5 Ottobre, 1918

La possibile svolta politica tedesca

A Berlino è ora di informare il Reichstag del cambio di direzione. Il 5 ottobre il novello Cancelliere Max del Baden si presenta al Parlamento. Il programma del suo Governo intende coinvolgere il Reichstag nella leadership imperiale. Per evolversi e rendere credibile l’offerta di pace, serve la cooperazione diretta dei rappresentanti del popolo, la riforma costituzionale e quella elettorale in Prussia. E l’autorità civile dovrà avere voce in capitolo in tutte le questioni civili, come censura e diritto di riunione. I circoli conservatori non approvano la svolta “parlamentare”.
In politica estera il nuovo Governo aderisce alla mozione del Reichstag del luglio 1917, votata dalla maggioranza dei partiti. La Germania è pronta a entrare nella Società delle Nazioni «su una base di parità tra tutti i membri, forti e deboli». Il Belgio va ricostituito nella sua integrità territoriale e indipendenza, di più, per la prima volta si accenna alla possibilità di un eventuale risarcimento. Max del Baden sfiora appena il problema più spinoso, l’Alsazia-Lorena. Ma la sua idea sembra chiara: concederle l’autonomia come nuovo Stato federale tedesco; nessuna cessione.

 L’altra questione aperta è quella orientale. «I trattati conclusi sinora non devono costituire un ostacolo alla conclusione della pace generale. […] I nuovi Stati devono sistemare in modo indipendente le loro Costituzioni e le loro relazioni con gli altri popoli».
In conclusione arriva al dunque e annuncia al Reichstag l’invio della proposta di armistizio al Presidente Wilson. «Per salvare l’umanità sofferente e raggiungere una pace di conciliazione, una pace equa, onorevole e duratura. […] Se le potenze avversarie rifiutassero e manifestassero la volontà di annientarci il nostro popolo raddoppierà le sue energie».
Già, ma il doppio di zero è sempre zero. Eppure Berlino ha ancora fiducia nei tedeschi, in patria e al fronte; “sapremo raddrizzare la situazione”.

E in Francia l’esercito ci prova. I contrattacchi sono sempre più frequenti e rabbiosi, ma la situazione non si raddrizza. In Champagne i tedeschi sono costretti ripiegare oltre la Suippe e l’Arnes, abbandonando il massiccio di Moronvilliers, preso d’infilata da est. Reims è del tutto disimpegnata. «Della magnifica cattedrale resta in piedi solo la facciata occidentale e qualche colonna. S’innalzano verso il cielo come mute proteste alla violenza degli unni».
Tra Cambrai e Saint-Quentin i britannici espugnano le linee di Beaurevoir e più a nord arrivano a otto chilometri da Lille.
Male anche in Belgio: i tedeschi abbandonano le posizioni occidentali sul litorale.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Max del Baden espone il suo programma al Reichstag. Gröber, Erzberger e Scheidemann nominati Segretari di Stato; Solf è Ministro degli esteri.
  • La Sobranje bulgara, dopo le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Malinov sulla situazione generale, le cause dell'armistizio e dei negoziati di pace, vota un ordine del giorno che approva la condotta del Governo.
  • Il nuovo Sovrano bulgaro, Boris III, dopo aver assistito a un Te Deum nella cattedrale, parla al popolo dal balcone del palazzo reale, dichiarando di confidare nel brillante avvenire del paese.
  • Formazione del Consiglio nazionale jugoslavo a Zagabria.

Fronte occidentale

  • Le avanguardie britanniche giungono a 8 km. a sud-ovest di Lille.
  • I tedeschi ripiegano fra Le Catelet e Crèvecœur e incendiano Douai.
  • I britannici prendono Beaurevoir, etc (est di Le Catelet).
  • Fine della battaglia di Saint-Quentin.
  • I tedeschi si ritirano verso il fiume Suippe; combattimenti lungo l’Arnes (Champagne).

