2 Novembre, 1918

Suonano le campane

Come una valanga. La marcia italiana, o forse la rotta austro-ungarica, o magari entrambe, sommergono anche il fronte montano. Avanzata e ritirata sono così accentuate da confondersi rincorrendosi. E ora si estendono fino alla valle dell’Adige. Lo sta scrivendo il Generale Diaz nel suo bollettino: «La IV Armata ha occupato le alture a nord di Fonzaso e spinto colonne in Valsugana; l’antico confine è stato varcato». Il 2 novembre gli italiani liberano Rovereto di qua; Aviano, Pordenone e Portogruaro di là. Superano Spilimbergo, raggiungono il Tagliamento e alcuni reparti si avventurano persino sulla sponda orientale. «Le campane suonano come il giorno di Pasqua».
Sono stati contati 80.000 prigionieri, ma nessuno sa con esattezza quanti siano, sono troppi. Di certo l’esercito austro-ungarico è finito, pesto, si sta accasciando: «Come una trottola stanca di girare».
A Villa Giusti sono arrivati da Versailles i protagonisti più attesi: i termini dell’armistizio. I delegati asburgici protestano, li ritengono esorbitanti, castranti oltre ogni ragionevolezza. Si discute, ma non c’è molto tempo: la deadline è fissata alla mezzanotte tra il tre e il quattro novembre, categorico.

 A tardissima sera arriva la comunicazione da Vienna: firmate qualsiasi cosa.
L’animazione però non si spegne, si discute ancora una clausola accessoria: gli italiani vogliono imporre le 24 ore d’ordinanza tra la firma dell’armistizio e l’effettiva chiusura delle ostilità; i delegati asburgici vorrebbero interrotte subito tutte le operazioni. Si va avanti.

Archiviata la pratica austro-ungarica, a Versailles la Conferenza interalleata raggiunge l’accordo di massima sulle condizioni da presentare a Berlino per il suo di armistizio.
Al fronte l’offensiva Alleata non è più gestibile dai tedeschi. In Belgio cade Oudenaarde; più a sud i britannici liberano Valenciennes; e gli americani, dopo aver sofferto per giorni, sfondano tra l’Aisne e la Meuse. Fatte le dovute proporzioni, l’esercito imperiale inizia a sentirsi come quello asburgico.

A Berlino il Governo dichiara sospesa la guerra sottomarina e chiede l’abdicazione di Guglielmo II, il Kaiser però non ne vuole sapere di cancellare la dinastia Hohenzollern. In Germania c’è chi ha paura di finire come la Russia.
Il Times non ha queste preoccupazioni: «Gli Alleati nel Mar Nero sono la condanna a morte del bolscevismo». Come no. Basta leggere i dispacci diplomatici provenienti da Arcangelo: il nuovo Governo anti-massimalista, filo-Intesa, quello su cui riposano le speranze occidentali, non riesce a farsi rispettare; il suo nuovissimo esercito, se così si può chiamare, si sta già ammutinando, facendo rotta verso le posizioni leniniste.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Conferenza di Versailles: i capi dei Governi Alleati e le alte autorità militari hanno esaminato le domande d'armistizio e le proposte di pace degli Imperi centrali, raggiungendo il pieno accordo sulle questioni decisive da risolversi.
  • Ricevuto a Villa Giusti il testo del trattato d’armistizio inviato da Versailles, comincia la discussione fra i plenipotenziari dei due eserciti. Fissato come termine per una risposta categorica la mezzanotte del 3.
  • Nel pomeriggio l’Imperatore d'Austria, ricevendo il Presidente del Consiglio nazionale tedesco-austriaco, gli comunica le condizioni italiane per l'armistizio.
  • Il Barone von Flotow succede al Conte Andrassy come Ministro per gli affari esteri dell’Austria-Ungheria.
  • Il Governo provvisorio cecoslovacco pubblica un proclama, affermando che i cecoslovacchi aderiscono agli ideali della moderna democrazia e accettano i principi esposti da Wilson. Il nuovo Stato sarà una Repubblica, di forma parlamentare, garante di tutte le libertà.
  • Polonia: il Consiglio della Reggenza ordina la formazione di un regolare esercito permanente.

  • La Missione del Comitato nazionale polacco in Italia pubblica una comunicazione, inviata da Zurigo, annunciando che il nuovo Governo polacco mira anzitutto a sbarazzarsi dell'occupazione straniera e che garantirà a tutti i cittadini polacchi il rispetto della loro libertà religiosa e della loro fede politica.
  • Gli sloveni prendono il controllo dell’amministrazione della Carniola.
  • Grande riunione dei sindacalisti a Londra per discutere del contributo del Labour alla pace.
  • Pubblicazione dei termini dell’armistizio con la Turchia.

