Convincere sé stessi
«Gli onori della cronaca spettano ai britannici. […] Hanno rimesso piede su terreni che, dal principio della guerra, nessun tallone Alleato aveva più calcato, se non in prigionia».
Aver superato la linea Hindenburg a sud della Scarpe è una gran cosa, ora la mistica della “barriera infrangibile” vacilla.
Il 4 settembre, tra la Scarpe e la Somme, i britannici raggiungono Mœuvres, entrano a Ruyaulcourt e forzano il Canal du Nord a Étricourt-Manancourt; nelle Fiandre prendono Ploegsteert, Nieppe e si coricano lungo la strada La Bassée-Estaires. Armentières dista solo tre chilometri e mezzo.
Anche i francesi scattano in avanti tra il Canal du Nord e l’Oise, allontanando Noyon dalla prima linea. Ma non è tutto, perché in collaborazione con gli americani attraversano la Vesle su un fronte di circa trenta chilometri.
A Berlino ci si sforza di convincere l’opinione pubblica e sé stessi a non disperarsi: “È tutto sotto controllo”.
Sarà, ma Hindenburg sente il bisogno di pubblicare un proclama contro la propaganda dell’Intesa: «Se la sola superiorità numerica garantisse la vittoria, saremmo già stati schiacciati. Ma il nemico sa che la Germania e i suoi alleati non possono essere vinti con le sole armi, sa che il nostro spirito ci rende invincibili. Per questo cerca di avvelenarlo. […] In realtà la situazione è questa: conquistammo la pace in oriente e siamo abbastanza forti da ottenerla anche in occidente. Il nemico vuole toglierci la fede, la fiducia, la volontà, la forza. […] Disprezzate questi proclami e ricordatevi la loro provenienza».
Lo sfogo del Feldmaresciallo contro la propaganda è motivato: i tedeschi, sfiniti, iniziano a prendere sul serio le migliaia di volantini lanciati dagli aviatori Alleati, o fatti circolare nei vicini neutrali. Non per nulla si sono ravvivate le schermaglie tra la stampa di centro-sinistra e i circoli pangermanisti.
Chiusa invece la polemica interna al Partito socialista italiano. Almeno sulla carta. Nel Congresso di Roma la spuntano gli intransigenti con oltre il 70% delle preferenze. Il Gruppo parlamentare, asfaltato, viene richiamato all’ordine e invitato a una più energica opposizione alla guerra. Basta aperture al Governo borghese, basta collaborazionismo, basta contravvenire alle direttive del Partito. Ogni riferimento a Turati non è casuale.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Feldmaresciallo Hindenburg pubblica un manifesto alla Nazione: rilevando la gravità del momento, si scaglia contro la propaganda nemica.
- A Roma si chiude il Congresso socialista. Approvato un ordine del giorno che richiama il gruppo parlamentare a una più energica opposizione alla guerra, deplorando che abbia contravvenuto alla volontà del Partito e delle masse organizzate, specialmente con l’ultimo discorso pronunciato alla Camera dall'on. Turati.
- Il Generale Cadorna, già a disposizione, è collocato in servizio ausiliario per ragioni di età.
Fronte occidentale
- I britannici raggiungono Mœuvres.
- Ruyaulcourt (est di Bapaume) conquistata dai britannici, raggiunti i bordi della foresta di Havrincourt.
- I tedeschi si ritirano su un ampio fronte. Il Canal du Nord è forzato dai britannici, che prendono il villaggio Étricourt-Manancourt.
- I tedeschi, anticipando i francesi, si ritirano dal saliente di Noyon, fra il Canal du Nord e l’Oise. La linea francese ora passa attraverso Guiscard e Apilly.
- Fronte della Lys: gli Alleati prendono Ploegsteert e la Hill 63. Il numero di prigionieri dal 2 agosto è di 15.000.
Fronte orientale
- Obozerskaya (125 km. a sud di Arcangelo) occupata dalle truppe Alleate dopo duri scontri.
- Un contingente statunitense sbarca a Murmansk per unirsi all’Expeditionary Force Alleata.
- Un telegramma da Harbin annuncia che l'avanguardia dei cecoslovacchi da Verchneudinsk ha preso contatto con le forze di Semënov sul fiume Onon.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 4 SETTEMBRE 1918
Nel pomeriggio di ieri, a nord della testata di Valle della Noce forti colonne avversarie, dopo larga preparazione di fuoco, attaccarono le nostre posizioni a sud del Monte Mantello. Vennero arrestate con gravi perdite dalle nostre artiglierie.
Più a nord, favorito dalla nebbia, il nemico riuscì ad occupare due posti di osservazione sulla cresta del Monte Mantello – Punta San Matteo.
Nuclei avversari furono dispersi in Val Lagarina a sud di Mori.
A sud di Rovereto, in conca Asiago e in Val Brenta le nostre artiglierie furono particolarmente attive contro le retrovie nemiche.
Firmato: DIAZ