla riva destra del fiume.
Contemporaneamente poderosi attacchi sferrati ad ovest del Volnik (altipiano di Bainsizza) e sulle pendici occidentali del Monte San Gabriele, venivano respinti dalle nostre truppe, che, in successivi contrattacchi, tolsero al nemico alcune centinaia di prigionieri.
Potenti azioni di fuoco svolte dall’avversario sul Carso, furono da noi efficacemente controbattute.

Generale CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori