26 Luglio, 1918

Londra style

“Ragazzi, o tornate al lavoro, o c’è il servizio militare”. È questo l’avvertimento, o ricatto, del Governo inglese agli scioperanti; gli operai hanno tre giorni per decidere. Londra non è stata la capitale del mondo per caso, l’Impero britannico era tale perché sapeva cogliere le opportunità. Sviluppi interessanti si sono appena affacciati nel Caucaso, regione tra le più contese in prospettiva. Londra si fa due calcoli e sì, tra la Mesopotamia e la Persia ci sono gli uomini per intervenire. Il 26 luglio i britannici appoggiano il golpe a Baku, depongono il Governo massimalista e ne tirano su uno fantoccio: la dittatura Centrocaspiana. È uno schiaffo ai turchi, ai russi e ai tedeschi, sempre a caccia di agganci da quelle parti.

Tra tutti, forse, sono proprio i russi i meno infastiditi, hanno altro a cui pensare. Il Giappone ha accettato le proposte americane sull’intervento in Siberia: si tratterà di portare aiuto ai cecoslovacchi, tenere aperte le vie di comunicazione e inviare rifornimenti. A un’ottantina di chilometri da Vladivostok un’accozzaglia di milizie bolsceviche e prigionieri di guerra austro-tedeschi, più o meno arruolati alla causa, vengono sconfitti.

 Mosca continua ad avere pochissima autorità nella regione. In più c’è la diffusione di malattie, il colera in primis, dovuto alle miserevoli condizioni di vita e alla malnutrizione.

Colera presente anche in Austria-Ungheria, o almeno così riportano i quotidiani svizzeri. A Vienna il neo-Premier Hussarek von Heinlein conferma le indiscrezioni. Il Governo seguirà la stessa strada tracciata dal predecessore e dall’Imperatore Carlo: stringere i legami di amicizia e fedeltà con la Germania; approvare il bilancio e l’esercizio provvisorio; perseguire una pace onorevole. Le grandi riforme, per ora, meglio lasciarle stare.

Sul fronte occidentale, mentre i tedeschi ripiegano e i francesi avanzano fino a una quindicina di chilometri a nord-est di Château-Thierry, gli inglesi sono in lutto. Edward “Mick” Mannock, il loro miglior asso, è stato abbattuto. Mannock è un personaggio molto al di là del pilota: era un attivista politico, con idee vicine al socialismo e spiccate simpatie per l’Irlanda, anche se non spinte verso il Sinn Fein. Mick non doveva neanche esserci in guerra. Nel 1914 lavorava in Turchia. Internato. Siccome però era cagionevole di salute e i campi turchi non aiutavano a star meglio, Costantinopoli l’aveva rispedito in Inghilterra, «non idoneo al servizio militare». Ecco, bisognerebbe chiedere un giudizio in merito alle decine di nemici tirati giù in combattimento.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Il Governo britannico avvisa i fabbricanti di munizioni: dopo il 29 luglio l’alternativa al ritorno a lavorare è il servizio militare.
  • Il nuovo Presidente del Consiglio austriaco espone al Reichsrat il programma del Ministero, che intende rafforzare il patto d'alleanza con la Germania per ottenere una pace onorevole.
  • Si annuncia che Ferdinando, Re di Bulgaria, si è recato all'estero per ragioni di salute. La reggenza è assunta dal Consiglio dei Ministri.
  • Si chiude a Londra il Convegno interalleato per gli approvvigionamenti, che garantisce i Paesi dell’Intesa contro la carestia.
  • Il Giappone accetta la proposta statunitense per prendere parte alle azioni in Siberia a favore dei cecoslovacchi.
  • Golpe appoggiato dai britannici a Baku: cacciato il Governo bolscevico, viene istituito il Governo fantoccio della Dittatura Centrocaspiana.

Fronte occidentale

  • Ritirata generale dei tedeschi sulla Marna verso Épernay.

  • Le truppe tedesche continuano a ripiegare su tutto il fronte a nord della Marna. Le truppe francesi sono già a 15 km. a nord-est di Château-Thierry.
  • Parziale cattura di Buzancy da parte della divisione scozzese.

Fronte orientale

  • Da Tokyo si annuncia che le operazioni degli eserciti Alleati in Siberia procedono con successo. A nord di Ussurijsk, sulla Transiberiana, 80 km. a nord di Vladivostok, forze massimaliste sono state disperse dopo due giorni di combattimenti, lasciando 2.000 prigionieri
  • Le truppe francesi si uniscono alla Expeditionary Force a Murmansk.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 26 LUGLIO 1918

Lungo la fronte montana intensa reciproca attività di reparti esploranti. Respingemmo col fuoco i nuclei avversari e con azioni di pattuglie catturammo prigionieri traendo anche nelle nostre linee, nonostante vivissima reazione, un pezzo da 105 mm., dovuto abbandonare dal nemico in Val Presena (Tonale).
Sull’altipiano di Asiago un reparto francese riportò 15 prigionieri da un’incursione ad oriente di Zocchi; una pattuglia britannica ne prese quattro con un colpo di mano ad Ave.
In combattimento aereo venne abbattuto un velivolo nemico.
Albania. – Nella giornata del 24 colonne avversarie assalirono due volte, con grande violenza, le nostre posizioni di Ardenica, a nord del basso Semeni: furono sempre ributtati e subirono gravi perdite. Lo stesso giorno un’altra colonna, passato il Semeni a oriente di Kuci, riuscì a far indietreggiare alquanto i nostri avamposti, ma un energico contrattacco eseguito la mattina del 25 la ricacciò sul fiume.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
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Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori