La possibile svolta politica tedesca
A Berlino è ora di informare il Reichstag del cambio di direzione. Il 5 ottobre il novello Cancelliere Max del Baden si presenta al Parlamento. Il programma del suo Governo intende coinvolgere il Reichstag nella leadership imperiale. Per evolversi e rendere credibile l’offerta di pace, serve la cooperazione diretta dei rappresentanti del popolo, la riforma costituzionale e quella elettorale in Prussia. E l’autorità civile dovrà avere voce in capitolo in tutte le questioni civili, come censura e diritto di riunione. I circoli conservatori non approvano la svolta “parlamentare”.
In politica estera il nuovo Governo aderisce alla mozione del Reichstag del luglio 1917, votata dalla maggioranza dei partiti. La Germania è pronta a entrare nella Società delle Nazioni «su una base di parità tra tutti i membri, forti e deboli». Il Belgio va ricostituito nella sua integrità territoriale e indipendenza, di più, per la prima volta si accenna alla possibilità di un eventuale risarcimento. Max del Baden sfiora appena il problema più spinoso, l’Alsazia-Lorena. Ma la sua idea sembra chiara: concederle l’autonomia come nuovo Stato federale tedesco; nessuna cessione.
L’altra questione aperta è quella orientale. «I trattati conclusi sinora non devono costituire un ostacolo alla conclusione della pace generale. […] I nuovi Stati devono sistemare in modo indipendente le loro Costituzioni e le loro relazioni con gli altri popoli».
In conclusione arriva al dunque e annuncia al Reichstag l’invio della proposta di armistizio al Presidente Wilson. «Per salvare l’umanità sofferente e raggiungere una pace di conciliazione, una pace equa, onorevole e duratura. […] Se le potenze avversarie rifiutassero e manifestassero la volontà di annientarci il nostro popolo raddoppierà le sue energie».
Già, ma il doppio di zero è sempre zero. Eppure Berlino ha ancora fiducia nei tedeschi, in patria e al fronte; “sapremo raddrizzare la situazione”.
E in Francia l’esercito ci prova. I contrattacchi sono sempre più frequenti e rabbiosi, ma la situazione non si raddrizza. In Champagne i tedeschi sono costretti ripiegare oltre la Suippe e l’Arnes, abbandonando il massiccio di Moronvilliers, preso d’infilata da est. Reims è del tutto disimpegnata. «Della magnifica cattedrale resta in piedi solo la facciata occidentale e qualche colonna. S’innalzano verso il cielo come mute proteste alla violenza degli unni».
Tra Cambrai e Saint-Quentin i britannici espugnano le linee di Beaurevoir e più a nord arrivano a otto chilometri da Lille.
Male anche in Belgio: i tedeschi abbandonano le posizioni occidentali sul litorale.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Max del Baden espone il suo programma al Reichstag. Gröber, Erzberger e Scheidemann nominati Segretari di Stato; Solf è Ministro degli esteri.
- La Sobranje bulgara, dopo le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Malinov sulla situazione generale, le cause dell'armistizio e dei negoziati di pace, vota un ordine del giorno che approva la condotta del Governo.
- Il nuovo Sovrano bulgaro, Boris III, dopo aver assistito a un Te Deum nella cattedrale, parla al popolo dal balcone del palazzo reale, dichiarando di confidare nel brillante avvenire del paese.
- Formazione del Consiglio nazionale jugoslavo a Zagabria.
Fronte occidentale
- Le avanguardie britanniche giungono a 8 km. a sud-ovest di Lille.
- I tedeschi ripiegano fra Le Catelet e Crèvecœur e incendiano Douai.
- I britannici prendono Beaurevoir, etc (est di Le Catelet).
- Fine della battaglia di Saint-Quentin.
- I tedeschi si ritirano verso il fiume Suippe; combattimenti lungo l’Arnes (Champagne).
- I francesi occupano il massiccio di Moronvilliers (est di Reims).
- Duri combattimenti americani a ovest della Meuse.
- Sui fronti della Vesle e della Champagne le truppe tedesche ripiegano su un'estensione di 45 km. dalle formidabili posizioni tenute per quattro anni. Reims è disimpegnata. L'avanzata francese continua nei giorni seguenti.
- Forti attacchi italiani sullo Chemin-des-Dames.
- Numerosi bombardamenti eseguiti con successo dagli Alleati.
- Pubblicati i numeri delle truppe statunitensi in Europa
Fronte orientale
- A Vladivostok il rappresentante del Governo italiano in Siberia dichiara che l’intervento di due battaglioni italiani in Siberia è dovuto al desiderio e al dovere di proteggere i cecoslovacchi, assaliti dai prigionieri armati dagli Imperi centrali e dalle milizie locali.
Fronte italiano
- Gli italiani sono attivi sui loro fronti montani.
Fronte meridionale
- Debar (confine macedone-albanese) occupata dagli Alleati.
- Le truppe tedesche si ritirano dal fronte bulgaro.
- I franco-serbi prendono Vranje (87 km. a sud di Niš).
Fronte asiatico ed egiziano
- Il comunicato inglese sulle operazioni in Palestina annuncia che dal 18 settembre furono presi 79.000 prigionieri (fra cui 206 ufficiali e 3000 uomini di truppa austro-tedeschi) e 350 cannoni.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 5 OTTOBRE 1918
L’attività combattiva locale si rianimò ieri su vari tratti della fronte montana: nella zona Tonale a sud-est di Punta Ercavallo, un nostro riparto sorprese ed annientò un piccolo posto avversario catturando i pochi superstiti; sul Dosso Casina (sud-est di Riva) una pattuglia d’assalto nemica che si avvicinava alle nostre linee venne fugata a colpi di bombe a mano; sull’Altipiano di Asiago, dopo breve preparazione d’artiglieria, riparti britannici irruppero nelle linee di Ave, ne devastarono opere difensive e ne dispersero il presidio, catturando 150 prigionieri, dei quali 4 ufficiali e tre mitragliatrici; nella regione a nord del Grappa, sotto la protezione di intenso bombardamento, il nemico lanciò un attacco sulla fronte testata di Val Stizzon-Monte Solarolo, venne respinto su tutta la linea tranne che a Malga Val Pez (torrente Stizzon) dove riuscì a por piede in un nostro piccolo posto avanzato, subendo però perdite sanguinose: alcuni prigionieri ed una mitragliatrice rimasero nelle nostre mani. Le mitragliatrici da noi catturate nel colpo di mano sul Monte Pertica sono salite a 7.
L’attività aerea fu intensa nelle ultime 24 ore; aeroplani e dirigibili bombardarono efficacemente centri di vita del nemico ed un suo campo d’aviazione.
In numerosi combattimenti aerei vennero abbattuti quattro velivoli.
ALBANIA - Le nostre colonne, continuando l’inseguimento del nemico, oltrepassata nella giornata di ieri Ljusna, sulla strada di Kavaja e Polovin, sulla via per Elbassan, hanno preso contatto in qualche punto con nuclei di retroguardia avversari.
MACEDONIA - Nella giornata del 3 è cominciata la resa delle truppe bulgare fronteggianti le nostre posizioni a Sop, sulla strada Monastir – Kicevo. Finora sono stati accertati tra i prigionieri 191 ufficiali, tra i quali 2 comandanti di brigata e 2 di reggimento, e 7218 uomini di truppa. Nel bottino controllato si annoverano 8 cannoni, 70 mitragliatrici, 8 lanciabombe, moltissimi cassoni, carri, cavalli e materiale di ogni sorta.
Firmato: DIAZ