7 Novembre, 1918

Soviet in Germania

Ora c’è davvero da avere paura. E la Germania ha paura: Kiel e Amburgo sono controllate da neonati “Soviet” locali. A Berlino il Cancelliere Max del Baden pubblica un angosciato manifesto, prega i tedeschi di mantenere la calma e l’ordine, di non pregiudicare tutto adesso, in vista di un armistizio ormai prossimo. La Germania sta perdendo il controllo di sé.
Un ultimatum socialista intima l’abdicazione del Kaiser e la rinuncia al trono del Kronprinz, oppure usciranno dalla maggioranza. In un comizio bavarese si proclama la Repubblica e la decadenza della dinastia Wittelsbach, si chiede l’accettazione di qualsiasi condizione d’armistizio, riforme sociali e libertà; si va costituendo persino un Governo provvisorio, guidato da Kurt Eisner.

Sul fronte occidentale non c’è più speranza. A est di Valenciennes i britannici sconfinano in Belgio e si portano a una quindicina di chilometri da Mons; più a sud avanzano fino ad Avesnes e catturano Hautmont, a cinque chilometri da Maubeuge.

Lungo il corso dell’Oise i francesi minacciano Hirson e proseguendo a nord dell’Aisne non sono lontanissimi da Charleville-Mézières.
Ma il 7 novembre rischia di essere la giornata degli americani: gli yankee entrano nei sobborghi meridionali di Sedan, sono i primi ad arrivare su quella sponda della Meuse, ma si fermano subito. Inutile dirlo, devono essere per forza i francesi a liberare quella città, l’emblema della sconfitta del 1870, una sorta di rivincita. Altrimenti chi li sente?

Va tutto così bene da spiazzare. Qualcuno ha dato troppo retta a qualche chiacchiera e in America si diffonde una bufala fantasmagorica: “La Germania ha firmato l’armistizio, la guerra è finita”. Non è vero, i delegati tedeschi sono a malapena giunti dalle parti del fronte. In serata la Casa Bianca smentisce.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Pubblicato il proclama annunciante l'autonomia della Siberia sotto l'egida del Governo di tutta la Russia.
  • Il Re d'Italia visita Trento.
  • Monaco di Baviera: nei comizi viene chiesta la decadenza della dinastia dei Wittelsbach, l’istituzione della Repubblica, l'abdicazione del Kaiser, la rinuncia del Kronprinz alla successione e l’accettazione delle condizioni di armistizio. Nella notte, al Palazzo della Dieta, è proclamata la decadenza della dinastia e viene costituito un Governo provvisorio con a capo Kurt Eisner.
  • I socialisti ufficiali tedeschi chiedono l'abdicazione del Kaiser e la rinuncia del Kronprinz entro le ore 12:00 di domani, altrimenti usciranno dal Governo.
  • Si diffonde la rivolta dei marinai tedeschi. Kiel e Amburgo sono nelle mani dei Soviet.
  • Un manifesto del Cancelliere dell'impero tedesco annuncia al popolo le pratiche in corso per l’armistizio e invoca il mantenimento dell’ordine.
  • Il Governo tedesco comunica al Maresciallo Foch i nomi dei rappresentanti incaricati di ricevere comunicazione delle condizioni d'armistizio.

  • Il Maresciallo Foch informa i delegati tedeschi che possono avanzare verso gli avamposti francesi della strada Chimay-Fourmies-La Capelle-Guise.
  • L’Ammiraglio Sir R. Wemyss viene nominato rappresentante della Marina inglese, assieme al Maresciallo Foch, per ricevere i delegati tedeschi.
  • Si forma il Governo jugoslavo-serbo.
  • I Governi inglese e francese proclamano di liberare i popoli dell’est dall’oppressione turca.
  • Nascita del Dipartimento civile britannico della demobilitazione e riallestimento.
  • La riforma sanitaria è presentata alla Camera dei Comuni inglese.

Fronte occidentale

  • I britannici guadagnano le periferie occidentali di Avesnes, raggiungono Hautmont (5 km. da Maubeuge) ed Elouges (15 km. a sud-ovest di Mons).
  • Continua l’avanzata Alleata. Francesi e americani minacciano Charleville-Mézières.
  • Gli americani entrano a Sedan. La principale linea laterale tedesca di comunicazioni viene interrotta.
  • Il corpo italiano ha forzato il passaggio dell’Hurtaut e ha conquistato Rozoy-sur-Serre.

Fronte orientale

  • Accogliendo una domanda del Governo ucraino, contingenti britannici entrano a Odessa.

Fronte italiano

  • Le truppe italiane entrano a Bolzano.
  • D'accordo col Comando supremo austro-ungarico, le truppe dell'Intesa passano le linee asburgiche in vari luoghi per tagliare la strada alle truppe austriache che non si diedero ancora alla fuga e per impedire nuovi sbandamenti.

Fronte meridionale

  • Il comunicato dell’esercito d'Oriente annuncia che sul Sava gli austro-ungarici hanno ripassato la frontiera, che è stata occupata la città di Šabac e che la cavalleria serba è entrata in Bosnia.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO

BOLLETTINO DEL 7 NOVEMBRE 1918

Sulla fronte italiana le nostre truppe, ovunque accolte col massimo entusiasmo, sono entrate in Merano e in Bolzano.
Al glorioso elenco delle unità che hanno meritato l’onore della citazione per l’ardimento e il valore dimostrati nella battaglia da tutte le loro truppe e dai comandi nel vincere tenaci resistenze nemiche e gravi difficoltà di terreno devono aggiungersi: il X Corpo d’Armata della Prima Armata; la 54.a divisione della Terza Armata; il XXIII corpo d’Armata della Settima Armata; il XIV Corpo d’Armata Britannico (7ª e 23ª divisione); il XVIII Corpo d’Armata italiano (33.a e 56.a divisione); l’XI corpo d’Armata italiano con la sua 37ª divisione e con la 22ª divisione della Decima Armata; la 23ª divisione di fanteria francese; le brigate “Re” (1 e 2) e “Trapani” (149 e 150) e il raggruppamento alpini battaglioni Bassano, Verona, Stelvio, Tirano, Morbegno, Monte Baldo, la 742.a compagnia mitragliatrici della Dodicesima Armata.

 Sulla fronte occidentale, il nostro secondo corpo d’Armata dal giorno 4 corrente partecipa brillantemente all’offensiva in corso. Mosso dalla regione di Sissonne, superò formidabili sistemazioni nemiche fra Chivres e La Rochelle (nord-est di Sissonne), occupò le Thuel, vinse forti resistenze lungo il torrente Hurtaut e nella giornata del 6 conquistò in lotta accanita Rozoy-sur-Serre.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori