23 Gennaio, 1916

Montenegro in balia degli austro-ungarici

Previsioni rispettate. Nonostante i ripensamenti montenegrini, l’esercito asburgico prosegue senza intoppi la sua marcia, inarginabile. Il 23 gennaio cadono gli ultimi tre baluardi della resistenza: Nikšić e Podgorica, più Scutari, in Albania. Governo e famiglia reale sono partiti appena in tempo.
Ora i superstiti dell’armata montenegrina faticano a trovare qualcosa da difendere, un fronte su cui attestarsi. L’intero Paese è di fatto conquistato. A infastidire Vienna può essere solo la guerriglia.

Sul teatro francese i tedeschi si muovono a nord, nell’Artois: lanciano un’offensiva sui resti di Neuville-Saint-Vaast; il paese è stato completamente distrutto.
Per l’Intesa l’unico successo di giornata si registra nell’Egitto occidentale: i ribelli senussi vengono dispersi nella fanghiglia di Halazin, quaranta chilometri a sud-ovest di Marsa Matruh. L’invocata Jihad turca continua a far cilecca.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Re Nicholas del Montenegro arriva a Roma.

Fronte occidentale

  • Raid aereo sul Kent; nessun danno.
  • Offensiva tedesca vicino Neuville-Saint-Vaast.

Fronte meridionale

  • Gli austro-ungarici conquistano Nikšić e Podgorica in Montenegro e Scutari in Albania.

Fronte asiatico ed egiziano

  • I ribelli senussi vengono dispersi ad Halazin, 40 chilometri a sud-ovest di Marsa Matruh (Egitto occidentale). Fango profondo.

Parole d'epoca

Paolo Monelli

Le Scarpe al sole. Cronache di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino

Il bombardamento si sferra sulla cittadina linda, tutta rabbrividita nel vento freddo e nel sole.

Grandi nuvole indifferenti per il cielo leggero, variopinta novità delle montagne.

Ed ecco la granata incrina il cielo, scoppia, ferisce e lorda.

DAL FRONTE

Bollettino

Sulle pendici del Nozzoli, in Giudicaria, e a nord di Mori, in Valle Lagarina, nuclei nemici, che tentavano di avvicinarsi alle nostre posizioni, furono contrattaccati e respinti.
Borgo, in Valle Sugana, fu ancora fatta segno a bombardamento di artiglieria e di un velivolo: di rimando, una nostra batteria tirò sulla stazione di Caldonazzo danneggiandone il fabbricato.
Nostri reparti di fanteria avvicinatisi ai trinceramenti del Lagazuoi  (Zona di Falzarego) e di Monte Piana (Alta Rienz) vi lanciarono bombe sconvolgendoli. Per rappresaglia all' incursione su Dogna, una nostra batteria tirò alcuni colpi su Tarvis.
Nebbia fitta lungo l'Isonzo ostacolò l' azione delle artiglierie. Fu respinto un piccolo attacco nemico nel settore di Santa Maria.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori