4 Settembre, 1918

Convincere sé stessi

«Gli onori della cronaca spettano ai britannici. […] Hanno rimesso piede su terreni che, dal principio della guerra, nessun tallone Alleato aveva più calcato, se non in prigionia».
Aver superato la linea Hindenburg a sud della Scarpe è una gran cosa, ora la mistica della “barriera infrangibile” vacilla.
Il 4 settembre, tra la Scarpe e la Somme, i britannici raggiungono Mœuvres, entrano a Ruyaulcourt e forzano il Canal du Nord a Étricourt-Manancourt; nelle Fiandre prendono Ploegsteert, Nieppe e si coricano lungo la strada La Bassée-Estaires. Armentières dista solo tre chilometri e mezzo.
Anche i francesi scattano in avanti tra il Canal du Nord e l’Oise, allontanando Noyon dalla prima linea. Ma non è tutto, perché in collaborazione con gli americani attraversano la Vesle su un fronte di circa trenta chilometri.

A Berlino ci si sforza di convincere l’opinione pubblica e sé stessi a non disperarsi: “È tutto sotto controllo”.

Sarà, ma Hindenburg sente il bisogno di pubblicare un proclama contro la propaganda dell’Intesa: «Se la sola superiorità numerica garantisse la vittoria, saremmo già stati schiacciati. Ma il nemico sa che la Germania e i suoi alleati non possono essere vinti con le sole armi, sa che il nostro spirito ci rende invincibili. Per questo cerca di avvelenarlo. […] In realtà la situazione è questa: conquistammo la pace in oriente e siamo abbastanza forti da ottenerla anche in occidente. Il nemico vuole toglierci la fede, la fiducia, la volontà, la forza. […] Disprezzate questi proclami e ricordatevi la loro provenienza».
Lo sfogo del Feldmaresciallo contro la propaganda è motivato: i tedeschi, sfiniti, iniziano a prendere sul serio le migliaia di volantini lanciati dagli aviatori Alleati, o fatti circolare nei vicini neutrali. Non per nulla si sono ravvivate le schermaglie tra la stampa di centro-sinistra e i circoli pangermanisti.

Chiusa invece la polemica interna al Partito socialista italiano. Almeno sulla carta. Nel Congresso di Roma la spuntano gli intransigenti con oltre il 70% delle preferenze. Il Gruppo parlamentare, asfaltato, viene richiamato all’ordine e invitato a una più energica opposizione alla guerra. Basta aperture al Governo borghese, basta collaborazionismo, basta contravvenire alle direttive del Partito. Ogni riferimento a Turati non è casuale.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Il Feldmaresciallo Hindenburg pubblica un manifesto alla Nazione: rilevando la gravità del momento, si scaglia contro la propaganda nemica.
  • A Roma si chiude il Congresso socialista. Approvato un ordine del giorno che richiama il gruppo parlamentare a una più energica opposizione alla guerra, deplorando che abbia contravvenuto alla volontà del Partito e delle masse organizzate, specialmente con l’ultimo discorso pronunciato alla Camera dall'on. Turati.
  • Il Generale Cadorna, già a disposizione, è collocato in servizio ausiliario per ragioni di età.

Fronte occidentale

  • I britannici raggiungono Mœuvres.
  • Ruyaulcourt (est di Bapaume) conquistata dai britannici, raggiunti i bordi della foresta di Havrincourt.
  • I tedeschi si ritirano su un ampio fronte. Il Canal du Nord è forzato dai britannici, che prendono il villaggio Étricourt-Manancourt.

  • I tedeschi, anticipando i francesi, si ritirano dal saliente di Noyon, fra il Canal du Nord e l’Oise. La linea francese ora passa attraverso Guiscard e Apilly.
  • Fronte della Lys: gli Alleati prendono Ploegsteert e la Hill 63. Il numero di prigionieri dal 2 agosto è di 15.000.

Fronte orientale

  • Obozerskaya (125 km. a sud di Arcangelo) occupata dalle truppe Alleate dopo duri scontri.
  • Un contingente statunitense sbarca a Murmansk per unirsi all’Expeditionary Force Alleata.
  • Un telegramma da Harbin annuncia che l'avanguardia dei cecoslovacchi da Verchneudinsk ha preso contatto con le forze di Semënov sul fiume Onon.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 4 SETTEMBRE 1918

Nel pomeriggio di ieri, a nord della testata di Valle della Noce forti colonne avversarie, dopo larga preparazione di fuoco, attaccarono le nostre posizioni a sud del Monte Mantello. Vennero arrestate con gravi perdite dalle nostre artiglierie.
Più a nord, favorito dalla nebbia, il nemico riuscì ad occupare due posti di osservazione sulla cresta del Monte Mantello – Punta San Matteo.
Nuclei avversari furono dispersi in Val Lagarina a sud di Mori.
A sud di Rovereto, in conca Asiago e in Val Brenta le nostre artiglierie furono particolarmente attive contro le retrovie nemiche.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori