L'atmosfera ribolle
L’esercito belga si ritira, incalzato dai tedeschi. C’è un disperato bisogno di rallentare gli invasori e guadagnare tempo. L’occasione arriva il 12 agosto. Halen è una cittadina strategica per attraversare il fiume Gete. Organizzare una difesa di retroguardia in quel punto è forse l’unica possibilità. È Leon de Witte a dover fermare il più potente esercito del mondo. Al suo comando ha una divisione di cavalleria e una manciata di fanti. Poca roba. De Witte ha il merito di pensare fuori dagli schemi. Di una cosa è certo: nell’era delle mitragliatrici una carica di cavalleria è inutile; meglio creare uno sbarramento di fuoco, difendere le posizioni e far saltare il ponte sul Gete.
I tedeschi abboccano. Prima di ottenere parziali progressi hanno macellato la propria cavalleria. Il ponte però resta in piedi. Pazienza, per l’esercito belga è comunque una boccata d’ossigeno; tutto tempo guadagnato per raggiungere Anversa, i suoi forti e i depositi di munizioni.
Il 12 agosto muoiono i primi due aviatori del conflitto; nessuno in combattimento: sono il tenente tedesco Jahnow e il sergente francese Bridou.
Sul fronte balcanico le truppe austro-ungariche invadono la Serbia: attraversano il fiume Sava, conquistano Šabac e, stando alle testimonianze, si sfogano sui civili. La controffensiva serbo-montenegrina a Višegrad viene respinta senza grossi problemi.
L’atmosfera ribolle anche in mare: gli anglo-francesi hanno studiato accurati blocchi navali ai danni dei tedeschi, ma hanno qualche grana con la Turchia.
I Dardanelli sono stati chiusi, imprigionando alcune navi commerciali Alleate. Inoltre l’Impero ottomano ha annunciato l’acquisto delle due navi da guerra tedesche. Come paese neutrale non ha il dovere di disarmarle, aggirando ogni convenzione internazionale in merito al destino delle navi nemiche riparate in porto neutrale. Francia e Inghilterra sono esterrefatte: la vagonata di soldi pagata alla Germania è un chiaro aiuto bellico. Ne nascerà un bel caso.
In serata è la diplomazia a tornare protagonista: Francia e Gran Bretagna dichiarano guerra all’Impero asburgico. Impossibile ignorare l’esercito al confine francese. La notizia arriverà ai giornali solo il giorno dopo, venendo pubblicata quasi trentasei ore più tardi. Un’altra epoca.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- La Gran Bretagna e la Francia dichiarano guerra all’Austria-Ungheria.
- Mobilitazione generale in Russia.
- Il Governo ottomano, proclamando la neutralità della Turchia, congeda una parte delle classi anziane da poco richiamate. Vengono chiusi gli stretti con il pretesto di mine vaganti per essersi staccate dagli ormeggi, ma in realtà per poter requisire grano e altre merci a bordo delle navi inglesi di cui si è impedita la partenza.
Fronte occidentale
- I tedeschi assediano Huy (sulla Meuse), ma sono tenuti sotto controllo a Haelen e Dinant.
- Re Alberto del Belgio dirige un vittorioso combattimento di cavalleria contro i tedeschi.
Fronte meridionale
- Forze austriache attraversano il Sava e assediano Šabac.
- Bosnia: serbi e montenegrini attaccano invano Višegrad.
Operazioni navali
- Gli incrociatori “Goeben” e “Breslau”, acquistati dai turchi per 80 milioni di lire, si dirigono verso Istanbul, porto neutrale.
Parole d'epoca
Giorgio V
Re del Regno Unito
My message to the troops of the Expeditionary Force. Aug. 12th 1914.
You are leaving home to fight for the safety and honour of my Empire.
Belgium, whose country we are pledged to defend, has been attacked and France is about to be invaded by the same powerful foe.
I have implicit confidence in you my soldiers. Duty is your watchword, and I know your duty will be nobly done.
I shall follow your every movement with deepest interest and mark with eager satisfaction your daily progress, indeed your welfare will never be absent from my thoughts.
I pray God to bless you and guard you and bring you back victorious.
Parole d'epoca
Major 'Ma' Jeffreys
Diario
A date that is easily remembered and the more so in the more so in this special case as we left Chelsea Barracks to embark for an unknown destination to take our part in the War and to help the brave Frenchmen and Belgians.
Queen Alexandra, Princess Victoria and Princess Henry came to see us off from Barracks and we were all presented to the former before leaving. We had a hot but uneventful jorney down to Sounthampton Docks, where we embarked on board the Cawdor Castle: we found the 3rd Battn.
Coldstream Guards already half on board. Shipping the horses and wagons and carts was a long job and we were not finished until 7 p.m. Dig’s horse and mine provided the most trouble and for some time resisted all efforts to be boxed. We were packed pretty tight on board and it was a good quarter of an hour’s work to pick one’s way along the deck over the recumbent forms from one end of ship to the other.
The Brigadier and Staff were also on board, and varius small etceteras, such as Signalling Company and R.E To show with what secrecy our destination had been kept, the Captain of the ship did not know where we were bound for till actuallyunder weigh.
Eventually we left about 8 p.m and it was a lovely night, with not a ripple on the water, which was just as well, as it would have been remarkably un pleasant with so many men on board had it been rough.
The night passed quietly enough but once soon after starting, we had to go full speed astern to avoid running down a tug. Just before going to bed, we were told our destination, wich was to be Havre. This had been my ‘one horse snip’ all along. We sauntered quietly across theChannel, wich was like a millpond and awoke next morning to find a lovely morning and out of sight of land.
Fifteen Rounds a Minute: The Grenadiers at War, August to December 1914, Edited from Diaries and Letters of Major 'Ma' Jeffreys and Others