Cade il Governo francese
Fine dei giochi: il 29 ottobre il Premier francese Viviani e tutto il Gabinetto rassegnano le dimissioni. Così non si poteva più andare avanti, troppe critiche, pochissima fiducia e contrasti in aumento.
C’è già un successore pronto: è Aristide Briand, per la quarta volta Primo Ministro. È nato socialista, ma si è via via spostato verso il centro; è una personalità forte, un personaggio autoritario, tanto da reprimere con violenza lo sciopero dei ferrovieri del 1910, definito “una rivolta”. Una sterzata discreta per un socialista.
Nel nuovo Governo francese di unità nazionale siedono otto ex Premier; il Ministero della Guerra spetta al Generale Gallieni, il Governatore militare di Parigi.
In Macedonia le truppe anglo-francesi si sono congiunte alle forze serbe e mantengono il controllo della ferrovia di Strumica. Ma sul quel fronte la partita sembra ormai persa: i bulgari hanno riconquistato Veles, l’esercito serbo si ritira ordinatamente verso ovest.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- René Viviani, Primo Ministro e Ministro degli esteri francese, si dimette. Gli succede Aristide Briand. Al suo Governo partecipano 8 ex Presidenti del Consiglio. Il Generale Gallieni viene nominato Ministro della guerra.
- Reso noto il patto tra gli Alleati che si impegnano a non concludere una pace separata.
Fronte italiano
- Gli italiani avanzano verso la strada Nago-Mori ed espugnano fortini e trinceramenti sul Col di Lana, sul Mrzli, sul Vodil e sulla collina di Santa Maria, facendo centinaia di prigionieri.
- Sul Col di Lana è espugnata l'altra forte posizione avversaria, detta "Panettone".
Fronte meridionale
- I bulgari riconquistano Veles.
- I serbi, attaccati su tre fronti, si ritirano ordinatamente, infliggendo gravi perdite al nemico.
- Truppe francesi, avanzando da Salonicco, occupano la stazione di Strumica.
- I britannici, avanzando da Salonicco, si congiungono con i serbi.
Parole d'epoca
Baracchetta
di Renzo Re, Soldato
Livinallongo del Col di Lana (BL)
Renzo Re era arrivato al fronte come membro della banda musicale del reggimento. Quando la banda viene sciolta viene addetto ai servizi speciali delle compagnie. Il 18 ottobre il suo reggimento inizia l’attacco al Col di Lana. Qui si riporta il racconto dal 26 al 30.10.
Abbiamo battezzato la brigata del 91° “Brigata Lepre”. Continuano gli assalti quotidiani al Pescoi; al 27 giugno la notizia della presa del Cappello di Napoleone e del “villaggio austriaco” al giorno 29 con vari fortini con prigionieri; con Pierotti e Genise ci siamo costruiti una baracchetta; segno di lusso; abbiamo anche un braciere; fuori nevica; non si soffre nemmeno tanto freddo avendo coperte sufficienti; nel ritornare da Livinallongo vedo l’incendio di Brenta; si sente il bisogno di viveri caldi; essendo già 13 giorni che non si mangia che scatolette.
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
Continuano con successo gli sforzi tenaci delle nostre infaticabili truppe contro gli ostacoli del terreno, del nemico e delle intemperie.
In valle Lagarina furono conquistate le ultime posizioni rimaste al nemico a sud della strada da Nago a Mori; monte Giovo e le alture di Tierno, Besagno e Talpina.
Nell' Alto Cordevole la nostra avanzata sulla destra del torrente progredì ad ovest del costone di Soraruaz, conquistato il giorno 18. Sulla sinistra fu espugnato ancora uno dei numerosi fortini che costellano i fianchi del Col di Lana.
Nella zona del Monte Nero la graduale ascesa alla vetta del Vodil e del Mrzli prosegue a prezzo di attacchi incessanti diretti a rimuovere i potenti ostacoli che vi si oppongono. Anche ieri i nostri alpini conquistarono forti trinceramenti nemici e presero 279 prigionieri, tra i quali 8 ufficiali.
Fortini e trincee vennero espugnati sulla collina di S. Maria, nella zona di Plava, dove furono presi 24 prigionieri, sulle alture di Pevma e Podgora e sul Carso dove il numero complessivo dei prigionieri fatti nella giornata di ieri ammonta a 210, tra i quali 3 ufficiali. Fu anche presa una mitragliatrice.
Nostri velivoli eseguirono ieri incursioni sugli altopiani di Bainsizza e del Carso. Furono bombardate in vari punti la ferrovia di valle Baca (Idria) e quella da Gorizia a Trieste e colpiti accampamenti e colonne in marcia. Nonostante il vivissimo fuoco di numerose artiglierie antiaeree, i velivoli rientrarono incolumi.
Firmato: CADORNA