72 ore
Passeggiando per le vie di Berlino non si può non notare un’animazione diversa, il chiassoso gran viavai di gente, il gironzolare di automobili stracolme di marinai, di soldati. C’è un problema: sono tutti armati. Questo ci dice due cose: che passeggiare l’8 novembre non è una grande idea e soprattutto che le sommosse hanno contagiato la capitale. La rivoluzione è scoppiata.
A Monaco il colpo di Stato è riuscito, la Baviera è una Repubblica. In tutta la Germania vige il “si salvi chi può”: il Re del Württemberg e il Duca di Brunswick abdicano. Mancherebbe qualcuno, il pezzo da novanta. Il Cancelliere Max del Baden ci prova, chiede a Guglielmo II di farsi da parte per il bene del Paese, per evitare la guerra civile, ma il Kaiser rifiuta, pare sia persino convinto di poter ristabilire l’ordine con la forza. Una pia illusione, come tante altre.
Max del Baden si appella ancora al buonsenso tedesco, dichiara la sconfitta, ma chiede al popolo di non lasciarsi travolgere dagli eventi.
A Rethondes, circa otto chilometri da Compiègne, più o meno dove si arrestò la massima avanzata tedesca, il Maresciallo Foch riceve i plenipotenziari di Guglielmo II in un vagone ferroviario. Gli enuncia i termini dell’armistizio e concede 72 ore per una risposta definitiva, l’ora “x” è fissata per le 11:00 dell’11 novembre. I delegati imperiali ascoltano e sudano freddo. Chiedono la solita sospensione delle ostilità, ma incassano il solito, secco, “no”. Terminato l’incontro, un corriere parte per informare i vertici tedeschi al Gran Quartier generale di Spa.
Più o meno a metà strada tra Rethondes e Spa, gli eserciti Alleati dilagano: i britannici entrano a Tournai e Maubeuge; i francesi bivaccano ai margini di Hirson e Charleville-Mézières; gli americani proseguono la “bonifica” della Meuse.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Maresciallo Foch riceve i plenipotenziari tedeschi a Rethondes (8 km. da Compiègne), comunica le condizioni di armistizio e rifiuta la richiesta di una sospensione temporanea delle ostilità. I termini dell’armistizio dovranno essere accettati o rifiutati per le 11:00 di mattina dell’11 novembre.
- Proclama del Principe Max del Baden che dichiara la Germania sconfitta.
- Sommosse popolari e moti rivoluzionari in varie zone della Germania.
- Monaco: dichiarata la Repubblica Bavarese.
- Abdicazione del Re del Württemberg e del Duca Ernest di Brunswick.
- Il Governo polacco informa il Premier austriaco che sulla Galizia è stata assunta la sovranità polacca.
- Alla Camera dei Comuni inglese il Ministro Hope annuncia che dal 1° gennaio al 5 novembre, sul fronte occidentale, i britannici hanno fatto circa 200.000 prigionieri, i francesi 140.000, gli americani 50.000 e i belgi 15.000.
- Il Ministro britannico del blocco informa le contee neutrali che il trasporto di navi nemiche in territorio neutrale non sarà riconosciuto.
- Papa Benedetto XV dirige al Cardinale Gasparri, Segretario di Stato, una lettera di protesta contro alcune affermazioni della stampa.
Fronte occidentale
- Continua la ritirata tedesca su tutto il fronte. Truppe belghe e francesi varcano la Schelda fra Eecke e Oudenaarde.
- I britannici attraversano il canale della Schelda e occupano la parte occidentale di Tournai.
- I britannici entrano a Maubeuge e completano la cattura di Avesnes. Presa anche Condé-sur l'Escaut. Continua l’avanzata verso Mons.
- Oltre 18.000 prigionieri sono stati presi dai britannici dal 1 novembre.
- Gli Alleati continuano l’avanzata: i francesi raggiungono le periferie di Hirson e Mézières.
- I francesi e gli americani ripuliscono le alture a est della Meuse.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 8 NOVEMBRE 1918
Nessun avvenimento di guerra sulla fronte italiana. L’esecuzione delle condizioni di armistizio è in corso.
Firmato: DIAZ