Gerusalemme cotta e mangiata
Ci sono due cuochi inglesi in Terra Santa, ma non è una barzelletta. Lo sembra, ma non lo è. James Sedgewick e Frederick Hurcomb sono sergenti nell’esercito di Allenby, starebbero assediando Gerusalemme, ma nello specifico stanno cercando un pozzo, dell’acqua. Vagano fino alle porte della città, dove vengono fermati e accolti con riverenza da una piccola folla. C’è un uomo, cappotto lungo scuro, bastone da passeggio e sigaretta in bocca, si avvicina e con un certo cerimoniale consegna le chiavi della Città Santa. È il Sindaco, Gerusalemme si è arresa ai britannici, si è arresa ai primi due britannici, si è arresa il 9 dicembre a due cuochi, sbalorditi e confusi. I turchi se ne sono già andati.
Il successo non cambia la guerra, è buono soprattutto per la propaganda. Per altro si è parlato e si parlerà ancora a sproposito di “Nuova crociata”, dimenticando che tra gli Alleati figurano le tribù arabe, con contributi significativi.
Sul fronte italiano è tornata una certa calma. L’offensiva austro-tedesca, sull’altopiano di Asiago e il massiccio del Grappa, avrà pure ottenuto successi parziali, ma non ha sfondato nulla. E ora riposa.
Il testimone passa al basso Piave: si combatte con alterne vicende alla testa di ponte di Zenson.
In Russia la situazione economica è tragica. I massimalisti hanno un’idea e la stanno studiando: non pagare nessun debito contratto all’estero dai precedenti Governi, con buona pace dei creditori.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Un decreto del Luogotenente generale del Re d'Italia istituisce due polizze di assicurazione a favore di tutti i combattenti.
- Si costituisce anche alla Camera il fascio parlamentare di difesa nazionale, raggruppamento di deputati interventisti.
Fronte italiano
- Duri scontri sulla testa di ponte di Zenson nel basso Piave (27 km. da Venezia); gli italiani resistono.
Fronte meridionale
- Comincia ufficialmente la tregua sul fronte rumeno. Imminente la firma dell’armistizio.
Fronte asiatico ed egiziano
- Resa di Gerusalemme. La Città Santa è completamente circondata dalle truppe britanniche.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 966 - 09 DICEMBRE 1917 - ORE 18:00
Dallo Stelvio al Brenta attività combattiva generalmente limitata. In Val Lagarina nostre pattuglie catturarono alcuni soldati nemici. Sull' Altopiano di Asiago nostre batterie colpirono ripetutamente con nutrite raffiche forze avversarie in movimento. Fra Brenta e Piave il tiro di artiglieria, mantenutosi assai violento nel pomeriggio, ridiventò normale nelle prime ore della notte. Una pattuglia francese, uscita in ricognizione, riportò nelle linee dieci prigionieri. Nella pianura del Piave a Valle di San Donà, l' attività di fuoco fu assai notevole dalle due parti: numerose pattuglie nemiche vennero respinte a fucilate. Nostri «Caproni» bombardarono efficacemente le retrovie nemiche sull' Altipiano di Asiago, mitragliando poscia le truppe che si allontanavano dalla zona bersagliata. Nella notte scorsa le aeronavi hanno ripetuto ardite incursioni, rovesciando su accampamenti nemici presso Quero, Motta di Livenza e Portogruaro oltre quattro tonnellate di bombe. Due velivoli nemici risultano abbattuti, ed un pallone frenato, incendiato, precipitò nei pressi di Grisolera.
GENERALE DIAZ