Fronte occidentale

  • Dopo un accanito combattimento le truppe canadesi si impadroniscono di Valenciennes.
  • Continua l’avanzata Alleata.
  • I francesi catturano la riva sud del canale delle Ardenne fra Semuy e Neuville.
  • Gli americani catturano Buzancy.
  • I tedeschi si ritirano nella foresta delle Argonne.

Fronte italiano

  • Gli austro-ungarici si ritirano nelle Alpi venete e continuano in pianura.
  • Continua l'avanzata vittoriosa delle truppe italiane su tutto il fronte, dall’altopiano di Tonezza al mare. La cavalleria, occupate Pordenone e Spilimbergo, è giunta al Tagliamento. Le fanterie dell'ala destra hanno raggiunto Portogruaro. I prigionieri accertati sono oltre 80.000, i cannoni catturati più di 1.000. Anche la VII e la I Armata sono entrate in azione avanzando nel Trentino, dove hanno occupato Rovereto.
  • Sei velivoli italiani volano su Trieste. Uno di essi discende sul mare e l'aviatore, portato in trionfo dalla folla al palazzo dell’ex-Luogotenenza imperiale, annuncia dalla loggia che domattina Trieste sarà ricongiunta alla famiglia italiana.

Fronte d’oltremare

  • Von Lettow-Vorbeck attacca Fife (Rhodesia), ma viene respinto.

Operazioni navali

  • Dalla Germania si annuncia ufficialmente la sospensione della guerra sottomarina.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL  2 NOVEMBRE 1918

Ad oriente del Brenta l’inseguimento continua. Sull’Altipiano di  Asiago l’avversario resiste ad oltranza per dar tempo alle masse retrostanti di ritirarsi: ma le truppe della VI Armata hanno varcato a viva forza l’Assa tra Rotzo e Roana, espugnato in aspra lotta il Monte Cimon e il Monte Lisser e avanzano in Val di Nos. La IV Armata ha occupato le linee a nord della depressione di Fonzaso ed ha spinto colonne in Valsugana; l’antico confine è stato varcato nella serata di ieri. Gruppi alpini della XII Armata, passato il Piave con mezzi di circostanza ne pressi di Busche hanno dilagato nella zona fra Feltre e Santa Giustina. Truppe della VIII Armata, che vinsero nella giornata di ieri forti combattimenti al passo di San Boldo e della depressione di Fadalto, risalgono la valle del Cordevole, hanno oltrepassato il Ponte nelle alpi e marciano verso Longarone.
Nella pianura, le divisioni di cavalleria agli ordini di S. A. R. il Conte di Torino, superate continue resistenze nemiche a Castello di Aviano, a Rovereto in piano, a San Martino e a San Quirino, hanno occupato Pordenone e sorpassato il Cellina e il Meduna. Il reggimento Savoia Cavalleria (3°) brillantemente caricando, si è particolarmente distinto.

Più a sud la X e la III Armata ripresa l’avanzata, proseguono verso oriente.
Per l’ardimento e lo slancio dimostrati, hanno meritato l’onore della citazione l’intera 23ª divisione, il reggimento della Regia Marina e il 26º riparto d’assalto, appartenenti alla III Armata, il 72º riparto d’assalto appartenente alla VIII.
Gli aviatori nostri ed alleati, completamente padroni del cielo della battaglia, hanno continuato senza posa le loro ardite azioni di guerra. Un dirigibile ha bombardato nella notte le stazioni ferroviarie della Valsugana.
Non è possibile calcolare il numero dei cannoni abbandonati sulle linee di battaglia, ormai lontane dalle fronti di combattimento e lungo le strade; ne vennero finora contati più di 1600. Sono stati accertati oltre 80.000 prigionieri.
I soldati nostri liberati dalla prigionia sommano già a parecchie migliaia.

COMUNICATO DELLA SERA - Truppe della prima Armata, entrate in azione nel pomeriggio di oggi, hanno conquistato monte Maio e attaccato il Passo della Borcola del settore di Posina, presso monte Cimone sull’Altipiano di Tonezza e, risalita la Val d’Assa, hanno occupato Lastebasse. Sull’altopiano di Asiago la sesta Armata continua ad avanzare, catturando prigionieri e cannoni. Sono in corso vivaci combattimenti di retroguardie ad occidente di Castelnuovo di Valsugana e al ponte della Serra. Nella Valle del Cordevole le nostre avanguardie hanno raggiunto il Mis. La cavalleria ha occupato Spilimbergo e Cordenons e ha raggiunto, combattendo, la sponda destra del Tagliamento, lanciando pattuglie al di là del fiume. Nella pianura le teste di colonna hanno raggiunto le linee Azzano Decimo, Portogruaro, Concordia Sagittaria. Seguita ovunque la cattura di prigionieri e di bottino.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori