23 Dicembre, 1914

Via dall'Austria-Ungheria

Il 23 dicembre le prime pagine di tutti i giornali sono dedicate al discorso di Viviani, Presidente del Consiglio francese: «Non vi è per l’ora attuale che una politica di combattimento senza mercé, fino alla liberazione definitiva dell’Europa, garantita da una pace pienamente vittoriosa. […] La Francia non abbasserà le armi se non dopo aver vendicato il diritto oltraggiato; riunite per sempre alla patria le provincie rapite con la forza; ristabilito l’eroico Belgio nella pienezza della sua vita materiale e della sua indipendenza politica; infranto il militarismo prussiano, allo scopo di poter ricostruire sulla giustizia un’Europa finalmente rigenerata».
La Camera francese applaude commossa. Viviani omaggia l’esercito, i caduti, i civili, gli Alleati. Ribadisce le responsabilità tedesche ed è certo della vittoria finale. Sono francesi: nazionalisti e orgogliosi per DNA, guai a toccarne la patria.

Lontano dai campi di battaglia sono molti i cittadini di origine italiana in fuga dall’Austria-Ungheria. Alcuni sfidano i passi montani e la gendarmeria per convinzioni politiche, altri per scappare dalla guerra, dall’arruolamento.

La loro versione dei fatti è di parte, non c’è dubbio, ma sono comunque testimonianze importanti. Parlano di una censura fittissima, di una Vienna dall’animo «ammalato», stanca del pangermanismo prussiano. E fanno chiarezza su alcuni voci: ci sono restrizioni, ma non carestia; qualche caso di tifo, ma nessuna epidemia.

La guerra si concentra sul fronte orientale: i tedeschi sono riusciti ad attraversare il Bzura in due punti e incalzano le postazioni russe. Pietrogrado è costretta ad abbandonare l’assedio di Cracovia per riorganizzarsi.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • In Francia la Camera vota all'unanimità il credito di otto miliardi chiesto dal Governo.
  •  Dichiarazione inglese contenente una lista rivisitata del contrabbando.
  • Germania: il Capitano della “Yorck” condannato a due anni di detenzione per la perdita della nave.

Fronte occidentale

  • I belgi attraversano l’Yser e si stabiliscono sulla riva destra a Diksmuide.

Fronte orientale

  • Polonia: i tedeschi riescono con successo ad attraversare il Bzura in due punti.
  • Galizia: russi costretti ad abbandonare l’assedio di Cracovia.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Egitto: arrivo delle truppe australiane e neozelandesi al Cairo.

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori