22 Giugno, 1915

Leopoli torna in mani asburgiche

Le armate austro-tedesche sfondano le linee russe in Galizia: si è aperta una breccia e l’esercito guidato dal Generale Mackensen ci si tuffa al volo. Per i russi non c’è altro da fare se non accelerare la ritirata.
Leopoli viene evacuata e il 22 giugno torna in mani asburgiche, l’occupazione russa è durata 292 giorni. A Berlino e a Vienna si festeggia, la vittoria è considerata fondamentale. Come sono “strani” i giudizi dell’epoca, mutevoli all’inverosimile: quando fu catturata dai russi, ai primi di settembre, la città venne definita dai vertici austro-ungarici «militarmente priva di valore».
Sia ben chiaro, la memoria corta ce l’hanno anche a Pietrogrado: nove mesi fa erano tutti esaltati, ora i comunicati ufficiali neanche menzioneranno la sconfitta: «Nessuna novità rilevante nella regione». Ma dite sul serio?
Sul fronte occidentale i francesi riprendono terreno sulle alture della Meuse e nei Vosgi rioccupano Sondernach, a due passi da Metzeral, abbandonata e bruciata dai tedeschi la settimana prima.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Fronte occidentale

  • I francesi riguadagnano gran parte delle conquiste tedesche sulle alture della Meuse.
  • I francesi occupano Sondernach (Lorena).

Fronte orientale

  • Mackensen sfonda le linee russe in Galizia, si crea una breccia. Finisce la terza battaglia di Leopoli: i russi battono in ritirata e la città viene ripresa dalle forze austro-ungariche.
  • Finisce la battaglia di Żydaczów (Žydačiv).

Fronte italiano

  • Gli italiani respingono l’attacco austro-ungarico al Freikofel (Carnia).
  • Le truppe di montagna asburgiche sono violentemente respinte dagli Alpini italiani nella zona di Monte Nero.   

Operazioni navali

  • Affondato un sottomarino tedesco a Borkum.

 

Dal fronte

In parecchi punti lungo tutto il fronte l'attività del nemico nella giornata di ieri si limitò ad azioni d'artiglieria a distanza.
Nella zona del Monte Nero un nostro battaglione alpini s'incontrò ieri per la prima volta con rilevanti forze avversarie di alpini, giunte, a quanto pare, recentemente dalla Galizia, e le attaccava e respingeva, infliggendo loro gravi perdite e facendo alcuni prigionieri.
Contro le nostre posizioni di Plava si rinnovarono gli attacchi notturni di fanteria con intenso sviluppo di fuoco ed anche con uso di bombe a mano. Vennero tutti respinti.
Sul Basso Isonzo abbiamo consolidato la nostra occupazione. Lungo il canale di Monfalcone l'inondazione provocata dal nemico nella zona circostante, sebbene in sensibile decrescenza, costituisce ancora un importante ostacolo. Aeroplani nemici lanciarono qualche bomba. Non si ebbero danni.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori