Querelle Roma-Vaticano
Il Governo italiano replica alle presunte parole del Papa e ribadisce la propria correttezza in un comunicato del 24 giugno. Ma a sgonfiare il caso ci prova direttamente l’Osservatore Romano, organo ufficiale del Vaticano: si parla di «inesattezze, alcune delle quali tanto evidenti da saltare agli occhi a prima vista». Non è una vera e propria smentita e a qualcuno non basta.
Al fronte l’offensiva italiana registra qualche progresso: Globna, a due passi da Plava, viene occupata; guadagni minori su Monte Nero e Carso, verso Monfalcone.
Sul fronte occidentale gli Alleati ne hanno abbastanza: l’ostinata offensiva nell’Artois viene sospesa. Troppo alto il prezzo per giustificare i pochi chilometri quadrati presi al nemico; è tempo di rifiatare e riorganizzarsi. Tra britannici, francesi e tedeschi si contano circa 200.000 perdite, tra morti, feriti e prigionieri.
Sul fronte orientale gli austro-tedeschi rallentano, i russi hanno però perso quasi tutti i territori conquistati dall’inizio del conflitto. Pietrogrado si concentra sulla Galizia, ma a Berlino si ricomincia a parlare di Varsavia.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- A Parigi commemorazione franco-italiana della battaglia di Solferino e San Martino: l'Ambasciatore italiano Tittoni rivela che nel 1913 l'Austria-Ungheria minacciò di occupare il Montenegro.
- Memorandum inglese sul commercio neutrale consegnato all’Ambasciatore U.S.A.
- Robert Lansing (già in carica ad interim) succede ufficialmente a Bryan come Segretario di Stato degli Stati Uniti.
- Asquith annuncia l'imminente progetto di legge sulla registrazione e l'organizzazione delle risorse nazionali.
Fronte occidentale
- I tedeschi vengono respinti durante un attacco sulle alture della Meuse.
- L'offensiva francese in Artois è sospesa. Finisce la seconda battaglia dell’Artois.
Fronte italiano
- Gli italiani ampliano l’occupazione nella zona di Monte Nero a nord e occupano Globna a nord di Plava e il ciglio del Carso a Monfalcone.
Dal fronte
Nella regione del Tirolo-Trentino e nel Cadore, mentre procede metodica l'azione delle artiglierie, manteniamo l'attività lungo tutto il fronte mediante ricognizioni di piccoli reparti. Abbiamo cosi avuto fortunati scontri a Carzano, in Val Cismon e verso l'altipiano di Vezzena.
Anche in Carnia è continuato intenso il tiro delle artiglierie, specialmente contro Malborghetto; una cupola del forte Hensel è stata oggi sfondata.
Nella notte del 23 si rinnovarono i consueti vani attacchi nemici contro le nostre posizioni di Pal Grande e Pal Piccolo.
Nella zona del Monte Nero abbiamo ampliato la nostra occupazione verso nord sino alle pendici orientali del Javorcek, prendendovi 57 prigionieri.
Da tale zona si è iniziato il tiro contro la conca di Plezzo.
Lungo l'Isonzo procediamo gradualmente ad affermarci sulle posizioni di riva sinistra del fiume. Abbiamo così occupata Globna, a nord di Plava, e sul Basso Isonzo ci siamo impadroniti del margine dell' altopiano di Sagrado e di Monfalcone.
Firmato: CADORNA