Soviet in Germania
Ora c’è davvero da avere paura. E la Germania ha paura: Kiel e Amburgo sono controllate da neonati “Soviet” locali. A Berlino il Cancelliere Max del Baden pubblica un angosciato manifesto, prega i tedeschi di mantenere la calma e l’ordine, di non pregiudicare tutto adesso, in vista di un armistizio ormai prossimo. La Germania sta perdendo il controllo di sé.
Un ultimatum socialista intima l’abdicazione del Kaiser e la rinuncia al trono del Kronprinz, oppure usciranno dalla maggioranza. In un comizio bavarese si proclama la Repubblica e la decadenza della dinastia Wittelsbach, si chiede l’accettazione di qualsiasi condizione d’armistizio, riforme sociali e libertà; si va costituendo persino un Governo provvisorio, guidato da Kurt Eisner.
Sul fronte occidentale non c’è più speranza. A est di Valenciennes i britannici sconfinano in Belgio e si portano a una quindicina di chilometri da Mons; più a sud avanzano fino ad Avesnes e catturano Hautmont, a cinque chilometri da Maubeuge.
Lungo il corso dell’Oise i francesi minacciano Hirson e proseguendo a nord dell’Aisne non sono lontanissimi da Charleville-Mézières.
Ma il 7 novembre rischia di essere la giornata degli americani: gli yankee entrano nei sobborghi meridionali di Sedan, sono i primi ad arrivare su quella sponda della Meuse, ma si fermano subito. Inutile dirlo, devono essere per forza i francesi a liberare quella città, l’emblema della sconfitta del 1870, una sorta di rivincita. Altrimenti chi li sente?
Va tutto così bene da spiazzare. Qualcuno ha dato troppo retta a qualche chiacchiera e in America si diffonde una bufala fantasmagorica: “La Germania ha firmato l’armistizio, la guerra è finita”. Non è vero, i delegati tedeschi sono a malapena giunti dalle parti del fronte. In serata la Casa Bianca smentisce.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Pubblicato il proclama annunciante l'autonomia della Siberia sotto l'egida del Governo di tutta la Russia.
- Il Re d'Italia visita Trento.
- Monaco di Baviera: nei comizi viene chiesta la decadenza della dinastia dei Wittelsbach, l’istituzione della Repubblica, l'abdicazione del Kaiser, la rinuncia del Kronprinz alla successione e l’accettazione delle condizioni di armistizio. Nella notte, al Palazzo della Dieta, è proclamata la decadenza della dinastia e viene costituito un Governo provvisorio con a capo Kurt Eisner.
- I socialisti ufficiali tedeschi chiedono l'abdicazione del Kaiser e la rinuncia del Kronprinz entro le ore 12:00 di domani, altrimenti usciranno dal Governo.
- Si diffonde la rivolta dei marinai tedeschi. Kiel e Amburgo sono nelle mani dei Soviet.
- Un manifesto del Cancelliere dell'impero tedesco annuncia al popolo le pratiche in corso per l’armistizio e invoca il mantenimento dell’ordine.
- Il Governo tedesco comunica al Maresciallo Foch i nomi dei rappresentanti incaricati di ricevere comunicazione delle condizioni d'armistizio.
- Il Maresciallo Foch informa i delegati tedeschi che possono avanzare verso gli avamposti francesi della strada Chimay-Fourmies-La Capelle-Guise.
- L’Ammiraglio Sir R. Wemyss viene nominato rappresentante della Marina inglese, assieme al Maresciallo Foch, per ricevere i delegati tedeschi.
- Si forma il Governo jugoslavo-serbo.
- I Governi inglese e francese proclamano di liberare i popoli dell’est dall’oppressione turca.
- Nascita del Dipartimento civile britannico della demobilitazione e riallestimento.
- La riforma sanitaria è presentata alla Camera dei Comuni inglese.
Fronte occidentale
- I britannici guadagnano le periferie occidentali di Avesnes, raggiungono Hautmont (5 km. da Maubeuge) ed Elouges (15 km. a sud-ovest di Mons).
- Continua l’avanzata Alleata. Francesi e americani minacciano Charleville-Mézières.
- Gli americani entrano a Sedan. La principale linea laterale tedesca di comunicazioni viene interrotta.
- Il corpo italiano ha forzato il passaggio dell’Hurtaut e ha conquistato Rozoy-sur-Serre.
Fronte orientale
- Accogliendo una domanda del Governo ucraino, contingenti britannici entrano a Odessa.
Fronte italiano
- Le truppe italiane entrano a Bolzano.
- D'accordo col Comando supremo austro-ungarico, le truppe dell'Intesa passano le linee asburgiche in vari luoghi per tagliare la strada alle truppe austriache che non si diedero ancora alla fuga e per impedire nuovi sbandamenti.
Fronte meridionale
- Il comunicato dell’esercito d'Oriente annuncia che sul Sava gli austro-ungarici hanno ripassato la frontiera, che è stata occupata la città di Šabac e che la cavalleria serba è entrata in Bosnia.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 7 NOVEMBRE 1918
Sulla fronte italiana le nostre truppe, ovunque accolte col massimo entusiasmo, sono entrate in Merano e in Bolzano.
Al glorioso elenco delle unità che hanno meritato l’onore della citazione per l’ardimento e il valore dimostrati nella battaglia da tutte le loro truppe e dai comandi nel vincere tenaci resistenze nemiche e gravi difficoltà di terreno devono aggiungersi: il X Corpo d’Armata della Prima Armata; la 54.a divisione della Terza Armata; il XXIII corpo d’Armata della Settima Armata; il XIV Corpo d’Armata Britannico (7ª e 23ª divisione); il XVIII Corpo d’Armata italiano (33.a e 56.a divisione); l’XI corpo d’Armata italiano con la sua 37ª divisione e con la 22ª divisione della Decima Armata; la 23ª divisione di fanteria francese; le brigate “Re” (1 e 2) e “Trapani” (149 e 150) e il raggruppamento alpini battaglioni Bassano, Verona, Stelvio, Tirano, Morbegno, Monte Baldo, la 742.a compagnia mitragliatrici della Dodicesima Armata.
Sulla fronte occidentale, il nostro secondo corpo d’Armata dal giorno 4 corrente partecipa brillantemente all’offensiva in corso. Mosso dalla regione di Sissonne, superò formidabili sistemazioni nemiche fra Chivres e La Rochelle (nord-est di Sissonne), occupò le Thuel, vinse forti resistenze lungo il torrente Hurtaut e nella giornata del 6 conquistò in lotta accanita Rozoy-sur-Serre.
Firmato: DIAZ