I socialisti rispondono presente
A modo suo, con gli inevitabili distinguo, risponde “presente” anche il socialismo ufficiale italiano. «Quando la patria è oppressa, quando l’invasore minaccia di chiudersi su di essa, le ire contro gli uomini e gli eventi responsabili di ciò sembrano passare in seconda linea, per lasciar campeggiare nell’anima soltanto l’atroce dolore per il danno e il lutto e la ferma volontà di combattere, di resistere fino all’estremo. Con ciò il socialismo non abiura nulla di sé, riafferma anzi tutto sé stesso, tutta la sua passione per la pace fra gli uomini. […] La resistenza si inquadra rudemente in tutti gli istinti e gli interessi del proletariato. Ma nel dolore cocente per la patria invasa il proletariato soffre per ragioni proprie. Ed ecco perché in tutte le grandi ore della storia esso si solleva e tende le nerborute braccia al grande cimento, non rinnega sé stesso e salva la patria».
L’articolo si intitola «Proletariato e resistenza» ed è firmato da Treves e Turati. I due leader socialisti ricordano l’importanza delle opere civili d’assistenza messe in piedi dal Partito, la famosa linea del “Né aderire, né sabotare la guerra”.
Presa Belluno, gli austro-tedeschi accompagnano il corso del Piave e marciano verso Feltre. Rinnovano anche gli assalti sull’altopiano di Asiago, alle posizioni di Gallio e alle Melette. Trovano successi temporanei, ma alla fine gli italiani li respingono ancora.
L’11 novembre battono un colpo i lealisti di Kerenskij: occupano Tsarskoye Selo e si avviano verso la capitale, dove intanto è nato qualche disordine. Sono le primissime avvisaglie della guerra civile.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Primi disordini anti-bolscevichi a Pietrogrado; i lealisti di Kerenskij raggiungono e occupano Tsarskoye Selo.
- La Dieta finlandese, siccome la Russia non ha più un Governo provvisorio, delibera (106 voti contro 96) di costituire un Governo autonomo provvisorio finlandese, composto di tre membri.
- Treves e Turati incitano il proletariato alla resistenza e alla solidarietà per combattere l’invasione austro-tedesca.
Fronte occidentale
- I tedeschi vengono respinti all’Hartmannswillerkopf.
- Pioggia pesante; l’artiglieria tedesca è attiva contro le nuove posizioni sulla cresta di Passchendaele.
Fronte italiano
- Da Belluno gli austro-tedeschi avanzano lungo il Piave verso Feltre.
- Rinnovato senza successo l’attacco austro-tedesco sull’altopiano di Asiago.
Fronte asiatico ed egiziano
- I turchi organizzano una nuova linea di difesa a copertura di Gerusalemme e Hebron.
Fronte d’oltremare
- Africa orientale: due colonne britanniche si incontrano a Ndanda; i tedeschi ripiegano verso le colline vicino al confine portoghese.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 938 - 11 NOVEMBRE 1917 - ORE 18:00
All' alba di ieri, dopo preparazioni d' artiglieria, cominciata la sera precedente, il nemico, oltrepassata la nostra linea d' osservazione nei pressi d' Asiago, attaccò i retrostanti posti avanzati di Gallio e di Monte Ferragh (Quota 1116) riuscendo, dopo viva lotta, ad impadronirsene. Il 16° riparto d' assalto, e riparti delle brigate «Pisa» (29° e 30°) Toscana (77° e 78°) e del 5° reggimento bersaglieri, con successivo risoluto contrattacco, riconquistarono le posizioni, ricacciando l' avversario e facendo un centinaio di prigionieri. Un' avanguardia nemica, spintasi fino all' abitato di Tezze, in Valsugana, venne prontamente attaccata e catturata.
Sul Piave le nostre truppe di copertura, respinti i reparti nemici che le avevano attaccate sulle alture di Valdobbiadene, passarono sulla destra del fiume, distruggendo poscia il ponte di Vidor.
Lungo il medio e il basso corso del fiume scambio di cannonate e raffiche di mitragliatrici.
GENERALE DIAZ