  • I francesi occupano il massiccio di Moronvilliers (est di Reims).
  • Duri combattimenti americani a ovest della Meuse.
  • Sui fronti della Vesle e della Champagne le truppe tedesche ripiegano su un'estensione di 45 km. dalle formidabili posizioni tenute per quattro anni. Reims è disimpegnata. L'avanzata francese continua nei giorni seguenti.
  • Forti attacchi italiani sullo Chemin-des-Dames.  
  • Numerosi bombardamenti eseguiti con successo dagli Alleati.
  • Pubblicati i numeri delle truppe statunitensi in Europa

Fronte orientale

  • A Vladivostok il rappresentante del Governo italiano in Siberia dichiara che l’intervento di due battaglioni italiani in Siberia è dovuto al desiderio e al dovere di proteggere i cecoslovacchi, assaliti dai prigionieri armati dagli Imperi centrali e dalle milizie locali.

Fronte italiano

  • Gli italiani sono attivi sui loro fronti montani.

Fronte meridionale

  • Debar (confine macedone-albanese) occupata dagli Alleati.
  • Le truppe tedesche si ritirano dal fronte bulgaro.
  • I franco-serbi prendono Vranje (87 km. a sud di Niš).

Fronte asiatico ed egiziano

  • Il comunicato inglese sulle operazioni in Palestina annuncia che dal 18 settembre furono presi 79.000 prigionieri (fra cui 206 ufficiali e 3000 uomini di truppa austro-tedeschi) e 350 cannoni.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO

BOLLETTINO DEL 5 OTTOBRE 1918

L’attività combattiva locale si rianimò ieri su vari tratti della fronte montana: nella zona Tonale a sud-est di Punta Ercavallo, un nostro riparto sorprese ed annientò un piccolo posto avversario catturando i pochi superstiti; sul Dosso Casina (sud-est di Riva) una pattuglia d’assalto nemica che si avvicinava alle nostre linee venne fugata a colpi di bombe a mano; sull’Altipiano di Asiago, dopo breve preparazione d’artiglieria, riparti britannici irruppero nelle linee di Ave, ne devastarono opere difensive e ne dispersero il presidio, catturando 150 prigionieri, dei quali 4 ufficiali e tre mitragliatrici; nella regione a nord del Grappa, sotto la protezione di intenso bombardamento, il nemico lanciò un attacco sulla fronte testata di Val Stizzon-Monte Solarolo, venne respinto su tutta la linea tranne che a Malga Val Pez (torrente Stizzon) dove riuscì a por piede in un nostro piccolo posto avanzato, subendo però perdite sanguinose: alcuni prigionieri ed una mitragliatrice rimasero nelle nostre mani. Le mitragliatrici da noi catturate nel colpo di mano sul Monte Pertica sono salite a 7.

L’attività aerea fu intensa nelle ultime 24 ore; aeroplani e dirigibili bombardarono efficacemente centri di vita del nemico ed un suo campo d’aviazione.
In numerosi combattimenti aerei vennero abbattuti quattro velivoli.

ALBANIA - Le nostre colonne, continuando l’inseguimento del nemico, oltrepassata nella giornata di ieri Ljusna, sulla strada di Kavaja e Polovin, sulla via per Elbassan, hanno preso contatto in qualche punto con nuclei di retroguardia avversari.

MACEDONIA - Nella giornata del 3 è cominciata la resa delle truppe bulgare fronteggianti le nostre posizioni a Sop, sulla strada Monastir – Kicevo. Finora sono stati accertati tra i prigionieri 191 ufficiali, tra i quali 2 comandanti di brigata e 2 di reggimento, e 7218 uomini di truppa. Nel bottino controllato si annoverano 8 cannoni, 70 mitragliatrici, 8 lanciabombe, moltissimi cassoni, carri, cavalli e materiale di ogni sorta.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori