21 Giugno, 1918

Pane, pane e ancora pane

C’è una domanda a zonzo nella testa di ogni austriaco: “Dov’è finita la famosa ‘pace del pane’?”
Czernin, ex Ministro degli esteri, aveva ribattezzato così gli accordi di Brest-Litovsk, sicuro di aver rimediato al deficit alimentare. A Vienna la crisi si alleggerisce, ma sono briciole. Berlino e Budapest, chiamate in causa, quasi supplicate, rispondono di non poter fare di più. La stampa austriaca ha perso la pazienza e accusa Germania e Ungheria di non rispettare i patti; le repliche non abbassano i toni, anzi, alcune sono frecciate al vetriolo contro il “non Governo” di Seidler. Mai come ora bisognerebbe convocare il Parlamento, ma Vienna, preoccupatissima dalla politica interna, gli ha messo il catenaccio.
I giornali cercano di tranquillizzare gli animi addolcendo le notizie dal fronte italiano: «La battaglia segue il suo corso». “Forse volevate dire: il suo ‘cattivo’ corso”. Puntualizzazione memorabile made in Svizzera. Sì, perché gli italiani hanno tolto ossigeno all’incendio offensivo, soffocandolo. Il 20 giugno restano incandescenti solo piccoli focolari: uno è a Cavazuccherina, vicino Jesolo, dove guadagniamo terreno.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Ludendorff e il Borgomastro di Budapest rispondo al Municipio di Vienna, invocante soccorso per la crisi dei viveri: la Germania e l'Ungheria non possono aumentare i soccorsi e fare più di quello che hanno fatto.
  • Alleggerita la crisi del cibo a Vienna.
  • Discorso di von Kühlmann sulla sistemazione balcanica.
  • Riunione dei rappresentanti dell’Impero a Londra.
  • Balfour censura i pacifisti.
  • Manifesto dei Ministri laburisti per l’unità nazionale durante la guerra e per l'unità dei lavoratori dopo.

Fronte italiano

  • Gli Italiani allargano la testa di ponte a Cavazuccherina (Jesolo). Fermato il tentativo austro-ungarico di riprendere l'iniziativa nelle regioni del Montello e del Grappa; 12.000 prigionieri a oggi.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 21 GIUGNO 1918

Sul Montello, nella giornata di ieri la pressione avversaria è continuata forte, ma venne ovunque contenuta dalle nostre truppe che, contrattaccando riguadagnarono terreno.
Tentativi nemici di avanzata verso occidente e verso sud a rianimarono particolarmente la lotta ad oriente della linea Casa Gheller-Bavaria e nei pressi della stazione di Nervesa. La brigata Pisa (29 e 30) avanzando con ammirevole slancio, catturò 400 prigionieri, molte mitragliatrici e ritorno se intatte al nemico due nostre batterie di medio calibro, prontamente rimesse in azione contro l’avversario.
Sul Piave la lotta si è concentrata in alcuni settori: ad ovest di Candelù un attacco nemico venne nettamente respinto. Più a sud, di fronte a Fagarè e Zenson, la nostra azione controffensiva iniziata la notte sul 20, ha proseguito irresistibile e ci ha riportato sulle posizioni del giorno precedente.

 Il nemico subito perdite pari alla sua strenua resistenza; parecchie centinaia di prigionieri restarono nelle vostre mani.
Nella zona ad occidente di San Donà l’avversario tentò una forte azione contro Losson. Arrestato una prima volta dal nostro fuoco, rinnovò invano per ben quattro volte l’attacco, finché esausto delle perdite eccezionalmente gravi subite, dovè recedere di fronte all’incrollabile valore dei sardi della brigata Sassari (151 e 152) validamente coadiuvati dal 2° battaglione del 209º fanteria (Brig. Bisogno) e dal 9° battaglione bersaglieri ciclisti.
A nord di Cortellazzo, nostri reparti di marinai e bersaglieri, gareggiando in ardimento, irruppero nelle linee nemiche, catturandovi 200 prigionieri e mantenendole poscia in loro saldo possesso. A Cavazuccherina ampliammo la testa di ponte.
Il numero dei prigionieri finora accertati dall’inizio della battaglia ad oggi supera i 12.000.
Nella lotta che da più giorni si combatté sull’aspro terreno del Montello, si sono particolarmente distinti, oltre la brigata Pisa, le brigate di fanteria Aosta (5 e 6) e Mantova (113 e 114) i reggimenti di fanteria 3° (Brig. Piemonte), 68º (Brig. Palermo) 215º (Brig. Tevere), 270º (Brig. Aquila) 26º e 27º reparto d’assalto ed il 79º battaglione zappatori che, combattendo a fianco della fanteria confermò ancora una volta lo spirito di sacrificio ed il valore dell’arma del Genio. Squadroni dei Lancieri di Milano (7°) e di Vita. Emanuele II (10°) intervenendo arditi decisi nella lotta ad occidente di Zenson per restarvi il tentativo di sfondamento del nemico del giorno 19, hanno aggiunto nuove pagine alla storia gloriosa dei loro reggimenti e dell’arma di cavalleria.
L’aviazione, malgrado le avverse condizioni atmosferiche, svolse ieri la consueta attività. 11 velivoli nemici vennero abbattuti. Per la prima volta gli aviatori nostri e alleati ebbero compagni di bravura piloti americani, che, appena giunti sulla nostra fronte hanno voluto partecipare alla battaglia.
Il valoroso maggiore Baracca, che aveva raggiunto la sua 34ª vittoria aerea, il giorno 19 corr. non ha più fatto ritorno da eroico volo di guerra.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori