Sogni d’indipendenza
Caduta Damasco, le milizie arabe guidate da Faysal ottengono dall’Intesa il riconoscimento di belligerante, uno status ufficiale, spendibile alla conferenza di pace, proprio come i cecoslovacchi. Festeggiamenti rumorosi, anche perché gli arabi si aspettano una propria Nazione. Non sarà così. Nonostante le promesse Londra e Parigi hanno altre idee.
Si aspettano una Nazione anche polacchi, cecoslovacchi e jugoslavi. Questa volta però lo esprimono chiaro e tondo alla Camera austriaca; la reazione non è delle più favorevoli. A mettere il carico ci pensano i socialisti: chiedono la partecipazione alla Lega delle Nazioni; la ricostituzione di Belgio, Serbia e Montenegro; la revisione dei trattati di Bucarest e Brest-Litovsk; l’applicazione del principio di autodecisione dei popoli.
Considerando la brutta aria berlinese, la Camera dei Signori prussiana si “arrende” e approva il progetto di riforma elettorale. C’è l’ok al suffragio universale, ma dai quarant’anni in su il voto vale doppio.
Il 2 ottobre i bollettini tedeschi parlano di resistenza e ripiegamenti. Soprattutto ripiegamenti. Nonostante i contrattacchi, gli americani consolidano le posizioni nelle Argonne; i francesi prendono il controllo della regione collinare a nord-ovest di Reims e completano la conquista di Saint-Quentin, snodo cruciale e perno dello schieramento tedesco. Nelle Fiandre i britannici occupano Armentières, altro cardine regionale; Lille trema e viene evacuata.
Londra aspetta notizie anche dalla Norvegia. A Bergen è sbarcato Litvinov, delegato bolscevico in Gran Bretagna, arrestato come assicurazione contro gli eccessi russi. È lì per una specie di “scambio prigionieri”: i massimalisti restituiranno Lockhart, diplomatico e agente segreto di Sua Maestà.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- L'Intesa riconosce lo status di belligerante degli alleati arabi in Palestina e Siria.
- Grande conferenza a Berlino sotto la presidenza del Kaiser.
- La Commissione della Camera prussiana dei Signori approva il progetto governativo per il suffragio universale e diretto, ma con voto doppio per gli elettori dai 40 anni in poi.
- Kucharzewski nominato Primo Ministro polacco.
- Alla Camera austriaca i deputati cechi, polacchi e jugoslavi fanno aperte dichiarazioni per l’indipendenza delle varie nazionalità. I socialisti presentano una mozione per chiedere la Lega dei popoli; la ricostituzione di Belgio, Serbia e Montenegro; la revisione dei trattati; l’applicazione del principio di autodecisione dei popoli.
- Litvinov (delegato bolscevico in Gran Bretagna) arriva a Bergen (Norvegia).
- Gabriele D'Annunzio e il capitano Palli atterrano a Torino di ritorno dalla Francia, dove D'Annunzio ha visitato le truppe italiane in linea.
Fronte occidentale
- Avanzata Alleata a nord della Vesle, vicino Cormicy.
- Sul fronte della Vesle i tedeschi sono costretti dalla pressione francese ad abbandonare gli altopiani fra l'Aisne e la regione di Reims, ripiegando su tutta la linea.
- I francesi catturano Challerange (Argonne).
- I francesi espellono i tedeschi da Saint-Quentin.
- Fine della battaglia del canale di Saint-Quentin.
- I tedeschi si ritirano lungo tutto il fronte a nord e sud del Canale di La Bassée; i britannici ricatturano Armentières.
- Evacuata Lille.
- Fine della battaglia di Ypres del 1918.
Fronte meridionale
- Le navi da guerra inglesi e italiane bombardano Durazzo: distruggono la base austro-ungarica, le navi e due sottomarini.
- Albania: continua l'avanzata delle truppe italiane in tutto il settore a cavallo dell’Osum.
Operazioni navali
- Sottomarino tedesco bombarda e affonda la S.S. spagnola “Francoli” al largo di Cartagena.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 2 OTTOBRE 1918
Combattimenti di artiglieria in Conca Laghi (Posina), sull’altipiano di Asiago e al Montello tiri sparsi di molestia sulla rimanente fronte.
Pattuglie avversarie che tentavano di avvicinarsi ai nostri piccoli posti nella regione di Mori e al Col del Rosso, vennero ricacciate con fuoco d’artiglieria e a colpi di bombe a mano.
Firmato: DIAZ